Capitolo 62

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"Io devo andare" osservo l'orario impresso sullo schermo del mio cellulare, ormai si sono fatte le due di notte e Blake dovrebbe essere già arrivato qui fuori con la sua auto. A meno che non ci abbia ripensato, ma quanto sei negativa questa sera Charlie? Smettila.
"Ti aspetta il tipo famoso eh?" ammicca Rafe con un sorrisetto divertito dipinto sulle labbra, a quanto pare la mia vita privata è diventata di dominio pubblico ormai.
Credo che anche questa volta ci sia lo zampino di Sarah in questa faccenda, immagino che non sarà sicuramente riuscita a trattenersi dal vuotare il sacco con suo fratello.
"Può darsi" biascico.
"A noi puoi dirlo" insiste Rafe sogghignando.
"Dai lasciala andare" interviene Topper per poi girarsi per fare un'occhiolino verso di me, sono davvero contenta di aver chiarito con lui e allo stesso tempo sono molto sorpresa da questo suo gesto improvviso.
"Grazie" gli rivolgo un sorriso complice.
"Allora io vado, ci vediamo domani a scuola" rivolgo un saluto generale al gruppo prima di rimettermi in piedi. Anche Zack si alza di scatto dal divano per accompagnarmi alla porta, ma credo che lo stia facendo anche per ammonirmi riguardo a ciò che potrebbe succedere fra me e Blake.
"Non farti mettere i piedi in testa, ma cerca di fare ciò che ti senti" dice infatti mentre mi accingo ad aprire il portone, non posso fare a meno di apprezzare ogni volta questo suo lato protettivo che mostra nei miei confronti.
"Contaci" ridacchio.
"Charlie" mi ammonisce.
"Ah, me ne stavo quasi dimenticando, poi devi assolutamente raccontarmi cosa vi siete detti tu e Topper poco fa che sono davvero curioso" aggiunge mentre mi afferra per il polso prima che io possa andarmene, immaginavo che non avrebbe lasciato passare inosservata la scena di poco fa.
"Domani saprai tutto" faccio spallucce mentre lui allenta a poco poco la sua presa sul mio braccio.
"Ora vado" mi dondolo sui piedi, non posso ignorare la sensazione di agitazione che continua a montare impetuosa all'interno del mio petto.
"Fatti valere" lui mi da una leggera spinta in modo scherzoso.
"Hey" fingo di lamentarmi mentre mi allontano a passo lento, do le spalle alla villa di Rafe e mi avvio in direzione del cancello.
Come al solito, al primo colpo d'occhio riesco a individuare l'automobile nera laccata di Blake. È arrivato il momento.
Appoggio la mano sulla maniglia della portiera e la tiro leggermente verso di me, lo sportello si apre e prendo posto sul sedile anteriore.
"Hey" sospira Blake facendo scontrare i suoi occhi azzurri con i miei, per un attimo il mio cuore ha un sussulto.
"Ciao" biascico cercando di sembrare il più calma e tranquilla possibile.
Blake si sporge leggermente verso di me per poi allungare una mano in direzione del mio viso, vuole baciarmi per caso?
Avvicina il suo volto molto lentamente al mio, ma non ho la minima intenzione di fargli posare le sue labbra sulle mie.
O almeno non glielo lascerò fare finché non ci saremo chiariti. Brava Charlie tieni il punto, mi complimento con me stessa.
"Aspetta" mi scanso prontamente.
"Che ti prende?" chiede lui.
"Non mi va di parlare qui davanti casa di Rafe, possiamo andare da qualche altra parte?" borbotto, improvvisamente un'idea malsana balena nella mia testa e forse è meglio che rimanga rinchiusa nella mia mente.
"Dove?" domanda lui secco.
"A casa mia" dico senza pensarci due volte.
Questa idea non sarebbe dovuta rimanere intrappolata nella tua testa Charlie?
I miei genitori sono fuori città per partecipare a un evento benefico, mentre mia sorella di è fermata a dormire nell'appartamento di Clary ed Emma all'UCLA: perciò a casa saremmo soltanto io e Blake, che cosa mai potrebbe succedere?
È ovvio che si tratti di una domanda sarcastica che ho rivolto a me stessa, ma adesso è già troppo tardi per tornare indietro e per darmi dell'idiota da sola.
"Vuoi portarmi a letto Charlie?" ride lui, in effetti gli ho appena servito questa battuta su un piatto d'argento.
Avrei dovuto immaginarmelo.
"Sta zitto, è soltanto che mi sembra un posto tranquillo per parlare" sbuffo non riuscendo a soffocare il sorrisetto che minaccia di fare capolino sulle mie labbra.
"Se lo dici tu" ridacchia ancora.

In una manciata di minuti siamo arrivati di fronte casa mia e nessun suono, all'infuori delle canzoni emesse debolmente dalla radio tenuta volutamente a volume basso, è risuonato all'interno dell'abitacolo del veicolo per tutta la durata del breve viaggio. Usciamo in silenzio dall'automobile e ci avviamo in direzione del portone di casa, entriamo poi all'interno della villa continuando a non scambiare una parola l'uno con l'altro.
Ci mettiamo seduti sul divano posizionato proprio al centro del salotto, sospiro in modo pesante quando mi rendo conto che è arrivato il momento della resa dei conti con Blake.
"Andiamo in camera tua che è meglio, dai Charlie, si può fare qualcosa di più interessante lì sopra secondo me" ammicca Blake indicando con un cenno del mento le scale che portano al piano superiore, non posso fare a meno di notare il sorrisetto malizioso che si è allargato piano piano sulle sue labbra piene. Quasi mi viene voglia di baciarlo, ma non è proprio il momento per fare questo.
Sta facendo sul serio?
"Dobbiamo parlare Blake, smettila di fare battute idiote perché mi stai facendo perdere la poca pazienza che ho" lo guardo male, penso che ora abbia chiaro che le mie intenzioni siano serie e che non ho alcuna voglia di scherzare con lui.
"Di cosa?" domanda lui in risposta.
"Non devi dirmi nulla?" chiedo di rimando, gli offro un'altra occasione per essere sincero con me e per dimostrarmi che mi sono sbagliata sul suo conto.
"No" si finge indifferente mentre stiracchia le sue gambe allungandole sulla penisola del divano, arriva quasi a sfiorare le mie che sposto prontamente per evitare qualsiasi tipo di contatto fisico fra di noi.
"Sei ancora fidanzato con Amelie?" chiedo rendendomi conto di averlo colto di sorpresa con il mio quesito, lui si acciglia leggermente per poi tornare serio tutto d'un tratto.
"Oddio" borbotta pensieroso.
Quindi ho ragione?
"Che c'è?" aggrotto le sopracciglia confusa.
E se mi fossi sbagliata e lo avessi accusato di qualcosa di totalmente infondato?
"L'ho lasciata oggi pomeriggio e se non ci credi puoi anche chiamarla adesso per avere una conferma che l'ho fatto veramente" Blake tira fuori il suo cellulare dalla tasca dei suoi jeans scuri e me lo porge, decido di non prenderlo e di provare a fidarmi di lui.
"Dici davvero?" adesso mi sento una stupida per aver dubitato di lui, penso di aver fatto la figura della ragazzina per l'ennesima volta. Avrei potuto contattarlo direttamente invece di tenergli il muso tutta la sera e di rispondere in modo acido ai suoi messaggi. Sono una frana, ma a mi discolpa posso dire che non sono mai stata in una relazione prima d'ora. Che poi non siamo fidanzati, o almeno non credo.
Io sono innamorata, ma lui?
Si è appena lasciato e non ho la minima idea di come ci si debba comportare in situazioni di questo tipo, meglio non tormentarmi con queste paranoie almeno per stanotte.
Per di più, non bisogna dimenticare però che Blake mi ha presa in giro tante volte in questo ultimo periodo, chi potrebbe biasimarmi per aver esitato a fidarmi di lui?
"Sì, Charlie" annuisce sbuffando.
