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Hunters alfa e beta

"cercate di mantenere il passo, beta" Togata cercava di far velocizzare i ragazzi più piccoli, erano un gruppo numeroso, misto tra alfa e beta. Correvano lungo le vie deserte e cercavano di giungere sul luogo della battaglia il prima possibile.

Izuku si girò verso Denki che correva con lo sguardo basso e gli occhi spenti, non sapeva cosa stesse pensando, probabilmente ciò che passava nella mente di tutti, io non voglio uccidere, io non voglio morire.

Shoto si mise di fianco al biondo e gli strinse piano il braccio, quello si voltò e lo guardò interrogativo.

"Denki, quando arriviamo trova un posto sicuro, non devi combattere, ci penseremo noi" il bicolore era sempre premuroso nei suoi confronti e in quelli di Izuku. Erano gli unici due amici che si era trovato e voleva proteggerli a qualunque costo.

Per il ragazzo dai colori alternati era sempre stato difficile fare amicizia per via del nome. Il cognome Todoroki era conosciuto per le gesta del grande hunter Enji Todorki, ma le voci che perseguitavano il giovane Shoto erano quelle riguardanti il fratello maggiore Touya.

Touya Todoroki era stato un hunter dalle doti incredibili, ma all'età di sedici anni, nonostante fosse diventato un alfa prima dei suoi coetanei, aveva abbandonato gli hunters per unirsi ai lupi. Aveva tradito la propria specie, così si diceva in giro. La gente parlava e criticava e le voci si erano legate in modo indissolubile al nome del fratello minore che, per colpa dei pregiudizi, non aveva mai trovato un amico.

Solo in due avevano superato, o meglio completamente ignorato, la storia che girava intorno al suo nome, Izuku e Denki, i suoi migliori amici.

Denki scosse la testa in negazione, sapeva che Shoto voleva proteggerlo, ma non poteva permettere che un suo amico fosse in prima linea e lui no. Voleva aiutare quei suoi compagni di vita.

I muscoli cominciarono a far sentire la fatica che li stava piano piano invadendo, il fiato divenne rotto e ritmato e il cuore accelerò il proprio battito.

Giunsero sul luogo a loro indicato e ciò che videro li fece rabbrividire.

L'asfalto della strada da lontano era sembrato bagnato, con pozzanghere ai lati del marciapiede, ma ciò che avevano confuso con acqua piovana era in realtà sangue scarlatto che si diramava nelle trame dell'asfalto scuro. L'odore pungente di ferro invase le narici dei ragazzi e tutti e tre ebbero un conato che rimandarono giù deglutendo rumorosamente.

Si girarono piano e i loro occhi scorsero lungo la strada corpi senza vita di lupi e hunters. Gli occhi vitrei li guardavano come ad accusarli di esser arrivati troppo tardi e le bocche erano sfessurate, come se fossero morti mentre chiedevano un'ultima volta aiuto.

Denki fece un passo indietro istintivamente, quello spettacolo atroce stava annodando le sue interiora e ciò che in quel momento avrebbe voluto fare era correre dalla parte opposta e cancellare dalla mente quelle immagini, ma i piedi si fermarono non appena i suoi occhi incrociarono due figure davanti a lui, salde sulle proprie gambe, Izuku e Shoto.

I suoi due amici erano fermi, immobili di fronte a quello scempio, probabilmente anche loro avevano sentito l'impulso di correre via, ma qualcosa li stava tenendo legati al fronte, l'amicizia che avevano e che li univa tutti e tre.

Sapevano benissimo che non avrebbero potuto allontanarsi tutti, giusto uno avrebbe potuto nascondersi senza farsi notare, ma se lo avessero fatto tutti e tre sicuramente i comandanti o gli alfa se ne sarebbero accorti e li avrebbero condannati per ritiro non autorizzato. Non era una condanna a morte, sarebbero stati puniti severamente, probabilmente qualche tortura fisica o psicologica, qualcosa che li avrebbe convinti a non compiere ancora una volta un gesto simile.

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