21. Hai ragione Cornelia, tu sei un uomo

3.4K 93 14
                                    

                                       Melody

Mi sembra di sognare ad occhi aperti.

Sprizzo gioia su tutti i pori.

Nessuno è mai riuscito a farmi stare così bene, a farmi trovare la spensieratezza che non ho mai avuto in vita mia.

Mi sembra di essere tornata una ragazzina, che ama giocare, nascondersi e ridere come una matta.

È merito di Nathe.

Non sono mai stata in un parco dei divertimenti, non ho mai fatto nessuna giostra.

Mi sono persa troppe cose.

Tutta colpa dei miei impegni.

Lui è stato carino, mi ha regalato ben due orsacchiotti, che ha vinto con il tiro al bersaglio.

Adesso infatti cammino con in mano un piccolo pesciolino rosso di peluche che mi ricorda tanto Nemo, ed un altro lo tiene Nathe, che invece è alto quasi quanto me.

<<Voglio entrare lì>> indico la casa degli specchi che ho sempre visto nei film, elettrizzata come una bambina, che vuole a tutti i costi esplorare quel luogo magico e misterioso.

<<Portami>> tiro in avanti il labbro inferiore, scuotendo il suo braccio muscoloso, per convincerlo.

Sorrido come un ebete quando lo vedo annuire, regalandomi uno splendido sorriso che mette in mostra i suoi denti perfettamente bianchi e dritti.

È bello da togliere il fiato.

<<Mettiamo questi in macchina però>> scrollo le spalle accettando la sua condizione.

Ci incamminiamo velocemente alla macchina, perlomeno io, che tiro a sua volta Nathe per farlo andare più velocemente.

Non ho alcuna intenzione di perdermi il giro.

Prima lo facciamo, prima possiamo andare a cenare.

Il mio stomaco dopo tutte queste gioie ha bisogno di recuperare le forze.

Mi fermo non appena raggiungiamo la sua auto, aspetto impaziente che il mio bellissimo principe mette dentro i miei premi.

Non appena lo fa, tiro nuovamente il braccio, obbligandolo a correre insieme a me.

La sua risata, aumenta il mio buonumore, contagiando a sua volta anche me che inizio a ridere a crepapelle, dando l'impressione agli altri di essere sicuramente un po' matta.

Non è colpa mia se quest'uomo riesce a tirare il lato più infantile di me.

Smetto di ridere all'istante quando inciampo su qualcosa, la mia faccia si spalma in terra.

<<Ti sei fatta male?>> la voce divertita del mio futuro marito, aumenta a dismisura il mio imbarazzo.

Che figura di merda.

<<Mi sono fatta male il nasino>> mi lamento, alzandomi da terra con un po' di fatica, massaggiandomi la punta del naso che sicuramente sarà rosso.

<<È tutto rosso. In questo momento mi ricordi Peppa pig il maialino. Avete lo stesso nasino>> afferma, scoppiando a ridere.

Sbuffo sonoramente, riducendo gli occhi in due fessure, schiaffeggiando subito il suo petto, così dannatamente duro, che dubito che il mio colpo gli abbia fatta qualcosa.

<<Stai ferma>> mi ordina, diventando  di colpo serio.

Eseguo i suoi ordini, iniziando a tremare come una foglia non appena mi balza per un momento il pensiero di avere qualcosa sul mio naso.

Sei mia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora