"È passato un sacco di tempo dall'ultima volta che abbiamo fatto shopping insieme" Sarah sorride nella mia direzione, siamo venute in uno dei centri commerciali più grandi qui a Los Angeles. Questo posto è a dir poco enorme, i negozi sono disposti su quattro piani circolari sovrastati da un'ampia vetrata che lascia filtrare la luce naturale. Il pavimento è lucido, mentre i muri sono dipinti con un elegante motivo bianco e nero.
"Da dove iniziamo?" domando guardandomi attorno, so già che sto per combinare degli enormi danni con la mia carta di credito.
I miei genitori criticano molto i miei amici e li definiscono dei 'ragazzini viziati', ma non si rendono conto di avermi fatta diventare proprio come loro.
Sono sempre assenti, non ci sono mai stati molto per me e Lauren. Le uniche parole che riservano nei miei confronti non sono mai poi cosi positive, lasciano sempre mia sorella a dovermi controllare perché loro sono sempre così presi dal loro lavoro. Hanno sempre pensato che, a colmare la loro assenza, bastassero le cospicue paghette che lasciano a me e Lauren ogni mese. Da piccola ci rimanevo male, avrei tanto voluto una madre che mi avesse portato al parco come tutte le altre bambine o un papà che mi avesse insegnato ad andare in bicicletta. Ormai non ci faccio neanche più caso alla loro assenza, sono abituata a sapermela cavare da sola. So di poter contare solo su me stessa ed è per questo che sono diventata una persona così riservata.
"Da lì" Sarah indica un negozio di abbigliamento che personalmente adoro.
"Andiamo" annuisco.
Varchiamo la soglia della boutique, un delicato profumo di rosa avvolge i miei sensi. Inizio a dare un'occhiata ai vari capi, ne seleziono qualcuno da portare con me nel camerino.
"Li proviamo?" Sarah indica, con un cenno del mento, la montagna di vestiti che ha accumulato fra le sue braccia.
"Sì" concordo.
Ci spostiamo all'interno dei camerini, inizio a provare tutto ciò che ho scelto. Comincio da questi pantaloni della tuta, sono per metà neri e per metà bianchi. Poi passo ai vari top e ai jeans, lascio per ultimo quel vestito.
Si tratta di un abitino realizzato in un tessuto molto sottile, ma che fascia per bene le mie curve che, a dire il vero, non sono poi così vertiginose. Il vestitino è molto corto e lascia interamente scoperta la mia schiena, adoro questi dettagli in pizzo nero che adornano sia le maniche che il petto.
Lo prendo, ho deciso.
In realtà comprerò tutto ciò che ho provato.
"Ho fatto" comunico a Sarah.
"Anche io" esce dal suo camerino.
Ci dirigiamo entrambe alla cassa per pagare i nostri acquisti, poi continuiamo a girare per i vari negozi per ore ed ore.
"Vogliamo sederci a mangiare qualcosa da qualche parte?" propongo, non ce la faccio più a portare di qua e di là questa moltitudine di buste che ho fra le mani.
Potrei aver esagerato, ne sono consapevole.
"Che ne pensi di quel bar?" Sarah indica un piccolo chiosco dall'aspetto molto invitante.
Ci sediamo su uno dei tanti tavoli in ferro battuto bianco in attesa che qualcuno venga a prendere le nostre ordinazioni, sto letteralmente morendo di fame.
"John ha chiarito con gli altri?" le chiedo.
"Sì" annuisce la mia amica.
"Come mai ai cambi dell'ora non ti sei mai fatta vedere questa mattina?" indaga poi.
"Non ho voglia di incrociare Topper, sai che non mi piace dare spettacolo di fronte alle persone" sospiro.
"Lui invece, a quanto sembra, adora dare di matto di fronte alla folla" borbotto, questa è una della cose che mi infastidisce di lui.
"Io credo che sia geloso di quel tipo con cui stavi parlando" tenta Sarah, lei non ha la minima idea di chi sia visto che non è molto informata sul mondo dei social.
