17. Sono cugini.

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                                        Melody

<<Quindi che lavoro fai?>> indaga mio padre, che da quando abbiamo messo piede in auto non smette di fare domande al mio finto compagno.

<<Mi occupo di affari>> risponde vago quest'ultimo, che sembra divertirsi con le stupide domande  di mio padre.

<<Che tipo di affari?>> chiede, guardandolo con maggiore intensità negli occhi.

Alzo gli occhi al cielo, non appena realizzo, che quei due non smetteranno di punzecchiarsi, continueranno così fino a quando uno dei due non cede.

<<Benessere della gente.>> afferma poco dopo, circondando le mie spalle con il suo braccio muscoloso e tatuato.

<<I tatuaggi non sono ammessi nel nostro mondo>>  sottolinea  non appena nota il piccolo tatuaggio che ricopre la sua pelle.

<<Nathenian non ne ha, lui si che è un vero uomo>> aggiunge, da come si rivolge a Jeremy  mi da l'impressione che voglia rovinarmi la relazione,  pur di farmi sposare quel principe, che sicuramente sarà odioso e noioso più di Henry.

<<Noto che gli piacciono molto questi tipi di uomini>> spalanco gli occhi, per l'ultime parole di Jeremy, che stanno chiaramente offendendo mio padre e la sua sessualità.

<<Ma come ti permetti?>> gli urla addosso, alzando le braccia al cielo.

<<Papà calmati stava solamente scherzando>> provo a calmarlo, anche se non è facile, un'offesa simile, darebbe fastidio a chiunque.

<<Sei solo un delinquente>> farfuglia mio padre, che improvvisamente ordina all'autista di fermarsi.

<<Dove hai intenzione di andare?>> domando stanca, osservando il punto in cui ci siamo fermati.

Non credo che mio padre abbia intenzione di fare shopping in questo centro commerciale.

È troppo presuntuoso, e schizzinoso per questo genere di posti.

<<Lo vedrai piccola mia. Presto cambierai idea>> si rivolge a Jeremy con un ghigno malefico, che lascia intendere che sta organizzando qualcosa di losco contro di me.

<<Avanti scendiamo>> ci ordina, con un sorriso stampato sulle labbra, assecondo  la sua richiesta consapevole che ben presto scoprirò ciò che ha in mente.

Entriamo dentro l'edificio, mano nella mano con Jeremy, che sembra pensieroso.

Anche se vorrei chiedergli cosa lo turba, rimango in silenzio, fingendo che tutto quello che lo riguarda non mi interessa.

<<Hai sempre odiato questi posti>> mi riporta alla realtà mio padre, che approfitta del mutismo di Jeremy.

<<Erano sempre pieni di paparazzi. Non riuscivo a muovere un dito con tutta quella gente che voleva a tutti i costi scattarmi una foto>> gli ricordo, mordendo il labbro inferiore non appena riaffiorano i ricordi della mia infanzia, che non è stata per nulla felice.

La mia posizione mi ha sempre rovinato i momenti di gioia con la mia famiglia.

<<Li adoro di più da quando ho cambiato città.>> concludo, fermandomi all'istante quando i miei occhi incrociano un abito a dir  poco meraviglioso.

<<Potresti continuare a viverci se ti sposi con Nathenian.>>sbuffo sonoramente, ignorando le parole di mio padre che non perde l'occasione di ricattarmi, neanche quando c'è la presenza di un'altra persona, che sarebbe il mio futuro marito.

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