Capitolo 28

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"Sei eccessivamente pieno di te" scuoto la testa con aria divertita, lui solleva le mani in segno di resa con un sorrisetto sghembo dipinto sulle labbra. Qualcuno può spiegarmi perché il mio dannato sguardo, in un modo o in un altro, va a finire sempre sulla sua bocca? È come se le sue labbra fossero una calamita per i miei occhi e questo non mi è successo con nessun altro ragazzo, di solito riesco a essere abbastanza menefreghista anche al cospetto di un tipo che mi piace. Non capisco proprio perché Blake mi piaccia così tanto, forse sono attratta dall'idea di lui e da ciò che ha sempre rappresentato nella mia testa. Ho sempre sognato di incontrarlo e adesso mi sembra irreale di averlo conosciuto davvero, forse si tratta di una cosa passeggera dettata dal momento.
Non lo so, i miei pensieri sono totalmente confusi e si presentano come se fossero un enorme punto interrogativo all'interno della mia testa. Riuscirò mai a mettere un vero e proprio punto a tutta questa situazione?
"Non è mai abbastanza, sono consapevole dell'effetto che faccio alle persone" sogghigna interrompendo una delle mie solite e lunghe digressioni mentali, sto risultando pesante perfino con me stessa.
"Se lo dici tu" sollevo gli occhi al cielo, scuoto la testa con una finta espressione contrariata dipinta sulla mia faccia.
"Lo stai facendo di nuovo" ammicca.
Si mordicchia il labbro inferiore ed è più che evidente che lo stia facendo di proposito, però non ne capisco il motivo. Come siamo passati dal Blake freddo e sempre distaccato a questo?
"Cosa?" scuoto la testa sforzandomi di sembrare il più tranquilla possibile, ma non è poi così facile in una situazione del genere. Blake è troppo vicino a me per permettermi di riuscire a portare avanti, dall'inizio alla fine, un ragionamento completamente lucido. Sta annebbiando la mia testa, non riesco neanche a formulare un pensiero di senso compiuto.
"Mi fissi le labbra, sai che così mi stai dando l'impressione che tu stia morendo dalla voglia di baciarmi?" ridacchia divertito, non voglio credere che abbia pronunciato realmente queste parole.
È forse impazzito tutto d'un tratto?
Ha bevuto e non me ne sono accorta?
O magari sto sognando, sì, potrebbe trattarsi di un sogno e io sto ancora dormendo. Mi do un pizzicotto per accertarmi di non stare immaginando il tutto, mi rendo conto che mi trovo davvero in questa situazione a dir poco assurda. È tutto reale, devo dire assolutamente qualcosa per non fare, ancora una volta, la figura della ragazzina sprovveduta in preda agli ormoni di fronte a lui.
Pensa Charlie, esorto me stessa.
"Non parli più?" ride lui di gusto, noto che ha accorciato ancora di più la poca distanza che c'era già fra il mio corpo e il suo.
Le sue labbra sono sempre più vicine alle mie, sta rappresentando una tentazione troppo forte per me in questo momento.
Charlie contieniti, prego me stessa.
"Chi tace acconsente" fa spallucce.
Pensa Charlie, ripeto nella mia testa.
"Ero distratta, stavo pensando a Zack e non ho realizzato cosa tu avessi detto. Quindi no, non ti bacerei mai Blake e ecco spiegato perché ho impiegato così tanto tempo a risponderti" sputo tutto d'un fiato queste parole, lui sembra non credere a nessuna delle parole che ho appena pronunciato.
Odio sentirmi quasi come un libro aperto per lui, non mi piace sapere che qualcuno possa leggermi con tutta questa semplicità.
"Sì, come no" replica sarcastico.
"Quindi non ti crea alcun disagio se mi avvicino ancora un po'" queste parole suonano più come un'affermazione rispetto ad una domanda, da dove tira fuori tutta questa sicurezza? Che poi di solito lo sono anche io, ma con lui proprio non riesco a essere la versione di me sempre audace e sicura. Le sue labbra sono a un soffio dalle mie, non ho la minima idea di quali siano le sue intenzioni al momento.
Sta soltanto giocando con me?
"No, assolutamente" mi mostro ferma e decisa, nonostante le mie gambe siano sul punto di mettersi a tremare e il mio corpo si sia appena ricoperto da una scia di brividi.
"Mh" mugugna, anche i suoi occhi sono concentrati sulle mie labbra e questo mi sta mettendo quasi a disagio. Si è fidanzato ormai, non capisco per quale motivo si stia comportando così con me. Non ha senso, tutto questo non ha il minimo senso.
Che cosa gli prende?
Vorrei chiederglielo, ma in questo momento non riesco a dire nulla ed è come se le parole si fermassero all'altezza della mia gola.
"A me sembra che quello ad essere in difficoltà sia tu, a me non fa né caldo né freddo averti così vicino sai?" ecco la solita Charlie che emerge, per fortuna direi, non posso lasciarmi intimorire ancora una volta da lui.
"Io?" sogghigna pieno di sé.
"Non direi" aggiunge alzando gli occhi al cielo e, a quanto pare, non ha proprio intenzione di smettere di mordicchiare il suo labbro inferiore. È evidente che lo stia facendo di proposito, ma non capisco quale sia il suo fine se non quello di farmi cedere. A questo punto la mia domanda è la seguente: perché mai dovrebbe volere una cosa del genere?
"Cosa stai cercando di ottenere?" borbotto senza distogliere il mio sguardo dal suo viso, riesco a cogliere un bagliore nelle iridi color ghiaccio che contornano le sue pupille.
Perché il mio cuore sta battendo così forte?
"Niente" sorride furbo.
Perché sto morendo dalla voglia di baciarlo? Perché voglio avventarmi sulle sue labbra?
Non farlo.
Non farlo.
Non farlo.
Non sono stata io a cedere, è stato lui. Blake Gray mi sta davvero baciando? No, tutto questo non può essere reale. Ha sempre detto che mi vede come se fossi una sorella per lui, come siamo finiti in questa situazione?
Le sue labbra, premute contro le mie, scacciano via tutti questi pensieri dalla mia mente. Di colpo mi sento annebbiata, sento solo il suo profumo e la sua bocca che si scontra delicatamente contro la mia. La sua lingua si fa strada fra le mie labbra, non posso fare a meno di schiuderle concedendogli l'accesso alla mia bocca. Gli lascio approfondire il bacio, in fondo è ciò che voglio anche io adesso. La sua lingua inizia a scivolare sulla mia senza alcuna pietà, con sempre più foga. Una delle sue mani finisce fra i miei capelli, l'altra scivola lungo la mia coscia per poi risalire verso il mio bacino.
Stringe le sue dita attorno al mio fianco, le mie mani risalgono sulla sua schiena muscolosa. Una scia di brividi ricopre il mio corpo, mi sento accaldare sotto il tocco delle sue mani.
Ci stiacciamo l'uno dall'altra, siamo rimasti entrambi a corto di fiato. Ci guardiamo, per qualche istante che sembra interminabile, senza interrompere il contatto visivo fra noi.
"Merda" impreca Blake.
È tutto quello che ha da dire?
Me lo sarei dovuta aspettare.
"Perché l'abbiamo fatto, ti saresti dovuta spostare" sbotta, sembra quasi che ce l'abbia a morte con se stesso per essersi lasciato andare.
"Perché non mi sono tolta?" ripeto incredula.
"Te ne sei stato con le tue labbra a un centimetro di distanza dalle mie e hai anche il coraggio di prendertela con me?" sbraito e alzo, forse un po' troppo, il mio tono di voce.
"Non me la sto prendendo con te e sicuramente è anche colpa mia, ma sai benissimo che è stato soltanto un errore" ammette rassegnato, io non avrei definito il nostro bacio come un errore. Sarei falsa se non ammettessi che ci sono rimasta davvero male, ma a dire il vero non mi sarei aspettata niente di diverso da parte sua.
"Sto con Amelie e ci tiene a me, non posso rovinare tutto per uno stupido sbaglio. Cerca di capire, fra noi le cose non potrebbero andare. Lo sai come la penso, sei troppo piccola per stare con me" sputa tutto d'un fiato, non mi sembrava che si stesse facendo tanti problemi sulla differenza di età fra me e lui fino a una manciata di secondi fa. Poi si tratta soltanto di tre anni, chi si farebbe tutti questi problemi per una tale differenza di età?
È solo una scusa.
È tutto dannatamente chiaro.
"Sì, penso che sarebbe meglio stare distanti per un po'. A me piace molto Zack, non voglio rovinare tutto per un bacio dato così a casaccio" faccio spallucce e cerco di sembrare il più convincente possibile, non è vera neanche una parola fra tutte quelle che ho appena detto. Il suo sguardo è indecifrabile in questo momento, riesco a leggere un misto di rabbia e forse della delusione. Forse per le mie parole?
No, non credo che sia possibile.
Starà pensando a Amelie, è ovvio.
"Io vado" mi volto e mi avvio verso la porta della sua stanza, lui mi trattiene afferrandomi per il polso. Abbasso il mio sguardo sulle sue dita strette attorno al mio polso, lui allenta di poco la presa sulla mia pelle che si è arrossata leggermente il quel punto.
"Aspetta" borbotta.
"Cosa dovrei aspettare Blake?" sbotto.
Lui apre la bocca per dire qualcosa, ma si ferma e si limita a guardarmi con entrambe le braccia incrociate al petto. Vorrei entrare nella sua mente adesso, mi piacerebbe tanto sapere che cosa stia passando nella sua testa.
"Ce l'hai con me?" chiede piano.
"No, perché dovrei?" alzo gli occhi al cielo e mi avvio fuori dalla sua camera, credo proprio che sia arrivata l'ora di tornare a casa. Lui non dice nulla, ovviamente non prova nemmeno a fermarmi questa volta. Non ho voglia di stare ancora qui, ho bisogno di passare del tempo da sola per riuscire a schiarirmi le idee.

"Come sono andati questi giorni?" domanda mia madre durante la cena, ovviamente i miei genitori non hanno cucinato nulla e si sono limitati a ordinare del cibo da asporto.
"Bene" Lauren risponde al posto mio.
"Mi è arrivata una chiamata dalla scuola di Charlie, ma non ho fatto in tempo a rispondere perché stavo lavorando. Posso sapere che cosa hai combinato questa volta?" borbotta mio padre alzando gli occhi al cielo, sposto il cibo nel mio piatto con l'aiuto della forchetta senza neanche sollevare lo sguardo verso di lui.
Sicuramente sarà stata la professoressa di matematica a chiamare la mia famiglia, si sarà voluta accertare della scusa che le ha rifilato la mia amica Sarah quella mattina. Adesso come faccio ad uscire da questa situazione?
"Sì, hanno chiamato me e ho già risolto tutto io. Dovevano rifare l'autorizzazione per un qualcosa che al momento neanche mi ricordo, ci ho pensato io" mente mia sorella, mimo un 'grazie' con le labbra nella sua direzione.
Mi ha salvata, di nuovo.
Ovviamente i miei genitori non dubitano delle parole di Lauren, loro credono a ogni parola che esce dalla bocca di mia sorella. Questa volta questa situazione ha giocato a mio favore, decido di mangiare qualcosa per non passare la notte a stomaco vuoto.
"Ti hanno mangiato la lingua?" mia madre non perde occasione per rompermi le scatole, le lancio un'occhiataccia in risposta.
"Non ho voglia di parlare, sono stanca perché ho studiato geometria tutto il pomeriggio" le rifilo una delle mie solite bugie.
"Tu hai studiato?" ripete le mie parole con un'evidente vena sarcastica nel suo tono di voce, è tornata da qualche ora e già ne ho abbastanza di lei.
"Dai tuoi voti non si direbbe, di questo passo non entrerai in nessun college" aggiunge sprezzante, ne ho abbastanza.
"Mi hai davvero rotto" sbotto, butto fuori tutto il nervoso che ho accumulato durante questa giornata che definirei a dir poco orribile.
Ho baciati Blake ed è una cosa in cui ho sperato per fin troppo tempo, ma ha rovinato tutto. Lo ha fatto definendo il nostro bacio uno stupido sbaglio, non sto neanche a spiegare la rabbia che sta montando dentro di me adesso.

Ecco un nuovo capitolo! C'è stato un bacio, ma.. non penso che sia andata come vi sareste aspettate e penso che mi starete odiando. Sapete che nelle mie storie le cose non sono mai semplici, ma forse, forse eh, presto mi farò perdonare🤭🤍
Spero comunque che la storia vi stia piacendo e ci tengo a ringraziarvi ogni volta per tutto il supporto che mi state dando. Ogni commento e ogni voto significa molto per me!

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