"Non sa cosa vuole, è sempre stato così e a me non va più bene" incrocio le braccia al petto.
"Secondo me è spaventato da te, gli piaci e ha paura di farsi vedere in un certo modo" trovo che il suo discorso non abbia senso.
"Topper ama solo se stesso" replico con un'evidente rassegnazione nel mio tono di voce, purtroppo l'ho capito troppo tardi.
Gli darei un'altra possibilità? Non ho idea del perché io stia ponendo questa domanda a me stessa, allo stesso tempo sono consapevole di non essere in grado di fornire una risposta a questo quesito. Non lo so davvero, nella mia testa si presenta tutto come un gigantesco punto interrogativo.
"Ci tiene a te" insiste Sarah, si sta palesemente riferendo a Topper.
"Hai sentito cosa mi ha detto ieri?" le domando, come può pensare che lui tenga a me dopo ciò che si è permesso di dire?
"Per rabbia si dicono tante cose" fa spallucce, su questo non posso darle torto.
"Se lo dici tu" alzo gli occhi al cielo.
"Signorine, cosa posso portarvi?" un ragazzo sulla trentina si avvicina al nostro tavolo, indossa una divisa a strisce bianche e nere con il logo del posto impresso sopra.
"Per me un waffle con il cioccolato e pistacchio" do uno sguardo veloce al menù appoggiato di fronte a me.
"Io prendo una crêpes con il cioccolato bianco e fragole" sceglie invece Sarah.
"Arrivano fra poco" ci avverte il ragazzo.
"Comunque, tornando al discorso di prima, Topper ti ha cercata stamattina" la mia amica riprende a parlare di lui, davvero non riesce a capire che vorrei soltanto cambiare argomento in questo momento?
"Mi ha chiesto di te" aggiunge.
"Sa dove trovarmi, ma sono già ben consapevole che non cambierà nulla fra noi perché lui è fatto così e non vorrà mai niente di serio da me" faccio spallucce, so anche non è da me gettare la spugna in questo modo. Si tratta di una verità cruda, ma è pur sempre la realtà dei fatti. Topper mi ha portata al limite della mia pazienza, la colpa di ciò che è successo è da attribuire solo ed esclusivamente a lui. Io ci ho provato tante volte a far funzionare le cose fra noi, ma a lui non è mai importato abbastanza.
"Mh" mugugna lei.
"Ragazze" torna il ragazzo di poco fa con due piatti fra le mani, posa le nostre ordinazioni proprio di fronte a noi.
"Posso farti una domanda?" se ne esce.
"Vai" rispondo portato un pezzo del mio waffle alla mia bocca, è davvero buono.
"Quel tipo dai capelli neri, con cui stavi parlando ieri, come lo hai conosciuto?" sputa tutto d'un fiato, mi fa sorridere il fatto che lei proprio non sappia chi sia mentre io ne sono ossessionata da anni ormai.
"È famoso, è quel Blake che ti avrò nominato non so quante volte" ridacchio.
"Ah" sgrana leggermente gli occhi.
"Mia sorella è amica di una ragazza che credo sia fidanzata con uno dei ragazzi della Sway, il gruppo a cui appartiene Blake" tento di spiegarle in breve la situazione.
"È bello eh" sorride lei.
"Tanto bello quanto irraggiungibile" porto alla mia bocca un'altra forchettata del mio waffle, ormai l'ho quasi finito.
"Ma ci stavi parlando" replica confusa.
"Sì, ma con tutte le ragazze che avrà intorno non guarderà mai me" sospiro.
"Meglio restare con i piedi per terra" aggiungo, cerco di ricordarlo a me stessa.
"Quella non è tua sorella?" domanda Sarah in direzione di Lauren, non sapevo che anche lei sarebbe venuta qui.
"Ah sì" alzo una mano nella sua direzione per salutare lei e le sue amiche, Clary e Emma.
Noto con dispiacere che non ci sono i ragazzi, torno a concentrarmi sulla mia amica.
"Anche tu qui?" domanda mia sorella attirando la mia attenzione, noto che si è seduta a un tavolo non troppo distante dal mio.
"Eh già" accenno un sorriso.
"Amore" John compare nel mio campo visuale, lascia un leggero bacio sulla guancia della sua fidanzata.
"Charlie" sposta il suo sguardo su di me, rivolgo un cenno della testa nella sua direzione in segno di saluto.
"Sarah gli hai detto che saresti venuta qui?" mi porto una mano alla fronte, penso che debba davvero imparare a non dire tutto a John.
"Come non detto" sbuffo non appena noto Rafe e Topper poco più in là, mi sembrava strano che John fosse venuto da solo.
Los Angeles è enorme, come è possibile che abbiano avuto tutti l'idea di venire in questo diamine di centro commerciale?
Tutti tranne Blake, ricordo a me stessa.
Mi insulto da sola per gli stupidi pensieri che stanno attraversando la mia mente.
"Charlie possiamo parlare?" Topper si avvicina a me, resto in silenzio qualche istante per ragionare su come rispondergli.
"No" borbotto.
"Per favore" insiste.
"Ti concedo due minuti" decido di acconsentire e mi alzo dal tavolo, ci andiamo a sedere su una specie di panca posizionata poco più in là rispetto al piccolo chiosco.
"Allora?" lo esorto.
"Mi dispiace per ieri" sputa tutto d'un fiato.
Mi ha davvero chiesto scusa?
Mi do un pizzicotto sul braccio per accertarmi che non si tratti di uno strano scherzo giocato dalla mia fervida immaginazione.
"Va bene" mi stringo nelle spalle.
"Davvero, non so cosa mi sia preso ieri" abbassa la sguardo, non l'ho mai visto così.
Potrei anche credergli.
"Forse mi sono reso conto di essere geloso" ammette più che altro a se stesso, in questo momento non so davvero cosa dire ed è raro che io resti del tutto a corto di parole.
"Però non vuoi impegnarti" lo precedo.
"Esatto" annuisce.
"Possiamo restare amici per quanto mi riguarda, non voglio tornare alla situazione in cui ci siamo ritrovati prima che tutto questo casino succedesse" ammetto, non ho la minima intenzione di aspettarlo mentre continua ad andare a letto con la prima ragazza che gli capita sotto agli occhi.
"Torniamo dagli altri" non gli lascio neanche il tempo di replicare che già sono in piedi, Topper mi segue fino al tavolo dove ora si sono seduti anche Rafe e John.
"Restiamo con loro e ordiniamo qualcosa?" Rafe si rivolge al suo migliore amico, quest'ultimo annuisce borbottando qualcosa di incomprensibile.
Qualcosa, o meglio qualcuno, attira la mia attenzione. Dei ragazzi raggiungono mia sorella e le sue amiche: riconosco subito Bryce, Josh, Jaden, Noah e Blake.
"Ancora lui?" anche Topper sembra aver notato la presenza di Blake, spero solo che non gli venga in mente di inscenare un altro stupido teatrino di fronte a lui.
"Lascia stare" lo ammonisce Rafe, mi auguro che ascolti il consiglio del suo amico per una buona volta.Il mio sguardo cade di continuo suo viso di Blake, ma lui sembra proprio non avermi minimamente notata.
Sono solo una delle tante fan che incontra ogni giorno, il fatto che mi abbia seguita sui social non significa un bel niente.
"La smetti di guardarlo?" sbotto Topper alzando troppo la voce, spero proprio che nessuno ci abbia sentiti.
"Non urlare" ribatto a denti stretti.
"Da quando sei diventata così? Stai sbavando dietro a quel tizio. Non mi pento di cosa ti ho detto ieri e sono sicuro che tu te lo sia portato al letto dal modo in cui lo guardi" continua lui, ancora insiste con questa storia?
"Ma che cosa stai dicendo" mi sto alterando, questo suo atteggiamento comincia a darmi davvero sui nervi.
Non può parlarmi in quel modo, non permetto a nessuno di calpestare il mio orgoglio.
"Sei diventata una t.." lo interrompo prima che possa continuare la sua frase.
"Sai che ti dico Topper?" sbotto, stavolta è riuscito a farmi arrivare al limite della mia sopportazione.
"Sei solo un ragazzino e hai ancora molto da maturare, per te sono stata solo un giocattolo e solo ora che non mi hai più ti sei reso conto di quanto tu sia un idiota" aggiungo riluttante.
"No, Charlie ti sbagli di grosso. Ho solo e sempre avuto lo scopo di portarti a letto, la stupida qui sei tu che ti sei lasciata usare da me" un sorriso beffardo si fa spazio sulle sue labbra, ma sembra che stia nascondendo qualcosa sotto questa sua aria da spavaldo.
"Sei uno stronzo" ormai non mi importa più se la gente ci stia guardando o meno, cerco di ignorare le decine di occhi addosso che riesco a percepire.
"Quella tua boccaccia dovresti usarla per altro Charlie, ma sicuramente a lui avrai già fatto un bel.." si interrompe di colpo.
Cosa gli prende adesso?
"Vedo che ancora non hai imparato come dovresti rivolgerti a una ragazza" mi irrigidisco non appena avverto la sua voce alle mie spalle, a quanto pare ha sentito tutto.
Altra figuraccia da aggiunge alla lista, sarebbe meglio se iniziassi ad annotarmele per non rischiare di perdere il conto.
"Charlie andiamo" aggiunge Blake.
"No" mi volto verso di lui, non mi piace quando le persone pensano di potermi dare degli ordini. No, neanche Blake Gray può permettersi di farlo.
"Charlie" mi richiama e mi afferra per il polso, mi libero subito dalla sua presa.
"La smetti?" mi lamento senza staccare i miei occhi dai suoi, sono come incantata dalle sue iridi azzurre e limpide.
"In quanto a te, non provare più a rivolgerti in quel modo a lei" Blake sposta subito il suo sguardo su Topper interrompendo lo sguardo visivo fra noi, il biondo si limita a lanciargli un'occhiata a dir poco infuocata.
"Vieni con me" Blake insiste e mi trascina lontano dai miei amici, mi porta verso il resto del suo gruppo dove c'è anche Lauren.
"Grazie, ma me la sarei cavata anche da sola" mi ritrovo a borbottare, mi da fastidio che mi guardi con questa superiorità.
Me la sono sempre cavata da sola, non necessito di qualcuno che intervenga per difendermi. Io non ho bisogno di nessuno, lo ripeto ancora una volta a me stessa.
"Ho visto" ridacchia lui, non ci trovo proprio nulla di divertente in questa situazione.
"Si può sapere cosa è successo?" domanda mia sorella, si interpone fra me e Blake.
"Topper è un idiota" faccio spallucce.
"Puoi restare con me oggi" propone mia sorella, in realtà non mi dispiace affatto accettare il suo invito.
"Vi va di rimanere a cena alla Sway?" Bryce volge la sua testa nella mia direzione, poi sposta i suoi occhi color nocciola su Lauren.
"Certo" annuisco senza pensarci due volte.
"Okay" concorda mia sorella, non credo che avesse poi molta voglia di fare ritorno alla nostra villa e di mettersi a cucinare.Ecco qui il nuovo capitolo e ovviamente la serata non è ancora terminata, vi avverto che ne succederanno delle belle anche se siamo all'inizio di questa storia.
Vi sta piacendo? Cosa ne pensate del capitolo? Fatemi sapere le vostre opinioni che ci tengo davvero moltissimo.🤍
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WHY ME?
Fiksi PenggemarCharlie, una ragazza di 16 anni che abita a Los Angeles, è una ragazza particolarmente ribelle che non ama sottostare a nessun tipo di regola. I suoi genitori sono preoccupati per lei, la ragazza continua a frequentare un gruppo di ragazzi ricchi e...