"Vieni a casa mia?" propone ad un certo punto Zack, in effetti ha messo piuttosto freddo nel corso dell'ultima ora e non mi sembra affatto il caso di restare all'aperto. Di certo non vorrei ammalarmi, non mi sembra il caso di saltare altri giorni di scuola visto che sono molto indietro con lo studio. Quando uscivo con Sarah, fino a qualche settimana fa, spesso era lei a spronarmi nello studiare e nell'andare bene a scuola, ma ora che lei non c'è non riesco proprio a trovare uno stimolo nonostante io sia ben consapevole di doverlo fare per il mio bene.
"Va bene" acconsento alla sua proposta, mi stringo all'interno della felpa in pesante cotone che Zack mi ha gentilmente prestato. È una delle classiche giacche felpate che utilizzano tutti i giocatori di football, i colori usati sono gli stessi che rappresentano la squadra sportiva del mio liceo. È morbida, larga e piuttosto enorme se messa a confronto con il mio corpo abbastanza minuto.
"Dai, andiamo" il mio amico tende la sua mano nella mia direzione, mi aiuta ad alzarmi dall'altalena sulla quale mi sto dondolando da più di quindici minuti.
"Hai un casco in più?" domando piano mentre lo seguo in direzione della sua moto, guardo in basso per non rischiare di inciampare fra i fili d'erba incolta.
"Sempre" fa spallucce lui.
"Bene" sorrido annuendo, è ancora curioso per me come Zack riesca sempre a mettermi di buonumore."Chi c'è in casa?" domando nel momento in cui arriviamo di fronte alla soglia della porta della villa dove abita Zack, mi stringo nella felpa non appena una folata di vento freddo colpisce forte la mia pelle.
"Credo che ci sia soltanto mio fratello, al massimo puoi rischiare di incontrare qualcuno dei suoi amici fiori di testa" risponde lui mentre infila la chiave nella toppa per poi rigirarla producendo un rumore secco e deciso, la porta si apre lasciandoci mettere piede all'interno dell'ampio salone.
"Ciao" saluto subito il fratello di Zack, incontro i suoi occhi scuri che mi scrutano con un evidente curiosità. Cody se ne sta svaccato sul divano con le braccia conserte e le gambe incrociate, solo adesso mi rendo conto che al suo fianco ci sia anche una donna sulla quarantina che mi guarda in una maniera tale da mettermi i brividi.
"Lei è mia madre" interviene subito Zack a fare le dovute presentazioni, io rivolgo un sorriso imbarazzato alla signora che continua a squadrarmi dalla testa ai piedi in modo anche piuttosto insistente.
"Piacere Charlie" tento di presentarmi per smorzare l'aria tesa che continua ad aleggiare nella stanza.
"È la tua ragazza?" chiede la donna cercando di soppesare l'espressione corrucciata dipinta sul suo volto, ha gli occhi ancora più scuri di quelli dei suoi due figli.
"Un'amica, mamma" sbuffa Zack.
"Solo un'amica" sottolinea ancora.
"Piacere Charlie" la donna si rivolge a me mentre un accenno di sorriso fa capolino sulle sue labbra, ma proprio non riesco a sentirmi a mio agio in questa situazione.
"Noi andiamo di sopra" Zack mi afferra per un braccio e mi trascina per le scale in fretta e furia, sembra tirare un sospiro di sollievo non appena raggiungiamo la sua stanza da letto.
Si butta di peso sul suo materasso e, con un cenno della mano, mi fa segno di posizionarmi al suo fianco.
"Arrivo" mi lascio cadere sul letto che è stato ricoperto da un morbido e soffice piumino blu scuro, mi metto in posizione semi sdraiata dopo aver appoggiato la mia schiena su uno dei tanti cuscini.
"Perché tua madre mi guardava in quel modo? Mi è sembrato che io non le piacessi, non lo so, mi sono sentita a disagio" metto il broncio e do voce alle mie paranoie, Zack annuisce mentre sembra sopprimere una risata che minaccia di lasciare la sua bocca.
"Ma no, è solo che è molto scettica sulle relazioni che nascono a questa età visto come è andata fra lei e papà" ridacchia lui pensando di poter nascondere quel velo di malinconia che si cela sul fondo del suo sguardo, aggiusta il suo ciuffo scuro dando un'occhiata veloce al suo riflesso nello specchio appoggiato proprio a fianco del letto.
"Ah" abbasso lo sguardo incerta su che cosa dire, non sono molto brava nel consolare le persone purtroppo. Sono un'ottima osservatrice, questo lo ammetto, ma allo stesso tempo mi reputo incapace del tutto a gestire le risorse umane. Combino casini di continuo, mi arrabbio spesso per cose inutili e mi comporto come se nulla potesse ferirmi.
"Pensava che tu fossi la mia ragazza, di sicuro è per questo ti ha guardata in quel modo, ma l'ho rassicurata subito come hai visto. L'unica fidanzata che le ho presentato in tutta la mia vita è stata Chloe, mia mamma si è affezionata tantissimo a lei durante quel periodo. Pensa che spesso andavano anche a fare shopping loro due senza di me" Zack inizia a raccontarmi di sé, mi fa piacere il fatto che si apra così tanto nei miei confronti.
"Oh" commento piano.
"Il problema è arrivato nel momento che io e Chloe abbiamo rotto con la nostra relazione, mia madre ha sofferto tantissimo perché si era affezionata tantissimo a quella ragazza dal primo istante in cui l'ha conosciuta. Da quel giorno mi ha chiesto di non portarle più a casa nessuna tipa e così ho fatto, ma tu fai eccezione Charlie. Tu sei la mia migliore amica, perciò sei la benvenuta qui dentro" replica Zack, poi mi fa l'occhiolino per rassicurarmi.
"Menomale" ridacchio ancora.
Sussulto non appena avverto la suoneria del mio cellulare, lo estraggo dalla tasca per controllare di chi si tratti. Potrebbe essere mia madre, o magari mia sorella Lauren, in effetti ultimamente non trascorro poi così tanto tempo all'interno delle mura di casa mia.
Che cosa?
Sgrano gli occhi non appena leggo quel nome sul display del mio cellulare, che cosa mai dovrà dirmi adesso?
"Chi è?" interviene Zack.
"Blake" sospiro.
Mi decido ad aprire il messaggio, non posso continuare a fissarlo senza aver coraggio di leggere che cosa ci sia scritto.Lo so, vi ho lasciate in sospeso, ma cercherò di aggiornare il prima possibile. Ho vari esami perciò non ho poi così tanto tempo, ma farò di tutto per postare almeno due o tre capitoli a settimana. Spero che possiate capirmi e soprattuto che questo vi piaccia.
Chi ha scritto a Charlie?🤍
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WHY ME?
FanfictionCharlie, una ragazza di 16 anni che abita a Los Angeles, è una ragazza particolarmente ribelle che non ama sottostare a nessun tipo di regola. I suoi genitori sono preoccupati per lei, la ragazza continua a frequentare un gruppo di ragazzi ricchi e...