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Dabi camminava e nel frattempo si lanciava da una mano all'altra un piccolo pupazzetto che rappresentava un orsetto marroncino. Aveva un mezzo sorriso sul volto e canticchiava piano. Quella sera l'aveva passata tra i vicoli bui della città, ma era felice di ciò che aveva scoperto.

Alzò il viso verso il cielo e allargò gli occhi cercando di riempirsi l'anima della luce lunare.

"avevo la sensazione di esser osservato" una voce lo fece tornare serio e lo fece voltare di scatto. Suo fratello minore era lì, in piedi dietro di lui, che lo guardava accigliato.

"bravo hunter, non ti sfugge niente"

"mi sfugge il motivo per cui mi pedini"

"non ti pedino, ti proteggo"

"ah, adesso si chiama così?"

"cerca di capire Shoto, non sei al sicuro finché sei un hunter ma parli con i lupi"

"dovrei fare come te? Abbandonare tutto e fuggire?"

"beh non sarebbe una cattiva idea"

"hai abbandonato anche me, te ne rendi conto, Touya? Ti rendi conto che oltre all'accademia, agli hunters, all'odio per quel lavoro, ti sei lasciato alle spalle anche me?"

"mi-mi disp..."

"non provare a scusarti..." Shoto sospirò e mutò la propria espressione in una più morbida e rilassata "...non posso abbandonare del tutto l'accademia, mi piacerebbe poterti seguire, ma ho delle persone importanti in quel posto, scusa Touya"

Dabi si avvicinò al fratello con lunghe falcate e lo strinse in un abbraccio. Lo sentì sussultare a quel tocco, ma poi ricambiare la stretta. Percepì le dita fini del minore aggrapparsi alla sua maglietta e fu grato che in quel momento Shoto si stesse reggendo a lui. Gli passò la mano sulla schiena e consolò quel dolore nascosto, perché lui, pur avendolo abbandonato anni prima, non aveva mai smesso di seguirlo e di conseguenza sapeva benissimo riconoscere i segni di quando soffriva, ma non lo dava a vedere.

"Touya, ti va di unirti al gruppo nostro?"

"chi muove le fila di quel gruppo?"

"Mirio Togata e un lupo che mi pare si chiami Tama qualcosa"

"Tamaki"

"esatto"

"lo conosco, è un bravo ragazzo. Va bene, la prossima volta ci sarò"

"come faccio ad informarti su quando si terrà l'incontro e dove?"

"non preoccuparti io lo saprò"

"mi pedinerai"

"esatto"

Si staccarono dall'abbraccio, che era durato anche troppo, e si sorrisero. Quando si salutarono Shoto ebbe la sensazione che finalmente qualcosa stesse cominciando a quadrare nella sua vita. Raggiunse di nuovo i suoi amici, che aveva lasciato accampando una scusa, e tornò in accademia.

[...]

Aizawa riportava il piccolo Kota a casa di Bakugou. Si era sorpreso nello scoprire che quel lupo dai modi duri si fosse preso la responsabilità di crescere un bambino orfano. Sorrise e guardò di nascosto il moro che camminava trascinando i piedi al suo fianco, quella situazione gli ricordava molto quando aveva trovato Tamaki sdraiato per strada e aveva deciso di adottarlo.

Prese la manina di Kota e cercò di fargli aumentare il passo, pensare a Tamaki gli aveva ricordato che quella sera lo doveva incontrare. Arrivò davanti alla porta dell'appartamento del biondo e bussò forte. Quando il lupo gli aprì notò la stanchezza sul suo volto. Ritrovarsi di punto in bianco a dover crescere un bambino non era semplice per nessuno.

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