Capitolo 1

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Topper continua a far scontrare le sue labbra con le mie, finalmente sono riuscita a trovare il modo per passare un po' di tempo sola con lui. Non stiamo insieme ufficialmente perché lui sostiene di non essere il tipo adatto a delle relazioni serie, ma a me non interessa e sono abbastanza convinta che prima o poi riuscirò a fargli cambiare idea.
"Non ci credo" mi stacco da lui non appena sento il rumore di una chiave che viene girata all'interno di una serratura, è la porta di ingresso di casa mia.
A quanto pare mia madre e mia sorella Lauren sono già rientrate dal loro fantastico, si fa per dire, pomeriggio di shopping.
"Cosa?" Topper si acciglia e rivolge un'occhiata confusa nella mia direzione.
"Mia madre" dico allarmata.
"Da dove esco?" domanda tranquillamente, passa una mano fra i suoi capelli biondi per scompigliarseli leggermente.
La sua calma mi sta letteralmente facendo saltare i nervi in questo momento visto che, se mia madre lo vedesse in camera mia, andrebbe su tutte le furie. Mi chiedo come si possa essere così tranquilli in un momento del genere, mi viene naturale lanciare un'occhiata di traverso nella sua direzione.
"Da lì" indico la finestra che porta direttamente sul piccolo balcone fuori dalla mi stanza.
"Dovrei saltare da lì?" borbotta lui.
"Sì e anche in fretta se possibile" lo spingo in direzione del terrazzo.
In fondo la mia camera è situata al primo piano della villa, non è particolarmente pericoloso saltare da qui sopra.
A dire il vero, io lo faccio di continuo per sgattaiolare via da casa senza che né i miei genitori né mia sorella se ne accorgano.
"Charlie" la voce di mia madre si fa sempre più vicina, Topper deve sbrigarsi ad andarsene.
"Vai" gli faccio cenno con la testa di darsi una mossa a saltare giù da lì, lui sbuffa in risposta e finalmente fa ciò che gli ho detto.
Osservo la mia figura allo specchio, cerco di darmi una fugace sistemata. Alliscio le pieghe della mia t-shirt, poi cerco di dare un senso ai miei capelli castani che al momento sono completamente scompigliati.
"Che c'è?" apro la porta della mia stanza, mi ritrovo di fronte allo sguardo inquisitore di mia madre e di mia sorella maggiore Lauren.
Entrambe rivolgono una fugace occhiata alle mie spalle, credo che stiano controllando che nella mia camera non ci sia nessuno.
"Volevo solo avvertirti che siamo tornate" fa spallucce mia mamma, poi sparisce lungo il corridoio seguita da mia sorella.
Chiudo nuovamente la porta e mi butto di pancia sul letto, ma non ho la minima intenzione di mettermi a studiare.
I miei piani sono ben diversi.
"Io e papà partiremo per lavoro per l'intero weekend" mi metto a origliare la conversazione fra Lauren e mia madre, queste sì che sono buone notizie.
I miei genitori lavorano per uno dei giornali più famosi del distretto di Los Angeles, per mia fortuna devono viaggiare molto spesso per svolgere al meglio il loro lavoro.
"Va bene" sento rispondere mia sorella.
Per i miei genitori lei è sempre stata quella perfetta, qualsiasi cosa lei faccia.
Io, al contrario, vengo sempre tenuta d'occhio e questa cosa mi dà parecchio fastidio. Mia madre lascia spesso Lauren a controllarmi per impedirmi di frequentare le feste private che organizzano i miei amici, ma non appena mia sorella si addormenta, io ci vado lo stesso.
Ho sedici anni, penso di essere in grado di decidere cosa sia giusto per me.
Non ho bisogno che mia sorella, che fra l'altro ha solo due anni in più di me, venga lasciata a farmi da babysitter.
I miei detestano letteralmente il mio gruppo di amici perché sostengono che sono persone poco raccomandate, ma a me non interessa proprio nulla del loro parere.
