Capitolo 18

1.3K 92 36
                                    

Rileggo il foglietto che Blake deve aver lasciato stamattina sul comodino a fianco del mio letto, non nego che avrei voluto che fosse rimasto con me fino al mio risveglio. Appena ho aperto gli occhi mi sono ritrovata nel mio letto, perciò penso proprio che sia stato lui a portarmi in braccio dal divano fino alla mia stanza.
'Vado via prima che tua sorella torni a casa, sai bene che ho detto a tutti che ho passato la notte da un amico. Scrivimi e fammi sapere se ti senti meglio quando sarai sveglia'
Lancio uno sguardo veloce in direzione della finestra, il cielo si è tinto di una serie di sfumature che vanno dal rosso all'arancio caldo. Il sole sta tramontando e sono ormai sveglia da ore e ore, ma ho deciso di non scrivere a Blake.
Non mi è piaciuto il modo in cui si è preso gioco di me stanotte, non gli ho scritto per non aumentare il suo ego già piuttosto smisurato.
Ho sbagliato?
Ormai è troppo tardi per rimuginarci su, devo darmi una mossa per prepararmi per la festa che ha organizzato Rafe a casa sua.
Mi dirigo in direzione del mio armadio e ne spalanco le ante, i miei occhi vengono subito attirati dal quel vestitino in raso che non ho mai indossato. È di un rosa cipria molto delicato ed è leggermente arricciato in modo tale da formare delle piccole pieghe, allo stesso tempo è aderente e fascia per bene il mio corpo. Credo di essere costretta a mettere i tacchi, alle feste di Rafe li indossa praticamente ogni ragazza.
Mi dirigo verso la scarpiera e afferro un paio di décolleté di un nude molto chiaro, sono a punta e presentano un tacco molto sottile di media altezza. Non mi sento me stessa al cento per cento vestita in questo modo, però ammetto che non mi spiace affatto vedermi sistemata così ogni tanto per qualche occasione speciale.
"Stai benissimo" mia sorella entra nella mia camera, devo ricordarmi di chiudere a chiave la porta perché in questa casa, a quanto pare, la privacy è un concetto piuttosto dimenticato.
"Ehm grazie" le rivolgo un sorriso.
"Tu cosa fai stasera?" indago.
"Anche la Sway da una festa e, se ti dovessi stancare di stare da Rafe, potresti anche raggiungermi con un taxi" fa spallucce lei.
"Vedremo" sospiro cercando di sistemare l'orlo del vestito all'altezza della metà delle mie cosce.
"Ieri sera invece come è andata?" domando cercando di capire se qualcuno dei ragazzi possa aver sospettato che Blake stesse venendo da me.
"Bene, dopo cena ci siamo messi a giocare a ping-pong alcolico" ridacchia Lauren.
"Sono stata molto con Amelie e è sembrata davvero carina, Blake è dovuto scappare da un suo amico nel bel mezzo della serata" aggiunge mia sorella, non appena sento il nome della bionda mi viene naturale sollevare gli occhi io direzione del soffitto.
"Oh" mi limito ad annuire.
"Mi dai una mano a passare la piastra su queste ciocche qui dietro?" indico la porzione di capelli sulla parte anteriore della mia testa, mia sorella annuisce e prende in mano l'aggeggio per allisciare i capelli.
"Ahia" mi lamento quanto tira leggermente una ciocca, il mio viso si contorce in un'espressione di evidente fastidio.
"Scusami, ho finito" mia sorella spegne la piastra e la ripone sull'asciugamano che ho lasciato sulla scrivania per lasciarla raffreddare senza danneggiare i mobili.
"Oh grazie" osservo il mio riflesso allo specchio, ho bisogno di un po' di trucco per sistemare del tutto la situazione. Inizio applicando un po' di correttore sulle occhiaie violacee che contornano i miei occhi, poi passo del mascara sulle mie ciglia e dell'illuminate su alcuni punti strategici del mio viso. Decido di aggiungere un po' di blush pescato sulle guance e un bel gloss trasparente sulle mie labbra già abbastanza carnose e piene.
"Sono pronta" mormoro fra me e me.

"Sei venuta a piedi?" domanda Sarah con gli occhi leggermente spalancati non appena viene a aprirmi la porta della sua villa, il suo sguardo ricade subito sui miei tacchi.
"No, mi ha accompagnata mia sorella" ridacchio passando in rassegna l'intera stanza alle sue spalle, Rafe non ha di certo badato a spese per l'organizzazione di questa festa. Ci saranno più di duecento persone all'interno di questo salone, immagino che ci sia altra gente che debba arrivare. Le luci stroboscopiche, che sono state sistemate sul soffitto, illuminano il tutto ad intermittenza producendo dei fasci luminosi colorati. È stata allestita una postazione per il dj con tanto di consolle professionale, il mio sguardo nota subito anche il bancone degli alcolici che conta più di quattro barman.
"Dov'è il festeggiato?" domando a Sarah, tento di individuare Rafe fra le centinaia di persone accalcate in questa ampia stanza.
"Vieni con me" la mia amica mi fa segno di seguirla, ci facciamo strada in mezzo alla folla sgomitando leggermente.
"Hey" saluto Rafe, ovviamente è in compagnia di John e di Topper. Quest'ultimo non stacca i suoi occhi di ghiaccio da me, passa in rassegna il mio corpo per poi soffermarsi sul mio viso.
"Sei bellissima" si avvicina e biascica queste parole al mio orecchio, mi limito a rivolgergli un sorriso di circostanza.
Non mi sono di certo dimenticata l'avvertimento di Rafe di ieri notte, ormai ho la certezza che Topper mi stia nascondendo qualcosa. Non mi fido di lui, non penso che le cose fra noi riusciranno mai ad aggiustarsi.
"Possiamo parlare?" mi chiede poi.
"È la festa di Rafe" ribatto con tono ovvio, non ho la minima intenzione di mettermi a discutere con lui proprio ora.
"Domani?" ritenta.
"Va bene, possiamo parlare durante il cambio dell'ora a scuola" mi arrendo, so già che continuerebbe a insistere tutta la sera se gli rispondessi in modo negativo.
"Charlie vieni a giocare a beer pong?" Rafe mi scuote per un braccio con l'intento di attirare la mia attenzione, annuisco in risposta.
"Tu sei in squadra con me" annuisce soddisfatto, mi fa strada in direzione di un tavolo allestito per giocare. Dall'altro lato si sono sistemati i nostri avversari Reese e Zack, sono due degli amici più stretti del biondo in piedi al mio fianco.
"Cosa c'è nei bicchieri?" domando osservando il contenuto rossastro all'interno dei piccoli recipienti di plastica sistemati sul tavolo.
"Strawberry vodka" è Zack a rispondere, passa una mano fra i suoi capelli neri come la pece e incastra i suoi occhi scuri nei miei.
"Non è male dai" ridacchio.

WHY ME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora