Caroline Pov's

Arrivo davanti casa di Kenzo e busso delicatamente alla porta.
Ce l'ho fatta nonostante tutti gli imprevisti ad arrivare in tempo.
-Hey- mi saluta con un sorriso smagliante facendomi poi cenno di entrare con la mano.
Io cerco di entrare come se niente fosse ma ovviamente la mia presenza viene respinta dalla casa.
Non sono stata invitata ad entrare.
Escogito immediatamente un piano per farmi invitare ad entrare senza essere scoperta.
- Non entri?- mi domanda divertito.

- Mi conosci, sai che mi piace ricevere gli inviti ufficiali per ogni cosa.- dico rischiando di essere scoperta.
Lui mi sorride poi si inchina
-Signorina Caroline Forbes, lei è ufficialmente invitata ad entrare.-

-La ringrazio- rispondo inchinandomi a mia volta per restare al gioco.
Entro e mi spoglio del cappotto che lui appende sull'appendiabiti.
Mi fa accomodare a tavolo e subito dopo serve il primo piatto.
-Sai, devo ammettere che mi mancava passare le serate con te.-

-Già.- mi limito a dire dato che non ci siamo più parlati per un suo capriccio.

-Giuro. Non averti al mio fianco è stata davvero un impresa mortale.
Sono felice che finalmente siamo quì. Di nuovo insieme.-

-Anche io sono felice, ma non ti sembra di esagerare, in fondo sono solo...- dico e lui mi interrompe.
-Sono esattamente quattro anni, sei mesi e dodici giorni che noi non parliamo.-

-Oh cazzo! Davvero ti ricordi anche i giorni?- domando sbalordita.

- Mi ricordo tutto. Sai, io tenevo molto a te.-

-Possiamo non parlare di questo, mi dispiace ma mi rattrista. Credo sia meglio ricordare i momenti felici passati insieme per riviverli nuovamente.- dico portando la forchetta alla bocca.

-Si, hai ragione..- dice bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino.

-Allora, che hai fatto di bello in questi anni?-

-Beh, come già sai, sono diventato sceriffo, ho avuto una relazione ma nulla di serio. Tutto quì. La mia vita non è molto entusiasmante da quanto non ne fai più parte.- Mi dice cercando di non guardarlo negli occhi. -Tu invece?-

-Sono andata all'università ma dopo qualche giorno l'hanno evacuata e mai riaperta quindi sono andata....beh ho deciso di non tornare quì ma di restare nei paraggi dell'università, in caso di riapertura- mento. -Poi beh, ho avuto un aborto, ed è stato come morire...- mi faccio scappare e subito dopo la mia respirazione inizia a accelerare.
Cazzo. Perché l'ho detto?
Kenzo si alza spaventato e viene verso di me.
-Hey, tutto bene?- mi domanda più e più volte senza ricevere alcuna risposta. La testa mi gira come mai.
Se dovessi alzarmi cadrei sicuramente a terra.
Kenzo si fa coraggio e mi prende in braccio per portarmi sul divano.
Mi porta in continuazione bicchieri d'acqua che ovviamente non servono a nulla.
Ho bisogno di sangue. Di sangue fresco, appena sgorgato dalla gola squarciata di qualcuno.
Al momento l'unica persona che mi viene in mente, dalla quale potrei attingere è proprio Kenzo.
Quando si avvicina per l'ennesima volta a me lo trattengo per il braccio e lo tiro a me.
Annuso il suo collo che però non sa di nulla, lui si allontana ridendo.
-Volevi per caso mordermi?- mi domanda divertito.

- Cosa hai messo nel mio piatto?- domando.

-Un pizzico di verbena. Tra un pò starai meglio.-

-Perchè?- domando sofferente.

-Perchè Hayley uccide ogni mostro che si presenta alle porte della città e quindi volevo salvarti.-

-Avvelenandomi?-

-Vado a prenderti un pò di AB positivo e ti racconto tutto.-
Mi distendo nuovamente sul divano.
Non augurerei a nessuno di provare questo dolore, è davvero atroce.
Sento lo stomaco andare completamente a fuoco. Sento quasi tutto il corpo andare a fuoco.

-Tieni-mi dice dandomi una sacca di sangue che apro e bevo con molta rapiditá.

-Voglio delle spiegazioni e le voglio ora.- dico dopo aver recuperato le forze.

-Hayley mi ha fatto trasformare dal compagno e mi ha nominato difensore della sua famiglia. Il mio compito è quello di uccidere ogni creatura che si presenta senza invito nella loro città.-

-Questa non è la loro città. È la mia.- esclamò sbattendo i pugni sul divano
-Avresti dovuto uccidermi, giusto?- domando poi disgustata.

-È quello che ho fatto con gli altri. Li ho invitati a casa e li ho uccisi.-

-Kenzo Vaffanculo!- esclamo alzandomi dal divano.

-Caroline non ti avrei mai ucciso e soprattutto prima non ti ho mentito. Mi sei mancata sul serio.-

-Portami da lei.-

- Non posso.-

-Se ci tieni a me davvero portami da lei, Kenzo.- dico quasi in lacrime e lui acconsente.

La Vera Storia Di Caroline Forbes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora