30. Hai preso tutto?

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Melody

<<Ma tu sei un deficiente>> esclamo irritata e piacevolmente sorpresa.

Non mi sarei mai aspettata questa dichiarazione da lui, insomma fino a ieri sera era in mezzo alle gambe di quella rossa.

E adesso, è qui, a dirmi che lui desidera stare con me.

È impossibile crederci, soprattutto per la sua reputazione, cambia donna come cambia le mutande.

Quindi come faccio a pensare che uno come lui possa realmente volermi?

Sarà sicuramente un modo, per portarmi nel suo letto.

La sua scenata di gelosia, non può essere che un colpo al suo stupido orgoglio.

Si era ripromesso sicuramente che sarebbe stato lui a rubarmi la verginità.

Gli è andata male.

Come adesso del resto, non gli permetterò di confondermi, di illudermi ancora.

È finita.

Cioè non è mai iniziata.

E non gli darò di certo modo adesso!

Io ho il mio Nathe, l'uomo che ben presto riuscirà a rubarmi il cuore.

Si è già preso la mia innocenza.

E se mi impegnerò, evitando ad ogni costo questo stronzo riuscirò a dedicare anima e corpo al mio futuro marito.

<<Torna da quella donna>> ringhio, spintonandolo per allontanarlo dal mio corpo, quanto basta per buttare fuori l'ossigeno che ho trattenuto.

<<Ma di chi diavolo stai parlando?>> domanda confuso, rifiutandosi di fare un passo indietro.

Se non fosse per la sua stazza, l'avrei già buttato a terra.

Maledizione! Non mi permette nemmeno di allontanarmi, mi tiene così stretta che non riesco a muovermi.

<<Posso andare?>> ignoro la sua domanda, e la sua faccia da cretino.

Non può realmente prendersi gioco di me, l'ho visto.

L'ho visto con i miei stessi occhi, sopra al corpo di quella donna, entrambi nudi!

<<Ah  ho capito. Parli di ieri sera.

Se non mi sbaglio, io e te non abbiamo mai avuto una relazione>> aggiunge sorridendo compiaciuto.

Non ci posso credere adesso pensa che io sono gelosa di lui?

Penserà che desidero le sue attenzioni talmente tanto che volevo essere io al posto di quella donna.

Non è così!

Non lo voglio.

Non l'ho mai voluto.

<<Infatti.>> replico fingendomi indifferente, battendo la punta del piede contro il  pavimento del marciapiede.

<<Non siamo mai stati niente, è così continuerà ad essere. Adesso posso andare?  Il mio uomo mi sta aspettando>> scandisco bene la parola uomo, reggendo lo sguardo rabbioso di Jeremy che sospira pesantemente.

A quanto pare non nutre particolare simpatia per il mio principe.

Beh, da ora in poi lo sentirà spesso, e lo vedrà al mio fianco in tutte le riviste.

<<Cornelia>> sussurra il mio nome ad un soffio dalle mie labbra, accarezzandomi la guancia con le sue dita lunghe e affusolate.

<<Puoi anche evitare di mentirmi. Lo sappiamo entrambi che tu mi appartieni>> chiarisce, giocarellando con una ciocca dei miei capelli.

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