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Ormai quell'appartamento Bakugou lo conosceva bene, ci aveva passato un paio di giorni e non voleva ammetterlo ma si trovava bene in quel posto, ma soprattutto in compagnia di quell'hunter dalle sfumature di un bosco.

Arrivò davanti al divano e lasciò cadere, con poca grazia, Izuku su di esso. Prese la cassetta del pronto soccorso e cominciò a cercare ciò che gli serviva. Osservò le ferite del verde e realizzò che non ne aveva di esterne, che forse le uniche cose che si era procurato andando a scontrarsi con quattro lupi delle dimensioni di un montacarichi erano delle fratture a livello costale. Sospirò e buttò ai piedi del divano la cassetta.

"che fai, non mi medichi?"

"non hai ferite da tamponare, non hai bisogno di bende o altro. Probabilmente hai delle costole incrinate, fratturate o rotte"

"lo dici con una leggerezza disarmante. Ti rendi conto che questi danni potrebbero portare a perforazione polmonare?"

"oh sì, certo. Ma vedi, io non posso farti una rx qui"

Il biondo alzò le mani e inarcò le sopracciglia. Poggiò la mano sulla gabbia toracica del verde e cercò di sentire al di sotto degli strati di pelle se c'erano parti di osso staccate, cosa impossibile per un essere umano, ma, essendo un lupo e avendo dei sensi super sviluppati, lui poteva effettuare diagnosi abbastanza accurate basandosi sui suoi cinque sensi.

"f-fai male, lupo"

"oh scusa, pensavo di avere a che fare con un hunter adulto e non con una mammoletta che si diverte a giocare a fare l'hunter..." sospirò e assunse un'espressione meno preoccupata, perché effettivamente nel vederlo prenderle da quegli energumeni un po' si era angosciato "...comunque non sembra tu abbia nulla di rotto, quindi puoi stare tranquillo che non ci sarà perforazione polmonare"

"g-grazie"

"tu, un hunter che mi ringrazia"

"smettila di chiamarmi così, odio essere chiamato hunter"

"e perché mai? Voi non siete quelli fieri del proprio lavoro e di ciò che fanno per vivere? Orgoglioso di essere un hunter, non è una cosa del genere il vostro motto?"

"deficiente..." il verde fulminò Bakugou. Non si conoscevano, ma aveva paura che quella potesse essere la vera opinione che aveva su di lui. In qualche modo gli importava di ciò che il biondo pensasse di lui. "...io odio essere un hunter"

"e come mai lo sei?"

"perché obbligato. Credi sul serio che tutti quelli che incontrate negli scontri siano felici di sporcarsi le mani di sangue e di rischiare la vita per una guerra stupida e senza senso? Svegliati lupo il mondo è una merda e noi tutti siamo vittime di coloro che ci hanno preceduti. Noi hunter orgogliosi, come piace a te chiamarci, siamo obbligati a seguire gli ordini e se dovessimo decidere di andare contro un qualche ordine dei superiori, sai cosa ci aspetta?"

Izuku vide il biondo scuotere la testa in negazione e a quel punto risposte facendo scorrere il pollice sul proprio collo in segno di morte.

"vi uccidono se non scendete in battaglia"

"ding ding ding hai indovinato caro il mio felpato"

Bakugou si lasciò cadere indietro andando a poggiare la schiena contro lo schienale del divano e sospirò rumorosamente. Non poteva credere che una cosa del genere fosse sotto i loro occhi e che non se ne fossero mai accorti. Se solo si fossero soffermati ad osservare i movimenti degli hunters in battaglia, i loro occhi spenti, le loro espressioni impassibili e le loro mani salde intoro ai pugnali, si sarebbero resi conto che quei movimenti non erano poi tanto decisi, quegli occhi continuavano a cercare i loro compagni per assicurarsi che stessero bene, quelle espressioni erano solo una maschera per nascondere il terrore e quelle mani non erano poi tanto salde, lo sembravano perché si aggrappavano disperatamente all'arma perché altrimenti qualcuno si sarebbe reso conto che tremavano.

Natural enemiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora