»EPILOGO«

1.4K 150 202
                                    

Un uomo anziano, capelli bianchi con qualche striatura argentata, rughe intorno agli occhi stanchi e mani tremanti, chiuse il libro che teneva sulle gambe ossute. Quella storia che aveva appena finito di leggere per la millesima volta, la conosceva ormai a memoria, non solo per le volte che aveva fatto scorrere il proprio sguardo curioso su quelle lettere poste in riga, ma anche perché lui quella storia l'aveva vissuta.

Si tirò su dalla sua sedia a dondolo posta sul patio di legno e lasciò il libro lì dove era seduto un istante prima. Camminò lentamente poggiandosi sulle sole gambe, aveva rifiutato di cedere al bastone, lui poteva camminare senza venir sorretto da nulla.

Arrivò sotto il cielo stellato e chiuse un istante gli occhi ripercorrendo quelli che erano stati gli eventi successivi allo scontro di settant'anni prima.

[...]

Un lupo biondo mise su famiglia con un hunter dalle sfumature verdi, adottarono dei bambini, due piccoli umani e un lupacchiotto. Li crebbero e li videro trovare le proprie anime gemelle e avere dei figli a loro volta. Dopo lo scontro, il biondo, di nome Bakugou, aveva chiesto al verde, di nome Izuku, di trasferirsi da lui e di aiutarlo a crescere Kota, che divenne un ottimo zio per i loro figli.

Un lupo dalle sfumature rosse, non appena finirono ufficialmente tutti gli scontri, ogni singolo astio, esattamente cinque anni dopo il primo e ultimo scontro dell'Orsa Minore, si inginocchiò di fronte ad un hunter dal colore di un canarino e gli chiese di sposarlo. Passarono la vita insieme, festeggiarono fino ai sessant'anni di matrimonio, dopo di che inevitabilmente morirono entrambi di vecchiaia, ma fino alla fine rimasero l'uno stretto all'altro.

Un hunter dai colori alternati strinse amicizia con un lupo dalle sfumature viola e decise di condividere l'appartamento con il fratello maggiore. Trovò la pace in una vita che aveva odiato per fin troppo tempo. Condivise le gioie con i suoi migliori amici e anche lui poi trovò la sua anima gemella e insieme vi mise su famiglia.

Un hunter dai capelli dorati invece aveva seppellito l'amore della sua vita, aveva detto addio al suo lupo corvino e aveva pianto per giorni, mesi, anni. Non aveva mai smesso e non si era più innamorato di nessun altro, aveva continuato ad amare sempre e solo un lupo, Tamaki. Aveva cominciato a far visita al lupo che aveva cresciuto Tamaki, aveva condiviso con lui il dolore e così aveva stretto un legame. Quando anche Aizawa arrivò inevitabilmente alla fine dei suoi giorni, quell'hunter, di nome Mirio, andò al suo funerale e, inginocchiato davanti alla sua tomba, ripeté una frase che non aveva più sentito dallo scontro in cui aveva perso l'amore della sua vita.

"Aizawa, raggiungi il tuo piccolo Tamaki, fagli fare bei sogni. Non permettere agli incubi di raggiungerlo stanotte e in nessun'altra notte, perché, io lo so, tu sarai lì con lui, perché sarai tu a proteggerlo, per sempre"

[...]

L'uomo anziano riaprì gli occhi verso le stelle, quelle fidate amiche che non mancavano mai dal brillare ogni notte. Quelle piccole puntine, ogni singola notte, lasciavano che il proprio bagliore illuminasse i suoi occhi blu profondi, pieni di tristezza e rancore.

Provò a sorridere in direzione di una costellazione in particolare, l'Orsa Minore, negli anni aveva imparato a farlo di nuovo, nonostante quanto avesse perso. Spostò di poco lo sguardo e i suoi occhi lucidi andarono a riflettere una singola luce lontana, quella di Polaris.

"Tamaki, il nostro amore ha portato la pace, ma è arrivata troppo tardi perché noi potessimo approfittarne" disse in un sussurro. Quelle parole le aveva ripetute ogni singolo giorno, sempre alle stelle, le uniche che sin dall'inizio avevano conosciuto il segreto di due ragazzi amanti.

Si voltò e rientrò in casa, quella fu l'ultima volta in cui Mirio Togata disse quelle parole alle fidate stelle, perché si addormentò nel proprio letto senza più risvegliarsi. Quella stessa notte un hunter dai capelli dorati incontrò il proprio lupo corvino e ricominciò ad amare e a vivere con la persona che amava con tutto se stesso.

[...]

La legenda, o forse proprio i libri di storia narrano qualcosa che sconvolse l'umanità, il mondo intero.

Successe 70 anni fa, in un vicolo buio, di quelli privi di lampioni, illuminati dalla sola luce delle stelle e della luna. Lì dove l'asfalto sembra essere più scuro e le voci sembrano più distanti. Ci fu uno scontro che pose fine a tutte le battaglie e all'odio tra hunters e lupi. La gente ne fu affascinata e terrorizzata allo stesso tempo. Furono eseguite riunioni, assemblee e vennero prese decisioni e scritte nuove leggi.

Inutile dire che né lupi né hunters videro di buon occhio questa novità. Ci furono dei ribelli, ma con il tempo i lupi cominciarono ad accettare gli hunters così come gli hunters cominciarono a condividere eventi della propria vita con i lupi. Si resero conto tutti che, sia dentro che fuori, loro erano simili e che meritavano tutti di vivere.

Con il passare degli anni si sviluppò un vero e proprio rispetto nei confronti di ogni singolo essere vivente. Gli hunters non vennero più formati e addestrati e così neppure i lupi dovettero continuare a esercitarsi nei combattimenti e negli scontri corpo a corpo.

Dopo settant'anni la situazione era cambiata, il mondo che fino a poco prima era stato diviso in due fazioni, finalmente ne mostrava una soltanto, quella degli esseri viventi.

Insomma, con 70 anni si era migliorati e così nel mondo, alla luce del sole, si cominciarono a vedere sorrisi rivolti tra lupi ed esseri umani, baci passionali, scambi di battute e amore. Il sangue non venne più versato e le vite non si persero più. Non ci furono più guerre senza senso.

L'uomo non ebbe più paura dei lupi e non si sentì più inferiore. Erano arrivati alla conclusione di essere tutti alla pari.

Se solo si fossero resi conto prima che i lupi discendevano da loro e che erano in realtà tutti uguali, non ci sarebbe stato tutto questo spargimento di sangue, non ci sarebbero state madri che piangevano la morte di un figlio o bambini che piangevano la scomparsa di un padre. Non ci sarebbe stato un hunter inginocchiato con il suo amato lupo, ormai privo di vita, stretto tra le braccia.

Sarebbe bastato fermarsi di fronte a colui che si considerava nemico e domandarsi

"anche lui ha una famiglia?"

Sarebbe bastato così poco, perché la risposta si sa, tutti hanno una famiglia, che sia di sangue o no, tutti hanno qualcuno da cui tornare, perché impedire ad un altro essere vivente di riabbracciare le persone care? Con che coraggio si impugna un'arma e si diventa giudici della vita di qualcun altro?

Eppure, era stata questa la realtà, sia tra lupi che tra uomini. E fu questa la realtà che dovettero conoscere due giovani ragazzi, un lupo e un hunter. Un lupo che si lasciò conquistare dallo sguardo verde smeraldo di un hunter, un hunter che fece innamorare un lupo con il proprio carattere elettrizzante e un lupo che grazie al proprio amore per un hunter pose fine agli scontri lasciando per sempre il mondo e la persona che amava.

Bakugou e Izuku

Denki e Kirishima

Tamaki e Mirio

Posero fine agli scontri per amore, ma non tutti ebbero il lieto fine che si erano sognati. 





Con questo breve capitolo concludo questa mia follia portata per iscritto, spero di avervi emozionato, fatto ridere e magari anche di avervi fatto amare la trama...

Lasciate che ringrazi ognuno di voi, chi mi ha sostenuto sia qui con commenti e voti, sia chi mi ha sopportato dietro le quinte quando avevo dubbi o scleri personali. 

Spero di esser stata all'altezza delle vostre aspettative🤍

E per l'ultima volta vi dico... se la storia vi è piaciuta fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Non vi auguro buon proseguimento di lettura perchè un seguito non c'è, ma vi auguro un tuffo nelle emozioni perchè quelle non svaniscono^^

Natural enemiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora