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Mirio camminava con passo deciso tra le vie buie della città. Conosceva quel posto come le proprie tasche e sapeva benissimo dove dirigersi e in che vicoli camminare per destare meno sospetti possibili. Girò l'angolo e vide Tamaki di spalle, sapeva che l'avrebbe trovato già lì ad aspettarlo, era solito presentarsi leggermente in anticipo ai loro appuntamenti e lui apprezzava quel suo modo di fare. Quel giorno purtroppo però non era di buon umore, avevano deciso di vedersi, ma Mirio sentiva ancora il sangue ardere per la rabbia.

Arrivò alle spalle di Tamaki e provò a posargli una mano sulla spalla, ma appena prima di riuscire a toccarlo il corvino si voltò e parlò con tono piatto.

"pensavi non mi fossi accorto del tuo arrivo?!" il biondo inclinò la testa, come a chiedere come fosse possibile che l'avesse sentito arrivare.

"sono un lupo, ho sentito il tuo odore a metri di distanza" rispose il corvino come se l'avesse letto nella mente. Si guardarono per un istante, incapaci di parlare o di dar vita a un qualche tipo di litigata. Sapevano che entrambi avevano i nervi tesi, ma non sapevano come comportarsi.

Fu Mirio il primo a parlare, la voce gli uscì più dura del previsto e quasi subito si pentì di come aveva iniziato la conversazione.

"uno dei miei è in fin di vita per colpa di uno dei tuoi"

"uno dei miei gli ha salvato la vita"

"co-cosa?" rimase interdetto da quella notizia. Ma subito capì per quale motivo Tamaki fosse a conoscenza di quel particolare.

"da noi non si uccidono i lupi che hanno degli hunter come amici, quindi Kirishima è venuto a parlarmene" quell'affermazione aveva una nota polemica nei confronti dei modi di agire degli hunter, ma Mirio si trovava d'accordo con quanto sottointeso dal corvino. Strinse le labbra e in qualche modo si convinse a continuare quel discorso che faceva più male che bene.

"uno dei tuoi ha pugnalato uno dei miei alle spalle" lo aveva considerato un gesto ignobile, da codardi, ma era anche consapevole che negli scontri ognuno era disposto a fare qualsiasi cosa per avere salva la pelle e diminuire il numero dei nemici.

"ne sono a conoscenza" Tamaki non si lasciò conquistare dalla durezza delle parole del biondo. Non aveva idea di chi avesse colpito quell'hunter alle spalle, ma poco gli interessava, tanto ormai si trovavano in quella situazione.

"come pensi che si possa porre fine a tale odio?" chiese, ancora non aveva gettato la spugna, il suo più grande sogno era quello di vedere lupi e hunter andare d'accordo. Avrebbe voluto poter baciare alla luce del giorno quel biondo dal sorriso smagliante.

"non lo so, Tamaki. Davvero non lo so" Mirio sembrava affranto e privo di ogni voglia di impegnarsi. Scosse la testa e guardò il cielo spruzzato di stelle. Sentì la mano del corvino sfiorargli la guancia e trasalì appena per non essersi accorto di quanto si fosse avvicinato a lui. Il pollice di Tamaki cominciò a disegnare piccoli cerchi sul suo zigomo e quel gesto gli fece sfuggire un leggero sorriso che tramutò in una dolce smorfia.

"lo sai che ti amo?" disse il corvino avvicinandosi di più al biondo assorto. Poteva sentire il suo respiro caldo, il suo dolce profumo e il suo cuore pulsante. Lo percepiva in ogni minimo dettaglio e amava ogni sua singola caratteristica. Come il ciuffo che ogni tanto si ribellava e andava a coprirgli la fronte o il naso che aveva l'abitudine di arrossarsi subito al minimo tocco. Sorrise notando proprio in quel momento il naso di Mirio cominciare a colorarsi, forse per la sua vicinanza, e decise di lasciargli un piccolo bacio proprio sulla punta di quel naso quasi scarlatto.

"ti amo anche io, Tamaki" rispose il biondo abbassando lo sguardo e dandogli un leggero bacio sulle labbra fine.

Intrecciarono le dita e di nuovo i loro sorrisi svanirono nel buio della notte.

Natural enemiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora