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Siamo seduti dentro le mura di casa e la bambina è distesa su un letto.
Ancora non si sveglia ma spero accadrà presto.
Il silenzio che c'è in casa è assordante.
Nessuno ha il coraggio di fare qualcosa.
Nessuno tranne Klaus.
Nicklaus si alza e mi prende la mano.
Mi accompagna nella stanza della piccola senza dire nulla.
Sento di nuovo le lacrime sul mio viso e stavolta anche "l'uomo cattivo" cede.
-Caroline.- è l'unica parola che riesce a pronunciare tra i singhiozzi.

Lo stringo a me e gli accarezzo i capelli.
-È finita Klaus. Ora potremo essere una famiglia.-

-Ancora non è finita.- dice lui con rabbia. -Le streghe sono delle viscide puttane senza animo e cuore.
Pensano solo alla loro magia.-
Resto in silenzio e lo stringo a me.

In quel momento sento una vocina chiamare suo padre.
Spalanco gli occhi e vedo la nostra bellissima bambina seduta sul letto.
-Papà.- dice di nuovo e Nicklaus si alza per abbracciarla.

-Amore mio.- dice mentre la stringe a se.
Io rimango in disparte anche se vorrei stringerla.

-Papà ho paura.- dice ancora mia figlia e il mio cuore si spezza.
In tutti questi anni ho fallito miseramente nel proteggerla.

-Guarda chi c'è.- dice Klaus alla figlia che mi guarda e senza esitazione corre verso di me e mi stringe.
Sono completamente sorpresa dalla sua reazione.

-Stavi insieme allo zio Efexo.- dice la bambina.
Le sorrido nonostante i terribili ricordi che mi ha risvegliato.

-No, cioè per un periodo abitavo lì perché non sapevo dove andare.- mento.

-Potevi venire a casa nostra. Sei la mia mamma!- sento per un attimo il suolo tremare sotto i miei piedi e inizio a non vedere bene.
Non so cosa dire o cosa fare. Non voglio traumatizzare la bambina con la nostra triste storia.
-Tu sei la mia mamma e lui è il mio papà.
Ti ho conosciuto da poco perché lavoravi fuori dalla città per curare i bambini malati. Ti ricordi mammina?-

Resto con gli occhi spalancati per un pò di tempo ma poi sto al gioco.
-Si tesoro. Ti prometto che non succederà mai più.
Resterò sempre con te.-

-Sono contenta del fatto che salvi i bambini ma io voglio stare con te mamma. Non mi lasciare.- inizia a piangere.
Io non posso fare a meno di fare lo stesso e la stringo forte a me.
-Te lo prometto.-

Klaus, incuriosiro e meravigliato quanto me si avvicina alla bambina e le prende una mano.
-Tesoro chi ti ha detto del lavoro della mamma?-

-Valerì e Marie.- dice mentre intreccia i miei capelli.
I nomi pronunciati da mia figlia non mi dicono niente e, a giudicare dallo sguardo di Nicklaus, sono più che certa che anche lui non sa niente.
Io e Klaus decidiamo di non sottoporre la bambina ad altre domande per non farla stare male ma dobbiamo comunque mobilitarci per salvarla.
Guardo gli occhi della mia bambina e mi perdo.
Sono così addolorata per aver perso i suoi primi anni per via di un mostro.
Efexo mi ha tolto tutto quello a cui tenevo e non potrò mai dimenticarlo, nonostante sia ormai morto.
Guardo gli occhi di Klaus: sono pieni di gioia nel vedere sua figlia ma allo stesso tempo sono carichi di rabbia.
So che anche lui sta pensando a tutto ciò che ci è stato strappato.
Mentre mi godo lo spettacolo di mia figlia che gioca con suo padre, una mano si posa sulla mia spalla.
-Non l'ho mai visto così.- mi confessa Elijah riferendosi a Klaus.
Afferro lo sua mano e lo guardo commossa.
-Mi dispiace di avervi complicato la vita.- mi scuso.
Elijah ha uno sguardo di rimprovero che mi terrorizza.
-Cara, tu non hai fatto ciò. La nostra vita va avanti da un millennio e fidati se ti dico che in mille anni non ho mai visto lo sguardo di mio fratello Niklaus illuminarsi in questo modo.
Afferra il mio volto tra le sue mani e continua.
-Tu hai reso la mia famiglia migliore Caroline. Senza di te e senza la tua splendida figlia Niklaus sarebbe ancora quello di sempre, un uomo con problemi di fiducia e autostima assetato di potere e vendetta.-
Le parole di Elijah mi fanno sorridere.

-Ti sento fratello.- commenta Klaus con un sorrisetto malizioso, poi però guarda me e la malizia scompare dal suo volto che appare pieno di amore.
Mentre Joanne è distratta a giocare con una bambola di pezza Klaus si avvicina a me.
Mi guarda, mi guarda attentamente, scruta ogni centimetro del mio corpo e sembra quasi che voglia dire qualcosa.
-Cosa succede?- domando.
Lui resta in silenzio e accenna un sorriso.
So che per Klaus è sempre stato difficile esprimere i propri sentimenti, specialmente nelle situazioni in cui le sue emozioni positive sono tante, ma vorrei che si aprissd con me.
Vorrei sentire ciò che prova a parole.
Dopo avermi sorriso si incammina fuori dalla stanza senza dire niente.
Kol si avvicina ridendo.
Avrà sicuramente notato il mio sguardo affranto.
-Non ci rimanere male, Niklaus è così.
Dimostra il suo affetto pugnalando la sua famiglia. Ritieniti fortunata a non essere immortale come noi.- mi dice.

-Sai, ho approfondito la tua conoscenza da poco ma non posso fare a meno di notare che sei uno stronzo.- rispondo scherzando e lui ridendo si avvicina alla bambina assieme a Davina.
Esco dalla stanza e e mi guardo intorno per trovare Klaus.
Rebekah si avvicina comprensiva.
-Non credo lo troverai. È andato via.-
La gaurda con gli occhi sgranati -Cosa? Perché?-
Rebekah alza le spalle ed Elijah prova a chiamarlo più e più volte senza successo.
Inizio a preoccuparmi.
Le gambe tremano e inizio a sentire il bisogno di nutrirmi.
-Avete del sangue?- domando quasi retoricamente.
-È giù nel frigo.- risponde Rebekah.
Elijah mi accompagna ed entrambi beviamo una sacca di sangue.
Dopo tutti questi eventi è  normale avere un po' d'appetito.
-Cosa succede?- mi domanda il mio compagno di bevute.

-Sono preoccupata per Klaus e per la bambina. Per salvare loro sarei disposta a sacrificarmi.- apro completamente il mio cuore ad Elijah.

-Non vorrei sembrare indiscreto o inopportuno ma tu e mio fratello avete risolto i vostri problemi?- mi domanda.

-Non lo so Elijah. In questi anni sono successe cose tremende e io ho paura.
Quando sono morta è cambiato tutto.
Ero accecata dall'odio e ti confesso che mi è capitato di pensare che la mia vita sarebbe stata migliore senza Klaus.
Probabilmente mi sarei laureata, avrei avuto una carriera importante e magari un uomo sempre presente che avrebbe potuto darmi una famiglia.
La classica famiglia felice senza troppi problemi.
Il fatto è che le cose non si possono cambiare e questo mi fa soffrire.- ammetto mentre mi tormento le mani.

-Capisco cosa provi. Mi dispiace che sia accaduto tutto questo.- si scusa Elijah.

-Non fraintendermi, io non rimpiango la vita che avrei potuto avere senza Niklaus.
Nonostante tutte le cose orrende io mi sento la persona più fortunata del mondo ad essere entrata in questa famiglia ma soprattutto sono felice perché amo quel bastardo di tuo fratello.
Mi ha dato tutto ciò che ho sempre sognato e non è colpa sua se dei mostri sono riusciti a dividerci.
Ora però le cose sono andate così e non importa se non torneremo mai ad essere una coppia.
Io lo amerò sempre e sono sicura che nostra figlia crescerà felice quì.-

La Vera Storia Di Caroline Forbes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora