Ottimo lavoro, Revell.

441 11 0
                                    

Il bersaglio è nel mirino.
Fantastico, ho trovato la frase ad effetto per cominciare il racconto della mia assurda vita.
Ma facciamo un passo per volta.
Dalle tapparelle socchiuse del salone filtrava la tipica luce che placava l'ira del soffocante sole di mezzogiorno.
Mi stavo ormai rassegnando al fatto che avevo fallito miseramente la mia missione, quando eccolo lì; con l'aspetto di uno che aveva appena investito un opossum in autostrada, e che per questo sentiva l'urgente bisogno di bersi il drink con la più alta gradazione alcolica di tutto il bar: il mio obiettivo.
Si avvicinò, con la tipica andatura da maschio appena sopra i quaranta e, con mio prevedibile non-stupore, cominciò a flirtare con me.
Ah caro mio, se solo sapessi...
Se solo sapessi che da qui a trenta secondi ti avrei conficcato un coltello in gola, e aspettato che tutto il sangue fosse sgorgato sul pavimento di finto parquet.
Fu esattamente quello che feci. Mentre tu, mio caro lettore presumibilmente disgustato dalla descrizione sopracitata, ti stavi chiedendo cosa diamine significasse quell'ammasso di parole sconclusionate.
Non ci misero molto ad entrare i miei "colleghi"; Vargas e Foley. Coloro sui quali potevo sempre contare per coprire le tracce dei miei "lavori".
Dannazione. Non credevo che mi ci sarebbero volute tutte queste virgolette.
Doppia dannazione. Mi sono macchiata i vestiti di sangue.
Di nuovo.

The enforcer - Sventure di un insolito sicarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora