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Zade

Non appena aprii la porta di casa, mi ritrovai davanti una persona che non mi sarei mai aspettato di vedere..

Rimasi immobile sul posto, osservando il ragazzo dinanzi a me con stupore: i capelli neri come la pece e perfettamente lisci gli ricadevano ai lati del viso sulla mascella squadrata, le sue mani erano infilate nelle tasche di una giacca di jeans scura.

I suoi occhi celesti visibilmente divertiti ricambiarono il mio sguardo solo per rivolgermi un sorriso sghembo. Non ci misi molto a riconoscere il volto pallido e il sorriso smagliante di Victor, un amico fidato con cui avevo perso i contatti da tempo, ormai.

«Oh... Victor! Che piacere rivederti!» affermai, stringendogli la mano e attirandolo a me per tirargli una pacca sulla spalla, che il corvino ricambiò con piacere. Nonostante fossi contento della sua presenza, non potei fare a meno di chiedermi cosa diamine ci facesse lì alle sei del mattino.

«Allora, che combini? Te ne vai proprio quando arrivo io? Guarda che non c'è bisogno che togli il disturbo: credo ci siano abbastanza camere per entrambi in questa casa!» esclamò dopo aver tirato un'occhiata al mio borsone, rivolgendomi un sorriso a trentadue denti e incastrando la lingua nel piercing ad anellino che portava al labbro, un vizio che aveva sempre avuto.

«Victor, ma che sorpresa!» Mi voltai giusto in tempo per osservare Louis scendere velocemente le scale e dirigersi verso di noi.

«Sei stato tu stesso a invitarmi, fratello! Lo hai già dimenticato?» sorrise il ragazzo dai capelli corvini, poggiando la mano sulla spalla dell'amico non appena ci raggiunse.

Guardai Louis con aria interrogativa: mi ero decisamente perso qualcosa.

Il castano rispose subito alla mia occhiata interrogatoria.

«Victor ha avuto dei problemi durante il trasloco, ed è rimasto momentaneamente fuori casa. Gli ho proposto di venire a stare da noi per un po', almeno fino a quando la situazione non si sarebbe stabilizzata... solo, non credevo sarebbe stato proprio oggi, alle sei del mattino... senza preavviso. Tutto qui» Louis gli sorrise in maniera forzata, infilando le mani nelle tasche del giubbotto che ancora non si era tolto di dosso.

Victor scrollò le spalle, «io credo invece sia il momento perfetto, soprattutto per invogliare Zade a non andarsene... no?» il largo sorriso del nuovo arrivato sembrava non voler abbandonare il suo volto neppure per un istante. Si girò verso di me, «a proposito: ti fai una bella vacanza e non inviti?» incrociò le braccia al petto, guardandomi con espressione ammonitrice, «o forse hai già una donna che ti aspetta dal lato del passeggero?» mi rivolse un'occhiata maliziosa che mi fece sorridere.

Era da giorni che non sorridevo.

Tuttavia, tornai serio quando gli risposi.
«In realtà sono solo, e purtroppo non ho intenzione di prendermi una vacanza. Ho semplicemente bisogno di un po' di tempo per me» rivelai, scrollando le spalle con finta indifferenza.

Sfortunatamente, però, Victor non sembrò voler mollare l'osso.

«Beh, quale tempo migliore può esserci di quello passato con gli amici?» spalancò le braccia in modo teatrale, e con la coda dell'occhio notai Louis sorridere e rivolgere lo sguardo verso di me.

Sguardo che non ricambiai: sapevo già quanto la sincerità nei suoi occhi avrebbe potuto trafiggermi, distruggermi, rompermi in mille pezzi.

«Avanti, Zade, non andartene proprio ora. Dobbiamo lavorare ad alcune cose insieme, ne avevamo parlato... ricordi? Non puoi abbandonarti a un viaggio spirituale proprio adesso che condivideremo le stesse quattro mura!» Victor mi tirò una piccola spinta giocosa, riportandomi alla realtà.

Ti Salverò La Vita StanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora