"Potresti andare dritto al punto ed evitare di creare tutta questa inutile suspance?" borbotto mettendo fine al silenzio che è calato fra di noi in questi ultimi minuti, mi guardo intorno alla svelta per accertarmi che non vi sia anima viva nei dintorni.
Ho sempre un'ansia che possano sbucare dal nulla dei paparazzi o dei giornalisti in cerca di Blake, non avrei poi così tanto piacere ad essere spiattellata senza il mio personale consenso su dei siti di gossip e ad essere il soggetto al centro delle chiacchiere di tante persone sconosciute. Preferisco mantenere un profilo basso, in fondo io e Blake non siamo nulla e non voglio che si crei un polverone assurdo basato sul niente.
"Quanta fretta eh" ridacchia lui facendomi sbuffare ancora una volta, a quanto pare non ne vuole proprio sapere di smettere di girare intorno al nocciolo del discorso. Sta giocando con me ancora una volta, perché non può andare dritto al punto?
"Dai Blake" sbuffo di nuovo facendo trapelare tutto il fastidio che provo per la situazione che sta creando.
Odio aspettare.
"Okay okay" lui solleva finalmente entrambe le sue mani in segno di resa.
"Non so neanche da dove cominciare" borbotta fra sé e sé mentre, sicuramente, nella sua testa starà cercando un modo per elaborare ciò che ha da dirmi.
"Mi sono accorto che è cambiato qualcosa fra di noi e sono mutate un po' di cose nella mia testa soprattuto in questo ultimo periodo. In realtà forse da più tempo a dire il vero, ma credo che io non lo volessi ammettere neanche con me stesso in primis" inizia a parlare in modo piuttosto sconclusionato, mi fa strano vederlo in evidente difficoltà.
Sento il mio cuore che batte sempre più forte tanto che potrebbe finire per uscire dalla mia gabbia toracica, ma non vorrei rischiare di caricare troppo le mie aspettative.
"Cosa è cambiato?" sospiro.
"Devo proprio spiegartelo?" borbotta lui.
"Mi hai chiesto di venire qui per parlare di qualcosa Blake, è così strano se poi mi aspetto che tu provi ad affrontare un discorso in modo maturo e serio?" sospiro frustrata.
"Okay okay" lui alza le mani in segno di resa, passa nervosamente una mano fra i suoi capelli scuri per sistemarsi il ciuffo.
"Solo che lo sai, Charlie per me non è facile riuscire a parlare di queste cose" biascica.
"Lo so, ma provaci almeno" ritento, piano piano un presentimento positivo inizia a farsi strada nel mio petto.
Appena arrivata in questo posto abbandonato ho iniziato a pensare al peggio, ma adesso sembra proprio che le cose si stiano mettendo in modo completamente diverso. E adesso?
"Non ti ho mai presa in giro Charlie dico davvero, ogni volta che sono venuto da te e che ti sono stato vicino l'ho fatto perché lo volevo davvero" di fronte a queste parole mi viene naturale trattenere il respiro per una manciata di secondi, le mie gambe diventano talmente molli da sembrare essere composte soltanto di gelatina. Mi ritengo fortunata di essere seduta, altrimenti credo proprio che non sarei stata in grado di reggermi in piedi.
Me ne sto in silenzio in attesa che sia Blake a continuare il discorso, non ho davvero la minima idea di che cosa potrei replicare in questo momento.
"Ogni bacio che c'è stato fra noi per me è stato vero, inizialmente ho cercato di convincere anche me stesso che si trattasse soltanto di attrazione fisica con te" Blake continua.
Nel frattempo, il mio battito cardiaco proprio non ne vuole sapere di ritornare a seguire un ritmo che rientri nella norma.
"Non sai quanto fastidio mi desse il solo pensiero che proprio io, Blake Gray, stessi perdendo la testa per una ragazzina incasinata e piena di problemi" ridacchia poi smorzando la tensione, un piccolo sorriso fa capolino sulle mia labbra non appena gli sento pronunciare questa frase.
Ha appena detto di aver perso la testa per me? Mi do un leggero pizzicotto all'interno del mio braccio destro, sento proprio la necessità di accertarmi di non stare sognando.
Blake ha perso la testa per me?
Questa domanda risuona ancora nella mia testa, mi sembra tutto troppo bello per essere vero. Quindi, dove è la fregatura? Ce ne deve essere per forza una visto che, con lui, le cose non vanno mai così lisce.
"Un po' in te mi ci rivedevo all'inizio, sai? Ho fatto tanti errori in passato, di cui non ne vado fiero, e non volevo che anche tu finissi per trovarti nelle condizioni in cui mi ero ritrovato anche io" si mordicchia piano il suo labbro inferiore facendo cadere proprio lì il mio sguardo. Quanto mi manca baciare quelle labbra, penso fra me e me, i suoi baci non sono comparabili a quelli di nessun altro ragazzo che io abbia mai baciato prima d'ora.
Non mi sembra proprio il momento per questo Charlie, rimprovero me stessa per ciò che la mia mente ha appena immaginato.
"A che pensi?" la voce di Blake interviene a zittire i miei pensieri. Scuoto la testa, come se servisse a tornare alla realtà, mentre porto il mio sguardo sul volto di lui. Ecco che incontro le sue iridi color ghiaccio, non penso di aver mai visto degli occhi così belli.
Sono davvero spacciata, mi rendo conto di essermi innamorata e di essere arrivata a quel punto di non ritorno che ho sempre temuto.
Mi sono sempre chiesta che cosa fosse l'amore, ma, adesso che mi ci ritrovo in prima persona, non riesco comunque a trovare delle parole per definirlo.
Come faccio a sapere di amarlo?
Lo so e basta.
Lo sento così forte che è davvero impossibile riuscire a ignorare questo sentimento. Sento che nessuno potrebbe mai farmi provare ciò che è riuscito a farmi sentire lui, sento il mio cuore che batte all'impazzata ogni volta che lui pronuncia il suo nome, c'è da dire che Blake mi fa arrabbiare come nessun altro è mai riuscito, ma, nonostante questo, continuo a volerlo come la prima volta in cui l'ho visto. Se questo non è amore, che cosa potrebbe esserlo?
Io voglio stare con lui e posso dire di averne la certezza, ma vorrei che anche lui scegliesse me e che mi mettesse al primo posto.
Non deludermi Blake.
"Perché mi stai dicendo tutte queste cose?" la mia bocca decide di dar voce ai miei pensieri senza il consenso del mio cervello, ho paura di essere risultata stupida con questa domanda.
Comincio a stuzzicare nervosamente la pelle attorno alle mie unghie mentre resto in attesa di una sua risposta, uno strano silenzio cala d'improvviso fra di noi.
Blake parla.
"Sono contenta per tutte le parole che hai speso per me questa stasera, ma a che cosa dovrebbe portarci questo discorso? Cambierà qualcosa fra noi d'ora in poi?" lo incalzo con tutte le domande che continuano a vorticare senza sosta nella mia testa e spero che, almeno questa volta, Blake possa riuscire a dare una risposta soddisfacente alle mie domande.
"Non è chiaro?" chiede lui.
"Cosa?" domando confusa a mia volta.
"Devo proprio dirti tutto?" ridacchia.
"Blake" sbuffo cercando di mascherare in ogni modo il sorriso che minaccia di far capolino sulle mie labbra.
"Charlie" mi imita lui prendendosi gioco di me, la sua mano si fa strada in direzione del mio viso e si insinua nell'incavo del mio collo. La sua mano libera scivola sul retro della mia schiena per attirarmi verso di lui, questa volta non oppongo alcuna resistenza al suo tocco.
"Non ti è chiaro che.." si avvicina lentamente al mio viso, mi ritrovo d'improvviso con il mio volto a pochi centimetri di distanza dal suo.
Ti prego Blake parla, vorrei dirgli.
Sto davvero odiando tutta questa suspance che sta cercando di mettere, perché deve farmi assalire da questo senso d'ansia per l'ignoto?
"Voglio stare con te" termina finalmente la frase lasciata in sospeso per poi avventarsi sulle mie labbra.
Adesso non riesco proprio più a trattenermi dal sorridere, ha detto quelle parole che ho spesso sognato di sentire pronunciare da lui.
Finalmente.
Era ora.
La sua lingua si fa subito strada fra le mie labbra, schiudo la mia bocca concedendogli di approfondire il bacio. Le sue labbra cercano disperatamente le mie, la sua lingua si scontra voracemente con la mia.
È come se entrambi stessimo aspettando questo momento da così tanto tempo, forse ci siamo limitati troppo a lungo per la paura di lasciarci andare l'uno con l'altro.
Le sue mani iniziano a vagare per il mio corpo insinuandosi al di sotto della mia maglietta, avverto le sue dita che iniziano a sfiorare la mia pelle provocandomi una serie di brividi.
Non so in che modo mi ritrovo con la schiena premuta contro la pietra fredda dei gradini sui quali siamo posizionati, il corpo di Blake incombe sopra di me mentre le sue labbra non smettono di divorare le mie senza pietà.
Il suo petto è completamente poggiato sul mio, ogni parte di lui aderisce alla perfezione su di me. Le sue dita finiscono all'altezza della mia coscia, avverto uno strano formicolio allo stomaco mentre la sua mano risale lentamente poco più su.
Non sono mai andata oltre il bacio e Blake lo sa, devo ammettere che la consapevolezza di non avere alcuna esperienza in confronto al lui mi frena un po'.
E se pensasse che non sono all'altezza? Lui avrà sicuramente delle aspettative alte e io non penso di essere in grado di soddisfarle.
Smettila Charlie.
Non so dire con certezza se dovrei fidarmi di lui fino a questo punto o meno, ma la mia testa in questo momento non è affatto in grado di produrre un ragionamento sensato.
"Blake" biascico contro le sue labbra.
"Sta tranquilla, lo so" soffia sulla mia bocca prima di lasciarmi un leggero bacio a stampo, il suo sguardo è sempre riuscito a trasmettermi un senso impressionante di tranquillità.
"Non è il momento, non qui" mormora prima di riprendermi a baciarmi con più foga di prima, mi ritrovo a pensare che non esiste altro posto in cui vorrei trovarmi adesso.
Le sue labbra si spostano improvvisamente all'angolo della mia bocca, comincia a lasciare una scia di baci umidi che va dalla mia guancia fino al mio collo. Si concentra sulla pelle sottile che risiede fra la mia mascella e la mia spalla, inizia a risucchiarla prima con delicatezza e poi con un'intensità sempre maggiore. Continua a concentrarsi su quel punto sensibile del mio collo mentre le mie mani si insinuano al di sotto della sua felpa.
"Adesso sei mia" ridacchia staccandosi di colpo dal mio collo, osserva soddisfatto un punto indefinito sulla mia pelle.
"Blake" alzo gli occhi al cielo mentre le mie dita risalgono fino a sfiorare quel punto preciso, sento che la zona si è gonfiata leggermente e non oso immaginare il colore che abbia assunto.
"Sta zitta" mormora mentre si piega di nuovo su di me, le sue labbra si posano sulle mie impedendomi di dire qualsiasi cosa.Ecco il tanto atteso nuovo capitolo e per ora le cose sembrano essere positive, ma in realtà questo equilibrio sta per rompersi. Vediamo sé qualcuna di voi riesce a capirne il motivo, che cosa sfugge a Charlie?
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WHY ME?
Fiksi PenggemarCharlie, una ragazza di 16 anni che abita a Los Angeles, è una ragazza particolarmente ribelle che non ama sottostare a nessun tipo di regola. I suoi genitori sono preoccupati per lei, la ragazza continua a frequentare un gruppo di ragazzi ricchi e...