Me ne sto sdraiata sul letto con il cellulare davanti, anche oggi non ho proprio voglia di mettermi a studiare quegli stupidi teoremi matematici. Ieri sera alla fine i miei genitori non mi hanno scoperta, oggi invece purtroppo non ho modo di scappare.
Mia madre e mio padre sono in casa intenti a preparare le valigie per la loro imminente partenza, sarebbe impossibile uscire passando inosservata visto che stanno facendo su e giù di continuo per i vari piani della nostra villa.
Comincio a guardare le storie, mi capita sotto gli occhi una foto repostata da mia sorella Lauren. Che cosa stava facendo ieri pomeriggio a una festa in piscina alla Sway House?
È impossibile che sia stata davvero lì, ma allo stesso tempo mi sembra così strano che abbia perso tempo a fare un fotomontaggio del genere.
Magari mi sto confondendo, ma potrei giurare che si tratti proprio della famosa villa dei ragazzi della Sway.
L'ho vista così tante volte nei video dei ragazzi che ormai ne conosco qualsiasi angolo, riconoscerei quel giardino fra centinaia.
Esigo delle spiegazioni, mi alzo dal letto e mi dirigo a passo svelto nella camera di mia sorella maggiore.
"Hey" Lauren mi guarda perplessa non appena mi appoggio allo stipite della porta della sua stanza, diciamo che non sono solita venire qui.
"A cosa devo questa tua visita?" ridacchia lei.
"Spiegami questa" le porgo il mio telefono per mostrarle la foto che ha attirato la mia attenzione poco, lei la osserva per poi spostare il suo sguardo divertito sul mio viso.
"Allora?" insisto.
"È un fotomontaggio?" mi acciglio.
"Hai presente Emma?" domanda lei.
"No" scuoto la testa.
"Quella ragazza dai capelli castani chiari che compare spesso nelle foto dei ragazzi della Sway, dai non puoi non averla mai vista" mia sorella gesticola in modo plateale.
"Penso di aver capito" annuisco.
"Lei è una mia amica" fa spallucce come se nulla fosse, cioè ha conosciuto una delle tipe che sta sempre alla Sway e non mi ha detto nulla. D'altro canto, cosa avrei potuto pretendere? Io e mia sorella non ci ritroviamo molto spesso a parlare, ma credo che la causa sia da attribuire ai miei genitori.
Mi paragonano a lei di continuo, non è poi così facile essere la sorella del capitano delle cheerleader. Lauren sembra sempre perfetta in ogni mimo dettaglio mentre, a quanto dicono i miei genitori, io sono esattamente il contrario e dovrei sforzarmi di imparare da lei.
"Quindi tu saresti amica dei ragazzi della Sway House?" domando ancora incredula.
"Più o meno" scuote la testa mia sorella.
"Hai mai visto Blake?" domando con aria sognante, ormai anche i muri sono a conoscenza del fatto che io abbia una concreta fissazione per quel ragazzo. Non ho idea di come potrei comportarmi se me lo ritrovassi di fronte, ma non credo che possa succedere mai.
"Sì" si limita a rispondere lei.
"Com'è dal vivo?" chiedo curiosa.
"Mi sembrava strano che fossi entrata nella mia camera soltanto per fare una chiacchierata con me" ride Lauren.
"Dai" sbuffo.
"Noi stiamo per uscire" mia madre irrompe nella camera da letto di mia sorella, ovviamente c'è mio padre al suo seguito.
"Okay" rispondiamo quasi in coro io e Lauren, anche mia mamma sembra sorpresa di trovarci all'interno della stessa stanza.
"Se non avete voglia di cucinare in questi giorni, ordinate pure il cibo da asporto" interviene mio padre, mi sembra scontato che io non abbia la minima intenzione di mettermi ai fornelli.
"Va bene" annuisce Lauren, non che lei sia un grande talento culinario. Ecco, sono appena riuscita a trovare una cosa che non sa fare.
"Lauren mi raccomando" mia madre si rivolge a mia sorella prima di sparire lungo il corridoio, so già che si sta riferendo palesemente al fatto di tenermi d'occhio.
"Ti sembra normale?" sbotto non appena sento chiudersi la porta di ingresso della nostra villa.
"Se tu la smettessi di scappare da casa e di frequentare certe persone.." replica Lauren con tono ovvio, mi viene da sbuffare e da roteare i miei occhi verso il soffitto.
"Non conosci i miei amici, non puoi pretendere di sapere che tipi siano" ribatto indispettita.
"Io penso che, se tu facessi in modo che mamma si fidi di te, io potrei smetterla di essere costretta a badare a te" aggiunge.
"Ad esempio, stasera avrei avuto una festa" un sonoro sospiro lascia le sue labbra.
"Tu? Una festa?" sogghigno, non penso di aver mai sentito mia sorella rientrare tardi.
"Sì, ci vado anche io solo che di solito ritorno a degli orari decente e non la mattina dopo" assottiglia gli occhi riducendoli a due fessure.
"Puoi andare stasera" ho un piano.
"Sì, così tu ne potrai approfittare per scappare dal biondino?" ribatte sarcastica lei.
"Si chiama Topper e comunque no, ho altri piani per stanotte" un sorrisetto beffardo si dipinge sulle mie labbra, mia sorella mi rivolge un fugace sguardo interrogativo.
Ho un'idea pazzesca, incontrerò Blake e tutto il resto dei ragazzi della Sway.
So come fare.
"Cioè?" chiede confusa Lauren.
"Mi porti con te, così potrai tenermi d'occhio no?" le espongo il mio piano, devo farle credere che si tratti di un'idea a dir poco geniale.
"Non posso portare chiunque a casa loro" biascica lei in risposta, secondo me la sta facendo troppo complicata.
"Scrivi alla tua amica" faccio spallucce.
"Lo faccio solo perché ho davvero voglia di andarci, ma non provare a metterti nei guai" Lauren afferra il suo cellulare dalla tasca anteriore dei suoi pantaloni della tuta grigi, comincia a digitare qualcosa sul display.
"Ho chiesto a Emma se posso portarti con me" si mordicchia nervosamente l'interno della guancia in attesa di una risposta da parte della sua amica.
"Su leggi" la sprono non appena avverto la fastidiosa suoneria del cellulare.
"Ha detto che va bene" legge ad alta voce il messaggio appena ricevuto.
"Cosa mi metto?" domando subito esultante, inizio subito a pensare a quale sia l'outfit più adatto per una festa del genere.
"Charlie, niente di esagerato" mi ammonisce lei, ma a quanto pare la mia mente sta viaggiando in una direzione completamente opposta alla sua.
"Sì sì" la liquido con un cenno della mano e corro nella mia stanza, mi getto di fronte all'armadio e ne spalanco le ante.
Ho tantissime cose, ma non ho mai la minima idea di cosa indossare. Sposto il mio sguardo fra i vari capi, non voglio mettere il solito e scontato tubino nero.
"Questa è perfetta" afferro una gonna realizzata in un tessuto lucido rosso, arriva a malapena alla metà coscia e ho avuto ancora poche occasioni per indossarla. Ci abbino un top a fascia nero in cotone e un paio di anfibi con platform in pelle nera.
Mi sposto in bagno per dare una sistemata al mio viso, lo lavo per poi stendere un sottile strato di fondotinta per uniformare un po' la mia pelle. Completo la base, poi aggiungo un bel po' di mascara nero e passo un rossetto di un bel rosso freddo sulle mie labbra.
Avverto la suoneria del mio cellulare, torno in camera per afferrarlo e vedere chi sia il mittente del messaggio che è appena arrivato.
'Stasera festa da me'
È da parte di Topper.
'Ho altri piani'
Digito velocemente la mia risposta sulla tastiera del mio cellulare, ho intenzione di punzecchiarlo un po' per capire se è geloso di me.
Arriva immediatamente una chiamata da parte sua, a quanto pare ho appena fatto centro.
"Hey" avvicino il cellulare al mio orecchio, nel frattempo attacco la piastra alla corrente per farla arrivare alla giusta temperatura.
"Dove vai stasera?" Topper va subito al punto, è sempre stato un tipo molto diretto.
"Con mia sorella a una festa che organizzano dei suoi amici, è la mia unica possibilità di uscire" borbotto fingendomi annoiata, in realtà non vedo l'ora di incontrare tutti i ragazzi che fanno parte della Sway House.
"Come vuoi" sbuffa lui.
"Sei arrabbiato?" domando piano.
In teoria non ha alcun diritto di esserlo visto che non vuole avere una relazione seria con me, ma su questo aspetto ci sto ancora lavorando.
"No" sta mentendo, riesco a percepire alla perfezione il suo tono infastidito.
"Domani avremo modo di recuperare" tento di fargli cambiare umore, lo sento sbuffare dall'altro capo del telefono.
"Comportati bene eh" sogghigna lui.
"Piuttosto tu vedi di tenere le mani al loro posto" ridacchio in risposta. Al solo pensiero, di tutte le ragazze che gli staranno attorno, mi saltano i nervi.
"Vedremo" mi punzecchia.
"Topper" lo ammonisco.
"Devo andare" sospira lui, riesco a sentire la voce di Rafe che lo chiama in sottofondo.
"A domani" riaggancio la chiamata.
Sollevo la piastra dal ripiano sul quale l'ho appoggiata e comincio a afferrare una ciocca di capelli alla volta, la rigiro in modo tale da creare delle morbide onde sui miei capelli.
Infilo un elastico nero al mio polso, ne tengo sempre uno per qualsiasi evenienza.
"Charlie, hai fatto?" mia sorella alza la voce in modo tale che io riesca a sentirla.
"Eccomi" osservo il mio riflesso nello specchio a figura intera situato all'angolo della mia camera.
Ci sono dei giorni in cui mi piaccio e altri in cui la mia autostima si azzera, oggi fortunatamente è uno dei giorni del primo tipo.
"Dobbiamo andare" Lauren entra nella mia camera e mi sollecita ad uscire."Quanto manca?" borbotto, sono davvero impaziente di arrivare a destinazione.
"Undici minuti" Lauren lancia uno sguardo veloce in direzione del navigatore, non ho idea del perché lo accenda anche quando deve andare in posti che già conosce.
"Va bene" sospiro e torno a concentrarmi sul panorama che scorre veloce al mio fianco, riesco a vedere il mare contornato da una serie di alte palme che sono tipiche di qui. Il sole è appena tramontato, nel cielo si alternano sfumature di arancio e di indaco.
"A mamma ho detto che abbiamo ordinato della pizza da mangiare mentre guardiamo il film che abbiamo noleggiato" Lauren mi espone la bugia che ha raccontato ai nostri genitori, la guardo con gli occhi spalancati.
"Non ero al corrente del fatto che tu sapessi mentire" scoppio a ridere.
"Non sono perfetta" scuote la testa lei.
Mi rendo conto che oggi abbiamo parlato di più rispetto al solito, a dire il vero, ci sono giorni in cui non ci rivolgiamo parola se non a tavola durante i vari pasti. Non abbiamo mai avuto un vero e proprio rapporto, ma ammetto che a volte mi ritrovo a desiderare di averlo.
"Non è quello che pensa mamma" borbotto.
"È fatta così, le ho sempre detto che sbaglia nel paragonarti a me" sospira mia sorella, questo non me lo sarei aspettata da parte sua.
"Di certo il tuo atteggiamento non aiuta nel farla smettere" aggiunge poi.
"Voglio solo essere libera di frequentare chi voglio" sto chiaramente alludendo alla mia compagnia di amici, la mia famiglia si ostina a non accettarli.
"Sono preoccupati per te" tenta lei.
"Non dovrebbero, ho sedici anni" sbuffo.
"Appunto" Lauren cerca di spiegarmi il suo punto di vista, ma lo trovo tremendamente sbagliato.
"Charlie hai iniziato a bere e a fumare da quando li frequenti" mi fa notare lei.
"Non fumo sigarette" nego subito.
"Bevo solo a volte" puntualizzo poi, in effetti sono tornata spesso a casa completamente ubriaca.
"Vuoi negare che tu abbia fumato dell'altro?" si acciglia subito Lauren, distoglie per una frazione di secondo il suo sguardo dalla strada per poi ritornare a concentrarsi su essa.
"Ci ho provato, ma non ho di certo preso l'abitudine" ammetto.
"Tu non hai mai provato?" domando.
"No" lei solleva entrambe le sopracciglia.
"Siamo arrivate" annuncia poi.
Mi rendo conto che siamo arrivate di fronte all'enorme villa che ho visto da sempre nei video, la facciata totalmente bianca è alleggerita da una serie di finestre e piccoli balconi contornati da una grata nello stesso colore pallido.
Dalle vetrate si riescono già a intravedere le luci stroboscopiche che illuminano l'interno e, dalla quantità di macchine posteggiate qui fuori, deduco che vi siano centinaia e centinaia di persone invitate a questa festa.
"Dai vieni" mi richiama Lauren.
"Eccomi" la seguo fino all'ingresso della villa, credo che lei stia mandando un messaggio a qualcuno per dirgli di venirci a aprire.
"Hey Lauren" due ragazze spalancano la porta, le riconosco all'istante.
Si tratta delle due amiche di Lauren che mi sono venute a cercare insieme a lei qualche giorno fa mentre ero a casa di Topper, non posso proprio dimenticare i loro volti.
Quella biondina dovrebbe essere Emma, o forse ha i capelli di un castano molto chiaro. Non riesco a capirlo per via delle luci colorate, in effetti vanno a distorcere la realtà facendo sembrare tutto rallentato e di un colore diverso da quello reale.
"Emma" si presenta lei porgendomi la mano.
"Charlie" mi presento a mia volta.
"Io sono Clary" mi sorride l'altra ragazza, lei ha i capelli scuri e gli occhi chiari di uno strano colore a metà fra il verde e l'azzurro.
"Venite, i ragazzi sono là" Clary ci fa segno di seguirla, iniziamo a camminare fra la folla facendoci strada sgomitando leggermente.
"Devo aggiornarti su alcune cose" sento ridacchiare la biondina alle mie spalle, credo che stia parlando con mia sorella.
È arrivato il momento di conoscere i ragazzi, diciamo che non vedo l'ora.Che ve ne pare di questa nuova storia? Spero che vi stia piacendo! Cosa vi aspettate dal prossimo capitolo?🤍
Per chi non ha letto quelle precedenti: Emma e Clary sono le protagoniste delle altre due storie della serie, Emma sta con Bryce e Clary è la ragazza di Jaden.
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WHY ME?
FanfictionCharlie, una ragazza di 16 anni che abita a Los Angeles, è una ragazza particolarmente ribelle che non ama sottostare a nessun tipo di regola. I suoi genitori sono preoccupati per lei, la ragazza continua a frequentare un gruppo di ragazzi ricchi e...