Credono che siano dei 'ragazzini ricchi e viziati che si divertono solo con le cose illegali', ma io mi trovo particolarmente bene con loro e non ho intenzione di interrompere il nostro rapporto di amicizia a causa degli stupidi pregiudizi dei miei genitori.
Odio il fatto che sparlino costantemente dei miei amici senza neanche conoscerli, ma ormai mi limito semplicemente ad ignorare tutto ciò che esce dalle loro bocche.
"Dovrai restare a controllare tua sorella" come previsto, ecco che che sento le solite parole di mia madre.
Mi ritrovo a alzare gli occhi al cielo e a sbuffare, mi chiedo quando avrà intenzione di lasciarmi in pace e di farmi vivere la mia vita senza crearmi troppi intralci.
"Io avrei una festa questo sabato" prova a obiettare mia sorella, ma purtroppo so già come andrà a finire questa inutile conversazione.
"Lauren per favore, sai che Charlie ne approfitterebbe per scappare a casa dei suoi amici" sbuffa mia madre.
Quando imparerà a farsi gli affari suoi?
Capisco che un genitore si preoccupi che il proprio figlio o la propria figlia possa frequentare compagnie sbagliate, ma questo mi sembra decisamente troppo.
"Va bene" borbotta Lauren, mi chiedo come faccia ad essere sempre così accondiscendente e paziente con i miei genitori.
Io sarei scoppiata già da un pezzo, sotto alcuni aspetti quasi la ammiro.
Decido di mandare un messaggio a Topper, non ho la minima intenzione di restarmene qui a casa questa sera.
'Dove sei?'
Digito velocemente sulla tastiera del mio cellulare, spero solo che non impieghi troppo tempo a rispondermi.
'Sto andando da Rafe, vieni anche tu?'
La sua risposta non tarda arrivare.
'Arrivo'
Scrivo subito.
Mi avvicino all'armadio per cambiarmi, afferro un paio di shorts di jeans e una felpa corta che lascia intravedere il mio addome. Lego i capelli in una coda ben alta e tirata, poi passo un altro po' di mascara nero sulle mie ciglia.
Esco in balcone e salto giù atterrando sul prato ben tagliato del mio giardino, ormai ho imparato che devo piegare leggermente le ginocchia per attutire il colpo.
Mi incammino verso casa di Rafe che, per fortuna, non dista poi così tanto dalla villa in cui abito io.
Aumento il passo per impiegare meno tempo, in una decina di minuti arrivo di fronte al portone di ingresso della casa del mio amico.
Suono il campanello in attesa che qualcuno mi venga ad aprire, non ho idea del perché i genitori di Rafe non siano mai qui.
"Charlie" viene ad aprirmi Sarah, la sorella di Rafe. Hanno entrambi i capelli di un biondo dorato molto particolare e gli occhi chiari, è inevitabile notare che si assomiglino parecchio.
"Hey" sorrido in direzione della mia amica, è l'unica ragazza sulla faccia della terra con la quale io mi trovi particolarmente bene.
"Vieni con me" Sarah mi fa strada in direzione del salone, dove il resto del gruppo è già seduto sull'ampio e morbido divano angolare.
"Stavamo aspettando te per aprire questa" ridacchia John con una bottiglia di whisky in mano non appena mi vede arrivare, lui è il migliore amico di Rafe e Topper.
"Vieni qui" quest'ultimo mi fa segno di andarmi a sedere al suo fianco, noto subito i suoi occhi iniettati di rosso. Ormai ci ho fatto l'abitudine, succede sempre quando fuma qualcosa di parecchio forte. Soltanto lui e Rafe fanno uso di sostanze illecite, Sarah e John si mantengono sempre alla larga da esse.
E io? Diciamo che non sempre faccio scelte giuste, riconosco di aver commesso qualche piccolo errore in passato.

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