Apro le ante del mio armadio in cerca di qualcosa da mettere per la festa che si terrà questa sera a casa di Reese, uno degli amici più stretti di Zack. Sarah, che mi verrà a prendere a momenti insieme a suo fratello Rafe, mi ha anticipato che purtroppo ci sarà anche Topper, dovrò fare in modo di non finire a litigare con lui come succede ogni qual volta ci incontriamo.
Faccio scorrere il mio sguardo per i vari capi appesi alle grucce all'interno del mio guardaroba, i miei occhi si soffermano su un vestitino in pizzo color carta da zucchero. Lo indosso e osservo la mia figura allo specchio, l'abitino fascia per bene il mio corpo ed ha una scollo piuttosto vertiginoso sulla schiena. Mi sposto in bagno per finire di prepararmi, piastro i capelli per poi raccoglierli in una coda alta e ben tirata senza alcuna ciocca fuori posto. Passo poi al trucco e mi limito a mettere parecchio mascara sulle mie lunghe ciglia, un po' di fard e illuminante, la mia solita riga nera sottile di eye-liner e poi passo del gloss trasparente in modo tale da conferire un aspetto laccato alle mie labbra.
"Dove vai?" mia madre se ne sta appoggiata allo stipite della porta della mia stanza, sbuffo e mi volto nella sua direzione con un'espressione titubante dipinta in viso.
"A una festa" rispondo secca.
"Con tua sorella?" indaga, ma credo proprio che sappia già la mia risposta.
"No" borbotto fredda.
"Va bene" si limita a dire, non riesco proprio a capire che cosa voglia da me e dove stia sperando di andare a parare intraprendendo questa conversazione.
"Cosa vuoi?" chiedo scontrosa.
"Ieri ho parlato un po' con tua sorella e mi ha fatto ragionare sulla discussione che abbiamo avuto ieri sera a cena. In effetti a volte sono troppo dura con te e me ne sono resa conto, ma è solo perché vorrei il meglio per le mie figlie. Vorrei vederti realizzata e in un buon college, ma non puoi arrivarci se continui a prendere quei voti così bassi. Io cerco di spronarti, forse anche nel modo sbagliato, perché so che potresti dare molto di più" cerca di spiegarmi il suo punto di vista e, come ha ben capito, lei sbaglia del tutto i modi con i quali comunicare con me.
"Mh" mugugno in risposta, la verità è che non ho la minima idea di che cosa dovrei risponderle dopo tutto ciò che ha appena detto. Resto in silenzio in attesa che sia proprio mia madre a continuare il discorso, segue uno strano silenzio.
"Io e tuo padre siamo stati molto preoccupati per te, non sai quanto siamo felici del fatto che tu abbia iniziato a frequentare tua sorella e la sua compagnia. Quando uscivi con quel biondino, secondo te non ci siamo mai accorti che non c'è stata nemmeno una volta in cui non sei tornata a casa con gli occhi rossi?" borbotta lei.
"Quel ragazzo ti fa solo piangere" aggiunge, ma è decisamente fuori strada per quanto riguarda il motivo dei miei occhi arrossati ed è meglio così.
"Ci siamo lasciati, ma sappi che continuo a vedere i miei vecchi amici, non ho intenzione di smettere di uscire con loro" le comunico incrociando le braccia al petto, un sospiro profondo lascia le mie labbra.
"Nessuno vuole vietarti di farlo, a me basta avere la consapevolezza e la sicurezza che tu faccia le cose con giudizio" in questo momento mia madre sembra rassegnata, inizia a farmi anche un po' pena.
"Certo" annuisco per farla contenta.
"Credo che i miei amici siano arrivati" cerco di liquidare la conversazione, do uno sguardo veloce all'orologio appeso al muro e mi rendo conto che è esattamente l'ora che ho concordato con Sarah per farmi passare a prendere.
"Va bene" annuisce mia madre, sistema dietro al suo orecchio una ciocca di capelli che fuoriesce dal solito raccolto basso e impeccabile che realizza sui suoi lunghi capelli castani.
"Domani non c'è scuola, probabilmente tornerò molto tardi" faccio spallucce sperando che non si metta a contestare la situazione.
