Ti Ho Fatto Spaventare?

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Un brivido percorre il biondo, facendomi sorridere.
-quindi... Cosa ti serve? - chiedo divertito.
-e.. Ecco, prima ti ho sen.. Sentito piangere e... - parla balbettando, così decido di finire per lui.
-così sei venuto a vedere come stavo?- annuisce sollevato.
-però - dico avvicinandomi a lui -stai tremando - gli faccio notare sollevandogli il mento con l'indice.
-hai paura di me? - chiedo con una risatina inquietante.
Lui deglutisce rumorosamente, è terrorizzato. Bene.

-ecco...io- inizia a dire distogliendo lo sguardo dal mio.
-perché hai paura? - gli chiedo come se stessi recitando una cantilena, sempre con un sorriso inquetante
-è perché mi hai visto uccidere? Perché sai chi sono? O perché sai di dover avere più paura degli altri? -
All'ultima frase sembra scattare e mi fissa negli occhi terrorizzato, bingo.

-cosa intendi? - chiede con voce stridula.
-non te ne sarai dimenticato spero? - dico facendo un broncio da bambino
-di tutte le botte, gli insulti, le derisioni, i lividi, le lacrime! - ad ogni parte dell'elenco alzo la voce, arrivando ad urlare l'ultima parola.
Lui è pietrificato dalla paura e mi fissa a occhi spalancati.
-mi hai già detto il perché, e mi hai anche chiesto scusa, è vero... Ma ciò non toglie che mi hai rovinato la vita -
Continuo con voce melliflua.
Questo alternarsi di alti e bassi, di toni striduli e profondi, di urla e sussurri, di rabbia e gentilezza, sembra mandarlo in confusione.

-non te ne sei dimenticato vero? - chiedo con una voce da bambino offeso e spalancando leggermente gli occhi mentre ghigno.
-n... No- sussurra con gli occhi lucidi.
-e, nonostante te lo ricordassi, sei venuto qui da solo, sapendo chi sono?- chiedo ridendo come un pazzo.
Lui strizza gli occhi e, finalmente, trova la forza per allontanarsi da me.
-ora riesci a muoverti? - chiedo catturando il suo sguardo come un magnete, ghignando.

Dubito possa essere più spaventato di così e mi sono divertendo moltissimo, penso che abbia imparato la lezione.
-c.. Cosa vu.. Vuoi farmi? - chiede tremando (si è davvero kacchan per chi avesse dubbi).

Non reggo più e mi lasci cadere di schiena sul letto ridendo di gusto, una risata cristallina, non da pazzo.
Lui mi guarda tra il terrorizzato e lo stranito mentre io arrivo quasi a piangere dal ridere.
Dopo un paio di minuti riesco a calmarmi e, con il fiatone e il mio solito sorriso lo tranquillizzo
-non volevo farti nulla, volevo solo farti prendere un bello spavento -
Lui mi guarda shokkato, con ancora residui di paura in fondo ai suoi occhi.
-non ho mai avuto intenzione di farvi nulla, né a te né agli altri, volevo solo  vendicarmi facendoti provare tutta in una volta la paura che mi hai fatto provare in questi anni- gli spiego e, finalmente, sembra capire.
-quindi... Non mi farai nulla? - chiede incerto.
-non ti sfiorerò nemmeno se non vorrai - concludo scuotendo la testa con veemenza.
Lo vedo boccheggiare per poi calmarsi un po'.
-ti ho fatto così paura kacchan? - gli chiedo on una risatina.
-tu non hai idea di quanto tu possa essere terrificante vero? - mi chiede.
-fidati, shouto mi ha fatto capire piuttosto bene quanta paura avesse quando mi ha scoperto - ribatto un po' triste.
-comunque ti ringrazio di essere venuto a vedere come sto, sono stato scorretto a trattarti così dopo che ti eri preoccupato per me - torno allegro.
Lui sembra riflettere un po'.
-scusami tu, hai ragione sono stato stupido a pensare di poter risolvere tutto con delle scuse. - finalmente mi sorride e mi sembra di togliermi un peso dal petto.

-comunque cosa intendevi prima? Shouto non lha presa bene quando ti ha scoperto? - chiede, evidentemente cercando di chiare discorso.
-sinceramente penso l'abbia presa quasi peggio di voi all'inizio - dico con una mezza risata e il riccio biondo mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite.
-ma... State insieme - ribatte lui confuso.
-si, ma all'inizio ha perfino cercato di scappare, credeva che volessi ucciderlo. Per fortuna ho fatto in tempo a spiegarmi e ne ho approfittato per dichiarami e... Bhe a quanto pare anche lui voleva dichiararsi - racconto con un mezzo sorriso malinconico.
-quindi, quando ti ho chiesto come ti fossi dichiarato, mi hai mentito - sembra quasi offeso, è buffo.
-non potevo certo dirti che mi aveva beccato mentre lavoravo. - all'ultima parola lo vedo rabbrividire, è comprensibile tutto sommato, ci vorrà un po'.
-hai ragione, scusa - mi lascio scappare un sospiro di esasperazione
-che c'è? -
-non potete trattarmi come prima, vero? Non posso essere solo un vostro compagno?
Non sono un vostro superiore, ne  qualcuno di cui avete paura, quindi trattami normalmente ok? -
-ci proverò.. - promette e gli sorrido grato.

-ce altro che volevi chiarire? - chiedo disponibile.
-in effetti, c'è una cosa che non mi spiego... - esita un attimo
-dimmi pure - lo incoraggio
-bhe... Il tuo quirk.
Non hai toccato nessuno, non ci hai neanche provato. Nonostante ciò molti hero morivano di punto in bianco o si ferivano senza neanche toccarti. - dice alla fine tutto d'un fiato e mi scappa una leggera risata.
-si, deve essere stato uno stile di combattimento strano visto dal vostro punto di vista, dato che avete quirk adatti alla lotta.
Ma la verità è che si tratta di un'altra mia bugia, in realtà quello stile di lotta si adatta alla perfezione al mio quirk, che non è decady- lui mi guarda shokkato per la terza volta in 5 minuti.
-come è possibile? Si è me manifestato  quando eri piccolo no? Lo hai anche mostrato in classe il primo giorno -
mi trattengo a stento dal ridergli in faccia immaginando il suo cervello nel caos mentre cerca il elaborare il tutto.
-bhe... È colpa di quelli che classificano le Unicità. Loro hanno sbagliato e io ho mentito. In realtà il mio quirk ha un utilizzo più vasto di decady; posso distruggere tutto in qualsiasi modo. Anche da lontano - spiego e lui rimane a fissarmi imbambolato.

-come!? - sbotta alla fine, evidentemente ha appena metabolizzato il tutto.
-già, ora l'ho allenato al punto d'averne il pieno controllo, e in battaglia è molto utile per attaccare a distanza o nell'uno Vs molti.
Inoltre mi sono allenato moltissimo anche fisicamente, se anche non potessi usare la mia Unicità sarei tranquillamente al livello di un quirk di rafforzamento medio/alto, ovviamente non posso battere il tuo ragazzo a forza pura, ma se ci unisco un coltello ben utilizzato e molta tecnica, potrei battervi tutti anche con aizawa che mi fissa incessantemente- ok, decisamente mi sto divertendo troppo, amo fare lo sbruffone dato che non ho mai potuto dire nulla a nessuno.

Lui sembra ancora più shokkato.
-quindi i  tutti questi anni... -
-si, ho sempre sopportato, pur potendoti fare a pezzi in qualsiasi momento - confermo - ora puoi fidarti di me? Sapendo che ho sempre potuto farti del male ma non lho mai fatto, puoi capire che non ho intenzone di ferirti neanche in futuro? - chiedo speranzoso.
-mi ci vorrà un po' per abituarmi - mi avverte - ma penso di potercela fare - afferma alla fine con un sorriso.
-ora devo raggiungere gli altri, ma racconterò loro di quanto mi hai detto cercando di convincerli - dice per poi scappare via.

Neanche un minuto dopo entra il mio compagno di stanza
-come è andata? - chiede
-perché lo chiedi se stavi origliando fino ad un attimo fa? - ribatto  ghignando.
-non ti sfugge proprio nulla, He?- dice sorridendo malizioso; non mi lascia neanche rispondere che me lo ritrovo appiccicato, intento a baciarmi.

Angolo autrice
Dato che ieri non ho pubblicato ho pensato che una doppia pubblicazione oggi potesse farmi guadagnare il vostro perdono.
Spero che abbiate apprezzato.
Al prossimo capitolo

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