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Bakugou, il lupo dallo sguardo di fuoco, correva tra le strade buie della città alla ricerca di qualcuno in particolare, un ragazzino dal carattere scontroso che aveva preso sotto la propria ala protettiva dopo che aveva perso entrambi i genitori.
"KOOOTA" urlò girando l'angolo nella speranza di una risposta. Sapeva che era ancora vivo perché di lui non avevano trovato traccia nella sede attaccata e per di più era stato lui stesso ad insegnare a quel ragazzino a difendersi, non poteva essere morto, non lo avrebbe mai perdonato. Scosse la testa e ricacciò quei pensieri che piano stavano conquistando la sua mente stanca.
Erano notti che non dormiva, due settimane che cercava quel piccolo lupo in ogni angolo della città, ma ancora non aveva trovato nemmeno un indizio su dove poterlo trovare. Qualcuno aveva addirittura osato dirgli di smetterla di cercarlo che non c'era più speranza di trovarlo vivo, un bambino da solo in un mondo popolato da hunter, le possibilità che fosse ancora vivo erano pochissime, ma lui lo sentiva dentro di sé che quel bambino era sano e salvo da qualche parte, era un osso duro, di certo non si sarebbe fatto catturare tanto facilmente.
"KOOOTA" urlò ancora. Gli occhi cominciavano a pizzicare per la consapevolezza che due settimane erano tante anche per quel bambino addestrato da lui. Digrignò i denti fino a sentire la mandibola indolenzirsi. Si fermò un istante, giusto il tempo per dare un pugno contro il muro di un palazzo. La pelle sulle nocche si tagliò lasciando uscire dei rivoli di sangue. Le scie rosse dal sapore di metallo macchiarono il dorso della mano e si riversarono a terra in piccole gocce scarlatte.
"dannazione, dannazione, dannazione" scosse la testa mentre le lacrime, salate e copiose, cominciavano a scendere incontrollate. Lui aveva sempre cercato di non affezionarsi a nessuno, sapeva che genere di vita vivevano i lupi, sempre in mezzo al rischio e circondati dalla morte, ma durante gli anni inevitabilmente si era andato ad avvicinare ai suoi compagni, come Kirishima, Tamaki, Shinso, Aizawa e quel bambino dal carattere scontroso, che in un primo momento gli aveva fatto la linguaccia, ma che in un momento di difficoltà gli era corso incontro, cercando aiuto proprio da lui. Bakugou si portò una mano davanti agli occhi e lasciò che qualche singhiozzo si espandesse nell'aria notturna.
"Kota, stupido ragazzino, dove sei finito?" si piegò piano sulle proprie ginocchia, mentre con l'altra mano si reggeva al muro appena colpito. Si sentiva debole per le notti passate in bianco alla ricerca di Kota, ma non poteva arrendersi, lui non poteva di certo abbandonare quel ragazzino che lo considerava come un fratello maggiore. Esatto, negli anni Kota aveva cominciato a definirlo fratello e non c'era definizione che scaldava di più il cuore di Bakugou. Per loro, ragazzi dal sangue di lupo, il termine fratello era importantissimo. Si considerava fratello colui che si riteneva la propria roccia, la propria salvezza e certezza. Dopo la prima volta che Kota l'aveva chiamato fratello, aveva come sentito dentro di sé nascere una fiamma che ardeva potente incendiando tutto intorno a sé, da quel giorno si era ripromesso che non avrebbe mai permesso a nessuno di sfiorarlo nemmeno con un dito.
"AAAHHH" urlò contro il cielo scuro tappezzato di fredde stelle. Aveva deluso quel bambino che aveva riposto tutta la propria fiducia in lui. Sentiva il cuore stringersi, sgretolarsi e implodere su se stesso. Avrebbe voluto far smettere quel dolore, era insopportabile e non poteva resistergli. Si portò una mano al petto e strinse la maglietta lurida. Non si cambiava da qualche giorno, sapeva che era poco igienico, ma aveva perso la voglia di prendersi cura di se stesso, l'unica cosa che aveva importanza era la ricerca di Kota e nemmeno quella stava portando a conclusioni accettabili.
Le ginocchia sbatterono con l'asfalto e una scossa percorse entrambe le gambe piegate. Ormai il suo pianto si stava allargando per i vicoli e i suoi singhiozzi erano diventati incontrollabili. In quel momento nessuno, nemmeno il suo migliore amico Kirishima, sarebbe riuscito a calmarlo, solo un abbraccio del piccolo Kota gli avrebbe potuto far tornare la mente lucida.
"fratellone" fu una voce flebile, lontana, ma Bakugou non aveva dubbi, l'aveva sentita chiaramente. Alzò il viso e si guardò a destra e sinistra alla ricerca della fonte di quella voce lontana. Si alzò in piedi e cominciò a camminare barcollante verso quella che credeva essere la fonte di quell'urlo disperato.
"fratellone, salvami" un altro urlo, più vicino del primo. Il biondo cominciò a correre senza preoccuparsi a cosa stesse andando incontro. Girò l'angolo e si paralizzò. Una piccola figura correva nella sua direzione. Istintivamente il biondo si piegò scontrandosi con le ginocchia sull'asfalto e allargò le braccia. L'aveva ritrovato, era proprio davanti ai suoi occhi e correva nella sua direzione, urlava il suo nome, cercava il suo aiuto disperatamente.
Quando il bambino, che aveva urlato a squarciagola, arrivò di fronte a Bakugou, non attese nemmeno un secondo, nemmeno il tempo per riconoscere chi si fosse presentato davanti ai suoi occhi umidi, si buttò tra le braccia di Bakugou e pianse contro il petto di quest'ultimo.
"Kota, ti ho trovato" disse piano il biondo affondando il viso nella chioma scompigliata del bambino. Il profumo di quel piccolo lupo invase le sue narici sensibili e gli riempì i polmoni.
"sapevo che mi saresti venuto a salvare, fratellone" rispose Kota con il naso premuto contro il petto del maggiore. Si sentì stringere con forza e poi si girò spaventato. Lui stava scappando da tre hunters, lo stavano inseguendo ormai da diversi minuti e li avrebbero raggiunti in pochissimo tempo. Tremava e con le piccole dita stringeva il tessuto della maglietta di Bakugou, per lui non c'era posto più sicuro di quelle braccia e di quelle carezze.
"B-Bakugou gli-gli hunters mi han-hanno trovato" disse singhiozzando e guardando negli occhi il suo punto di riferimento, la sua salvezza e certezza. Lo vide stringere la mascella e farsi invadere dalla rabbia. Era consapevole che il biondo non avrebbe lasciato in vita nessuno che avesse osato toccarlo, per questo motivo quando litigava con qualche altro bambino del branco ribadiva di essere il fratello di Bakugou, così che nessun giovane lupo osasse sfiorarlo. Tutti sapevano incontro a che furia si sarebbero andati a scontrare se lo avessero anche solo insultato, ma non sapevano che Kota non andava mai a riferire a Bakugou le proprie litigate, voleva evitare scontri interni al branco. In quel momento però non ci pensò due volte a chiedere aiuto al biondo e alla furia che di lì a poco si sarebbe scatenata dal corpo di quel ragazzo dagli occhi scarlatti.
Bakugou si rimise in piedi e guardò nella direzione dalla quale era arrivato correndo il piccolo Kota.
"vai via Kota, scappa, qui ci pensa il tuo fratellone" disse stringendo i pugni. Qualcuno aveva osato sfiorare quel bambino. Aveva visto che sul corpo riportava delle ferite fresche, segno che qualche hunter era riuscito a catturarlo, ma Kota era riuscito a liberarsi. Fece qualche passo in avanti e si voltò a guardare il lupacchiotto alle sue spalle.
"Kota sei stato bravissimo, sono fiero di te! Adesso torna a casa, da qui non ci vuole molto, la sai la strada, vai e non ti voltare, io ti raggiungo tra un attimo, ma prima devo rimettere in riga degli stronzi che se la prendono con i bambini"
"io non sono un bambino" rispose Kota mettendosi le mani sui fianchi.
Bakugou rise e si rigirò smettendo di guardare il minore. Sentiva il cuore più leggero e la mente lucida, effettivamente era bastato un abbraccio di Kota per farlo calmare del tutto.
"hai ragione, ormai sei un lupo adulto, te la sei cavata per due settimane da solo, ti meriti di esser definito adulto"
Kota annuì e sorrise prima di dare le spalle a Bakugou e riprendere a correre.
Tre uomini raggiunsero il vicolo dove si trovava il biondo. Lo videro da lontano e non ebbero dubbi fosse un lupo. Si guardarono tra di loro e, una volta impugnate le armi, ripresero a correre, ma stavolta non dietro un bambino, bensì incontro a un ragazzo infuriato.
Lo so, è breve questo capitolo, ma serviva come collegamento!!!
Vi piace il rapporto che hanno Bakugou e Kota? Io me l'immagino come un fratello iperprotettivo Bakugou!!
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^
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Natural enemies
FanfictionIl mondo è diviso in due, ci sono i lupi mannari e gli hunters destinati a combattersi da centinaia di anni. Cosa succederebbe però se un lupo e un hunter si innamorassero? Destinati a uccidersi, ma anche ad amarsi, cosa decideranno di fare? Ship pr...