"Okay" dice semplicemente, a questo punto posso considerarmi del tutto sorpresa dal suo atteggiamento magicamente completamente rinnovato.
Mi fiondo fuori dalla mia camera e poi mi precipito giù per le scale, in una manciata di secondi riesco a uscire fuori dal portone di casa. L'auto di Rafe, proprio come pensavo, è già parcheggiata qui fuori. Mi avvicino ad essa e apro la portiera posteriore forse con un po' troppa forza, mi siedo a fianco di John che a sua volta ha Sarah accanto a sé.
"Ciao" faccio un saluto generale che viene ricambiato da tutto, noto subito che sul sedile del guidatore c'è Rafe mentre vicino a lui si è seduto Topper.
"Sei in ritardo" ridacchia la mia amica.
"Mia madre" alzo gli occhi al cielo.
Mi volto a destra e osservo il paesaggio di Los Angeles che continua a scorrere con una velocità sempre maggiore, le luci rossastre del tramonto fanno assumere la medesima tinta anche all'acqua del mare che appare come un'immensa tavola piatta. Attorno ad alcune delle palme che contornano la strada sono stati aggrovigliati dei fili pieni di piccole luci bianche, la zona pedonale adiacente stasera sembra piuttosto trafficata.
"Siamo arrivati" annuncia ad un certo punto Rafe, ci troviamo di fronte a una villa costruita in mattonato rossiccio e con un tetto a spiovente realizzato da varie tegole color panna disposte in varie file.
Scendo dalla macchina e mi avvicino con gli altri al cancello principale in ferro battuto che è stato lasciato aperto per l'occasione in modo tale da non dover spostarsi per aprire a ciascuna delle persone che vuole entrare alla festa. mi accorgo subito che ci sono centinaia e centinaia di persone intente a ballare attorno alle due piscine piazzate in mezzo all'erba ben curata del giardino che, a sua volta, contorna tutto il perimetro dell'imponente tenuta.
"Charlie" Zack mi viene incontro con un accenno di sorriso dipinto sulle labbra, che è quasi strano da parte sua, è insieme ai suoi amici Reese e Jordan.
Noto che sono tutti vestiti in modo piuttosto elegante, Zack indossa una camicia nera inamidata mentre gli altri due ne indossano una bianca. Mi piace particolarmente il fatto che Zack abbia arrotolato leggermente le maniche sugli avambracci, è un particolare che noto spesso dei ragazzi.
Alle mie spalle riesco a sentire Topper che si schiarisce la voce per poi borbottare qualcosa di incomprensibile, credo proprio che stia sparlando di me o di Zack.
"Vado un attimo di sopra, aspettami qui" Zack si volta verso di me mentre si alza dal divanetto da esterno sul quale siamo seduti da più di trenta minuti ormai, vedo Jordan che inizia a ridacchiare sotto i baffi e da delle leggere gomitate sul fianco di Reese.
"O forse stai andando a cercare la biondina di cui non ricordo il nome, mh forse Chloe?" interviene quest'ultimo per punzecchiare Zack che, a sua volta, inizia a scuotere la testa evidentemente contrariato in risposta.
"Così senza dirci niente?" ride Jordan, non ho la più pallida idea di che cosa stiano parlando e di chi sia questa tipa. Ammetto di essere piuttosto incuriosita dal discorso, ma non si tratta affatto di gelosia.
"Chi è Chloe?" mi intrometto cercando di non sembrare più curiosa del dovuto, un sonoro sospiro di frustrazione lascia le labbra di Zack.
"È una delle mie precedenti fidanzate e sinceramente non so perché Reese l'abbia invitata questa sera a casa sua, ma i miei amici fanno spesso cose stupide e ormai non provo neanche più a cercare di capirne il motivo" borbotta Zack acidamente poi lancia un'occhiataccia al roscio, quest'ultimo solleva entrambe le mani in segno di resa cercando di mascherare il ghigno che minaccia di fargli capolino in viso. Zack mi è sembra piuttosto scocciato e infastidito, ma in fondo posso anche capirlo, non credo che sia piacevole ritrovarsi a sorpresa una propria ex fidanzata durante una serata che dovrebbe essere tranquilla.
"L'ho fatta venire per te" ride Reese, ormai non riesce più a nascondere il sorrisetto beffardo che si sta allargando sulla sua bocca.
"Vi ricordo che sono stato io a mollarla e comunque voglio soltanto andare in bagno, capito idioti?" si giustifica Zack prima di addentrarsi fra la folla fino a scomparire del tutto dal mio campo visivo, riporto la mia attenzione sul resto del gruppo rimasto.
"Mi sto annoiando a morte, propongo di fare qualche gioco alcolico per passare un po' il tempo" borbotta Jordan guadagnando il consenso di Rafe e anche quello di Topper, con il quale purtroppo ci ritroviamo inevitabilmente a far parte dello stesso gruppo di amici e a frequentare gli stessi luoghi. Ancora non abbiamo scambiata mezza parola fra noi, ma credo proprio che sia meglio così per entrambi. Non ho idea di dove siano finiti Sarah e John, ogni volta che siamo ad una festa trovano il modo per isolarsi dal resto di noi e sinceramente mi da parecchio fastidio il fatto di non avere mai la mia amica al mio fianco. Alla fine sono affari loro e non ho voglia neanche di perdere tempo discutendo con Sarah di questo, ma devo ammettere che è inevitabile che di questo passo sicuramente finiremo per perderci.
"Oppure.." Reese inizia a frugare all'interno delle tasche dei suoi jeans neri mentre un'espressione accigliata si va a dipingere sulla sua faccia, mi chiedo che cosa stia cercando con tutta questa foga.
"Eccole" estrae una sottile bustina in plastica trasparente che contiene delle strane pastiglie bianche, non credo di voler scoprire di che cosa si tratti. O forse sì, la mia curiosità non conosce proprio limiti.
"Molly?" chiede Topper, non sapevo proprio che fosse un esperto di queste cose. Quindi è così che si chiamano quella specie di pillole biancastre?
"Sì e vedi di abbassare la voce idiota" borbotta il ragazzo dai capelli rossi, si affretta a nascondere la piccola confezione da sguardi indiscreti mettendola sotto la sua coscia muscolosa fasciata da un paio di jeans scuri aderenti.
"Siamo a casa tua, fino a prova contraria l'idiota sei proprio tu" ridacchia il biondo in modo spocchioso, come al solito del resto.
"Non si sa mai, potrebbe esserci qualche stronzo che vuole farmi passare guai qua in mezzo" Reese risponde in modo schivo, si guarda intorno per accertarsi che nessuno stia prestando attenzione a cosa sta succedendo qui dove siamo noi.
"Dovresti fare delle liste con gli invitati invece di permettere a chiunque di entrare nella tua villa Reese" lo ammonisce Jordan, passa una mano fra i suoi capelli per scompigliarli leggermente portandoli da un lato. Ormai ho imparato che i ragazzi si toccano spesso i capelli quando sono nervosi e so che non si direbbe, ma osservo molto le persone.
"Dovrei perdere troppo tempo dietro a queste stupidate, preferisco organizzare le feste come ho sempre fatto" sbuffa sonoramente Reese, noto che sta mordicchiando nervosamente l'interno della sua guancia.Ecco il nuovo capitolo, scusate se è più breve del solito, ma ho ricominciato l'università perciò dovrò accorciare leggermente i capitoli per riuscire a aggiornare ogni giorno. Però questo significa che probabilmente la storia sarà "più lunga" di quanto ho previsto tempo fa, perciò spero che questo possa farvi piacere.
Oppure preferiste che io aggiornarsi un giorno sì e uno no con dei capitoli più lunghi? Fatemi sapere perché per me è uguale, ma ci tengo a accontentare voi.
Cosa ne pensate del capitolo?🤍
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WHY ME?
FanfictionCharlie, una ragazza di 16 anni che abita a Los Angeles, è una ragazza particolarmente ribelle che non ama sottostare a nessun tipo di regola. I suoi genitori sono preoccupati per lei, la ragazza continua a frequentare un gruppo di ragazzi ricchi e...