"Quindi è per questo che mi hai risposto in quel modo ai messaggi che ti ho inviato questa mattina?" sospira.
"Esatto" borbotto.
"Charlie" mi ammonisce divertito.
"Ti perdono per aver dubitato di me furbetta" ride mentre allunga un braccio nella mia direzione, cinge la mia vita per poi attirarmi a sé facendo scontrare i nostri corpi fra loro.
"Avresti dovuto lasciarla prima di baciarmi, hai sbagliato a prescindere perciò sono io che devo perdonare te e non il contrario" mugugno fingendomi offesa, metto il broncio e cerco di intenerirlo sbattendo velocemente le ciglia.
"Okay, allora diciamo che ci siamo perdonati a vicenda e ora stai un po' zitta perché mi stai irritando" mi stuzzica sfiorando il mio fianco con la sua mano calda.
"Hey" gli tiro una leggera gomitata, ma Blake ne approfitta per portarmi seduta a cavalcioni sopra di lui e posso dire che la cosa non mi dispiace affatto.
"Mollami" mi fingo infastidita.
"No" si oppone capovolgendo del tutto la situazione: mi ritrovo improvvisamente con la schiena premuta contro il divano, il corpo di Blake incombe sul mio e mi rendo conto di non avere alcuna via di scampo.
Non che ne volessi una.
"Adesso non scappi" ridacchia poi mentre porta le mie mani al di sopra della mia testa, racchiude i miei polsi con le sue dita cercando di non stringerli troppo.
"Non era mia intenzione farlo" lo provoco.
"E cosa vorresti fare?" risponde a tono alle mie provocazioni con un sorrisetto beffardo dipinto sulle sue labbra, questo lato di Blake è riuscito a farmi perdere la testa fin da subito.
"Guardare un film" ridacchio mentendo, in realtà ho voglia di baciarlo fino a consumargli le labbra.
"Questo non era nei miei piani e continuo a non avere intenzione di includerlo, sai?" lui scuote la testa con un evidente divertimento dipinto in volto.
"Cosa c'è nei tuoi piani?" domando curiosa.
"Questo" dice per poi sporgersi verso di me e lasciarmi un bacio a stampo proprio all'angolo delle mie labbra.
"E questo" mi bacia di nuovo, ma questa volta sfiora appena la mia bocca per poi staccarsi di fretta dal mio viso.
Decido di prendere l'iniziativa e di portare una mia mano sul retro della sua testa, le mie dita finiscono fra i capelli morbidi del suo ciuffo scuro. Faccio in modo che il suo viso si avvicini al mio per far scontrare finalmente fra loro le nostre labbra, lo sento sorridere contro la mia bocca forse per via di questo mio gesto del tutto inaspettato.
Blake non esita ad approfondire il bacio: si fa strada fra le mie labbra con l'aiuto della sua lingua che inizia subito a muoversi contro la mia. Cominciamo a baciarci in modo sempre più passionale, la sua lingua adesso si scontra quasi violentemente e con urgenza contro la mia. La mia mano libera finisce sul retro del suo busto e si inoltra al di sotto della sua maglietta, sfioro la sua schiena risalendo fino all'altezza delle sue scapole.
La mano sinistra di Blake scende lentamente lungo il mio corpo provocandomi una scia di brividi, le sue dita scivolano giù passando sul mio petto per poi fermarsi all'altezza del mio addome.
Arriva infine all'orlo della mia gonna, inizia a giocarci come per chiedermi il permesso di andare oltre. E adesso che cosa devo fare?
Non ho mai avuto un contatto così intimo con un ragazzo, ma con Blake sembra che succeda tutto in modo naturale e mi sento sicura come non lo sono mai stata con nessun altro.
Sto sbagliando? Non lo so, ma lo voglio, voglio davvero fidarmi di lui.
Continuo a baciarlo per fargli capire quali siano le mie intenzioni, lui si stacca per qualche secondo da me per accertarsene.
"Sei sicura?" chiede piano.
"Sì" mormoro contro le sue labbra per poi riprendere a baciarlo, la sua mano sinistra stringe non troppo delicatamente il mio fianco mentre l'altra scende in direzione delle mie cosce. Inizia a risalire insinuandosi al di sotto della mia gonna per poi arrivare all'orlo dei miei slip, mi sento avvampare e non oso immaginare quale sia il colore delle mie guance in questo momento. Ringrazio che sia buio e che Blake non possa accorgersene.
"Stai tranquilla e fidati di me" biascica lui contro la mia bocca, io cerco di rilassarmi e di non montarmi la testa con inutili paranoie. Ecco che la sua mano arriva al di sotto del tessuto sottile dei miei slip, nessuno mi aveva mai toccata così prima d'ora ed è una sensazione a me sconosciuta.
Le sue dita si muovono lentamente sfiorando la mia pelle sensibile per poi arrivare dove nessuno aveva mai fatto prima. Il mio corpo si riempie di brividi che ovviamente non sono causati dal freddo, è l'effetto che Blake mi ha sempre fatto dal primo momento in cui ho incrociato il suo sguardo.
È una sensazione strana, ma piacevole e non saprei trovare nessun'altra parola per descrivere come mi sento adesso.
Lui muove lentamente il suo dito fuori e dentro di me mentre io cerco di trattenere dei gemiti che minacciano di uscire dalla mia bocca, capisco che sta facendo piano per non rischiare di farmi male e che sarà abituato a comportarsi in tutto altro modo con le altre.
Non devo pensare a questo, adesso è con me e non devo fasciarmi la testa con questi pensieri.
"Blake" mormoro il suo nome quando avverto una strana sensazione di formicolio al basso ventre, il ritmo delle sue dita si fa appena più lesto e mi viene naturale gettare la testa all'indietro. Le labbra di Blake si spostano sul mio collo, lascia una serie di baci umidi appena sotto la mandibola facendomi letteralmente impazzire a questo punto.
Mi sento avvampare mentre lui continua la sua lenta tortura sul mio collo, inserisce un altro dito all'interno di me e non credo di poter resistere ancora a lungo. Mi aspettavo che avrebbe fatto male e invece è tutto il contrario, il mio stomaco continua a contorcersi per il piacere. Inarco la schiena non appena il mio corpo viene pervaso da una scossa di calore mai provata prima d'ora, avverto il mio centro che si contrae appena mentre Blake sposta da lì la sua mano. Lo tiro verso di me e mi avvento sulle sue labbra, lui sembra sorpreso ancora una volta da questo mio gesto improvviso.
"Vedo che hai ancora voglia furbetta" ridacchia lui prima di ricambiare con ancora più foga il mio bacio, avverto il suo bacino che si spinge non troppo delicatamente contro il mio.
"Sta zitto" mormoro mentre decido di fare qualcosa che non mi sarei mai aspettata da me stessa. La mia mano scivola lungo il suo addome definito per poi fermarsi proprio all'altezza dell'estremità superiore dei suoi pantaloni, con un gesto di coraggio decido di slacciarglieli abbassando la cerniera.
"Sono il primo Charlie?" chiede piano lui staccandosi appena dalla mia bocca.
"Non ho la minima intenzione di gonfiare il tuo ego già smisurato, perciò stai zitto" mugugno mentre infilo la mia mano all'interno dei suoi boxer fino a sfiorare la sua intimità, lui si limita a serrare la mascella.
"Charlie" soffia contro le mie labbra mentre un gemito lascia le sue labbra morbide.
Afferro la sua intimità e comincio a muovere lentamente la mia mano cercando di lasciarmi guidare dall'istinto.
"Stronza" biascica lui quando mi fermo per un istante per stuzzicarlo, ridacchio appena per poi ricominciare a muovere la mia mano come sembra piacere a lui.
"A volte" soffio contro la sua bocca.
"Charlie" lui mormora ancora il mio nome non appena io decido di aumentare il ritmo dei miei movimenti.
"Oddio" mugugna serrando ancora la mascella quando sembra aver raggiunto l'apice del suo piacere.

Eccomi qua con un capitolo bello lungo, fatemi sapere che cosa ne pensate ovviamente!🤍

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