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Attenzione: questo capitolo contiene alcune scene appropriate per un pubblico più maturo!

Quello che stavo provando in quel momento, non avrei mai potuto neanche immaginarmelo.

Non avevo idea di dove fossero finiti i miei pantaloni, ma credevo proprio che un angolo della stanza li avesse accolti a braccia aperte nel momento in cui Louis li aveva fatti scivolare lungo il mio corpo, abbandonandoli sul freddo pavimento di marmo.

Non avevo potuto fare a meno di notare la smorfia del ragazzo quando erano state messe alla luce le ferite sulle mie gambe, che con tanta premura avevo coperto in quei giorni portando dei fuseaux e pantaloni della tuta.

Eppure, non una parola era uscita dalla sua bocca: aveva preferito invece poggiarla sulla mia, trascinandomi in un lento e passionale viaggio verso la scoperta di un mondo nuovo, inesplorato.

Fu solamente quando il ragazzo appoggiò il pollice appena sopra le mie mutandine, fissandomi prudentemente negli occhi per assicurarsi che lo desiderassi davvero, che mi resi conto di cosa stava accadendo.

Louis stava per toccarmi.

Non dovetti neppure pormi la fatidica domanda, perché la risposta la conoscevo ormai da un pezzo: sì, ero pronta e lo volevo, lo volevo con tutta me stessa.

Il ragazzo rimase con lo sguardo puntato nei miei occhi azzurri e fece scendere piano piano il pollice, fino a sfiorare la parte più sensibile della mia intimità.

Strabuzzai immediatamente gli occhi, ed emisi un fremito dallo stupore.

«D-Dio... Cos'era quello?» domandai col fiato improvvisamente corto, sussurrando flebilmente.

Louis parve rimanere affascinato dalla mia ingenuità perché, per un attimo, rimase immobile a fissarmi, quasi incantato.

Poco dopo però sorrise, e avvicinò il viso al mio così tanto da percepirne il caldo respiro sulla pelle nel momento in cui parlò.

«Quello non era neanche lontanamente paragonabile a ciò che ti farò provare stasera, Amber» soffiò sulle mie labbra pronunciando il mio nome con maggiore intensità e, poco dopo, cominciò a comporre col pollice dei lenti e seducenti movimenti circolari contro di me.

Spalancai nuovamente gli occhi e poi li richiusi di colpo, abbandonandomi totalmente alla nuova e piacevole sensazione che il tocco di Louis mi stava provocando.

Sicuramente aveva molta più esperienza di quanto pensassi, ma capii che quello non fosse il momento di pensarci.

Quando riaprii gli occhi Louis allontanò il pollice da me, sostituendolo quasi immediatamente dal dito indice, che cominciò ad avvicinare delicatamente verso la mia entrata ancora coperta dagli slip.

Rimasi totalmente estasiata dalla bellezza che mi ritrovai di fronte: la stretta canottiera bianca che portava metteva in risalto la sua corporatura slanciata e imponente tesa su di me, la sua fronte appoggiata contro la mia mi permetteva di osservare ancor più da vicino le mille sfumature delle sue iridi chiare e i suoi zigomi pronunciati, mentre una castana ciocca ribelle ricadeva morbida al fianco delle sue palpebre.

«Va tutto bene, Ambs?» mi domandò cauto, chiedendomi con lo sguardo il consenso di continuare, e io annuii con convinzione.

Era quello che desideravo.

Proprio in quell'istante, Louis scostò il mio intimo da un lato.

Emisi un forte gemito quando il ragazzo spinse con delicatezza un dito dentro di me: lasciò che mi abituassi alla sensazione, e dopo un primo momento di dolore, strinsi forte in un pugno la coperta e spalancai la bocca, beandomi del suo tocco esperto.

Ti Salverò La Vita StanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora