Suits for men

80 5 0
                                    




Sentii il telefono vibrare, ero tentato dal lasciarlo lì, su quel maledetto tavolino, ma non volevo svegliare Louis. Aprii gli occhi e alzai leggermente la testa, trovando la testa di Tomlinson completamente sul mio petto , le braccia che mi cingevano e una sua gamba sulle mie, ero bloccato. Cercai di allungarmi il più possibile per prendere il cellulare che non voleva smettere di vibrare, quando ci riuscii sospirai, ma Louis si mosse e fece cadere entrambi sul pavimento. Mi ritrovai in un attimo sopra di lui, con la mia testa spappolata sul pavimento. Feci per sedermi e risposi al cellulare, mentre Louis bisbigliò un 'buongiorno'.

'Mamma' Dissi semplicemente. Non ero arrabbiato, ero semplicemente frustato all'idea che lei mi chiamasse alle 8 del mattino, ma infondo dovevo essere un bravo figlio, è grazie a mia madre che ora sono qui.

'Mamma con quel tono serio.. come stai caro?'

'Bene fino a due minuti fa, ti rendi conto che ore sono?'

'Sono le 8, insomma pensavo che fossi già sveglio, non volevo disturbarti..'

'Beh pensavi male' Dissi senza pensare. In realtà stavo pensando, ma non riuscivo a togliermi dalla testa il fatto che mi avesse disturbato mentre dormivo con Louis. A proposito di lui, continuava a lanciarmi occhiatine minatorie, mentre io dicevo di stare zitto e lui faceva il broncio.

'Oh.. scusami' Mi sentii in colpa e cercai di rimediare con un 'No scusami tu mamma, è che sono stanco e non sto ragionando in questo momento'.

'Va bene, ci sentiamo più tardi allora. Ah Harry, ti saluta Gemma'

'Salutamela e digli che mi manca da morire.' Dissi e riagganciai. Mi alzai dal pavimento, dove io e Louis eravamo ancora e mi sedetti sul divano, prendendomi la testa fra le mani, strattonandomi un po' i capelli cercando di svegliarmi.

'Chi ti manca?' Alzai leggermente la testa verso di lui e subito dopo la curvai.

'Ehm..mia sorella (?)' Dissi con tono interrogativo, poi mi avvicinai a lui lentamente, sperando di non fare una figura da cucciolo indifeso e gli scoccai un piccolo bacio sulle labbra. Lo guardai e vidi che aveva gli occhi completamente spalancati e le sue labbra fine socchiuse.

'Q-questo per cos'era..' Balbettò lui ed io feci una risatina.

'N-non ti avevo dato ancora il buongiorno' Dissi balbettando apposta, perché mi ricordai che prima di partire lui lo fece a me ed io ci rimasi male, beh Louis, ora è il tuo turno, dissi tra me.

Il matrimonio era alle 11, cioè tra meno di 2 ore e nessuno aveva voglia di lavarsi o vestirsi, tranne Niall, che da quando si svegliò, sembrò una macchina da guerra che non riusciva a stare ferma, era agitato. Liam ci fece il favore di andare a prendere i cornetti e i succhi giù in hotel, chiedendo se potesse portarli in camera e ci dicce che dopo vari battibecchi con il cameriere, riuscì a fregarne alcuni di nascosto. Ci mettemmo sul tavolo in cucina tutti insieme, cosa che non capitava molto spesso, io decisi di mettermi vicino a Niall, perché non volevo dare l'idea di essere troppo appiccicoso con Louis. Il cornetto era squisito, so che era solo un cornetto, ma diamine! Era così morbido e dolce. Chiedemmo a Niall alcune informazioni sul matrimonio, ma lui ci disse ben poco, dicendo che doveva essere tutto una sorpresa. Ci disse però che aveva noleggiato una macchina, che doveva guidare Louis, essendo l'unico più grande e Louis accettò subito quando Nì gli disse che avrebbe guidato un audi R8. Mi morsi le labbra, immaginando Louis alla guida, in completo smoking, con la sigaretta sulle labbra ed il fumo che usciva dalle sue narici. "Oh diamine Harry, ti farai venire una crisi epilettica con tutti questi pensieri". Si alzarono tutti dal tavolo, lasciando me e i bicchieri da lavare da soli, cosa che mi faceva intendere che dovevo lavarli io, non ci diedi peso, mi piaceva lavare i piatti, e poi erano solo cinque bicchieri. Presi il cellulare, misi un po' di musica e lo poggiai affianco al lavandino, presi i bicchieri e li misi dentro la bacinella con acqua e sapone. Mi muovevo seguendo il ritmo della musica, mentre i bicchieri scivolano tra le mie mani e la spugna. Canticchiavo qualche parola, perché ascoltavo quella musica solo poche volte e quelle poche volte bastavano per farmi imparare un minimo il testo. Insaponai tutti i bicchieri e rovesciai l'acqua della bacinella, svuotandola. Aprii l'acqua e prendendo un bicchiere uno ad uno , li sciacquai. D'un tratto sentii delle mani sui miei fianchi, mi bloccai. Alzai la testa e vidi dal riflesso della finestra davanti a me che era Louis. Diventai rosso, nessuno mi aveva mai visto ballare mentre lavavo i piatti, tranne beh, mia sorella, ma lei era di famiglia.

Tell me moreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora