Restai per un pò di minuti a fissare il vuoto seduto ancora sul divano, aspettando che mi passasse il conato. Scossi la testa, mi alzai dal divano e mi diedi alcuni schiaffi in faccia per svegliarmi, decisi poi di continuare a leggere orgoglio e pregiudizio. Ci impiegai un attimo a capire dove avessi messo la valigia, che mi ritrovai davanti alla porta di camera di Niall. Era chiusa, forse Nì l'aveva chiusa prima di andarsene in piscina con gli altri.. comunque aprii la porta. Mi guardai un po' intorno, ma era totalmente buio, toccai con le mie mani tutto il muro, ma non riuscii a trovare l'interruttore della luce, sbuffai e presi il mio cellulare mettendo la torcia. Vedevo ben poco, ma mi dovetti accontentare.
'Allora... dove sei..' Dissi parlando da solo cercando la mia valigia, stando attento a dove mettevo i piedi. Mi ricordai di averla messa vicino all'armadio, dove Tomlinson prima stava mettendo i suoi vestiti, quindi mi diressi lì e mi accucciai per terra, per poi aprire la valigia e cercare il libro.
'Mamma..' Sentii una voce e mi girai non vedendo nessuno, impanicai.
'Mamma.. perché non riesci a sentirmi?' Sentii di nuovo quella voce e puntai il flash verso la porta, ma non vidi nessuno. Stavo diventando pazzo, poi perché qualcuno dovrebbe chiamare la propria mamma nel nostro appartamento?
'MAMMA! NON LASCIARMI!' Urlò una voce e solo in quel momento capii che era la voce di Tomlinson, puntai il flash verso il letto e vidi un ragazzo agitarsi nel letto. Sbarrai gli occhi, poi mi avvicinai per svegliarlo. Aveva le guance rigate dalle lacrime, continuava ad agitarsi stringendo con le sue mani le coperte e urlando continuamente la stessa frase 'TI PREGO RITORNA!', mi spaventai e cominciai a scuoterlo, ma niente non voleva svegliarsi.
'Tomlinson, Tomlinson dai svegliati' Provai di nuovo e lo scossi ancora più forte, ma niente. Allora feci quello che di solito faceva mia madre per svegliarmi, quando non volevo andare a scuola. Decisi di sfilargli le coperte, che mostrarono il suo petto nudo coperto dai tatuaggi e i suoi pantaloncini da calcio.
'TOMLINSON!' Lo scossi stavolta prendendolo dalle spalle e sbatterlo più forte contro il materasso, funzionò, perché sentii il suo corpo rilassarsi e i suoi occhi aprirsi pian piano, per poi sbarrarsi quando mi videro a me lì davanti. Tomlinson guardò me e poi guardò le mie mani ancora sulle sue spalle.
'Scusa.. stavo cercando di svegliarti, stavi avendo un incubo' Dissi togliendo le mani dalle sue spalle come se mi avessero scottato. Mi girai subito tornando alla mia valigia, presi il libro e andai verso la porta per uscire da quella stanza.
'Harry' Disse una voce roca, ormai tornata nel buio.
'Si?' risposi
'Qualunque cosa tu abbia sentito ora, non dirlo a nessuno, per favore..' Disse schiarendosi la voce ed io annuii, anche se lui non poteva vedermi. Tornai sul divano, mi distesi e aprii il libro leggendo le prime parole, per poi continuare a leggere con disinteresse. Continuai così finchè non capii che non lo stavo realmente leggendo, ma stavo solo pensando. Mi girai quando sentii una porta aprirsi.
STAI LEGGENDO
Tell me more
Fiksi PenggemarLa storia di un ragazzo, Harry Styles, appena trasferito in paese, dove la sua vita cambierà. La storia di un neo-cantante, Louis Tomlinson, che combatterà ogni giorno per la sua vita. La storia di un ragazzo, Niall Horan, che non crederà nel suo fu...