Occhi aperti e imprecazioni

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Avremmo dovuto distribuire meno chiavi. Fu la conclusione a cui giunsi quando, una frazione di secondo dopo l'entrata di Anne, irruppero in casa Vargas e Foley.

"Ragazzi, eravamo a qualche isolato da qui e abbiamo sentito degli spari, state bene?" Chiese Vargas, con ancora il suo gelato al triplo cioccolato con panna e zuccherini in mano. Ero quasi sicura che quel ragazzo, un giorno, avrebbe dovuto vedersela con il diabete.

"Sì, ma dobbiamo ancora capire cosa è successo", rispose Carl.

A quel punto intervenne Anne: "Era quello su cui stavo per illuminarvi, prima che Cip e Ciop facessero incursione contro la vostra porta. Allora, la questione è semplice: vi ricordate di Dan Foster?"

Me lo ricordavo, eccome. Quattro anni fa quel bastardo uccise mia sorella minore Jennifer con altrettanti colpi di fucile al torace. Il motivo? Uno sbaglio. Perché in realtà quelle pallottole erano destinate a me.
Io e Dan lavoravamo insieme, come agenti dei Servizi Segreti. Eravamo una grande squadra; sempre in sintonia, ci coprivamo le spalle a vicenda, ma, soprattutto, avevamo fiducia l'uno nell'altro. Quest'ultimo fattore fu un enorme errore di giudizio. Lui si fece corrompere dal leader di un'organizzazione criminale locale, un tizio che si faceva chiamare Il Traslocatore.
Non impiegai troppo tempo a cominciare a sospettare che qualcosa non andasse; era diventato paranoico, mi dava risposte secche ed evasive, e non si concentrava appieno sulle nostre missioni. Mi preoccupai, e ne parlai con Striker. Non ci mettemmo molto a scoprirlo, ma non ci mise molto neanche lui a scoprire me, e qualche settimana dopo, eseguendo l'ordine datogli dal suo boss, cercò di farmi fuori.
Jen aveva solo avuto la sfortuna di assomigliare a me in una maniera impressionante, seppure fosse sempre stata più alta. 
Avevo dato la caccia a quel verme da allora, ma non ero mai riuscita a rintracciarlo, era diventato un fantasma. Un fantasma con un mandato d'arresto internazionale pendente sulla sua testa di ca...

"Revell, sei tra noi?" La voce di Anne mi fece tornare sulla Terra.

"Sì, certo, scusami. Continua."

"Allora, da quello che abbiamo scoperto, Dan Foster è tornato a Vaulsey circa tre settimane fa sotto lo pseudonimo di James Pratt..."

"È lo pseudonimo più stupido che io abbia mai sentito."

"Vargas, non interrompere! Vai avanti, Anne", disse Carl in tono seccato.

"Non abbiamo alcuna prova tangibile che sia realmente lui..." continuò il nostro angelo dai capelli rossi "...ma ne abbiamo di circostanziali. Viso, altezza e tratti somatici non lasciano spazio ad alcun dubbio. Comunque sia, Foster si è fatto una nuova vita, o per meglio dire, ha avuto un avanzamento di livello nella sua carriera criminale durante la sua latitante vacanza. Sappiamo che si occupa di traffico di armi, contraffazione di documenti e, ovviamente, spaccio di droga."

Ci fu un momento si silenzio, seguito da un'esplosione di imprecazioni e commenti poco lusinghieri riguardanti quel viscido scarto della società.
Ne approfittai per accendermi una sigaretta e riflettere. Mi soffermai su Anne, e cominciai seriamente a preoccuparmi. Dovete sapere che normalmente, lei, a prescindere da ogni suo stato d'animo, aveva sempre le palpebre leggermente abbassate. Notai con un pizzico, anzi, con il più totale terrore, che di palpebre non ne vedevo alcuna traccia.
Se Anne Van Houten aveva gli occhi aperti, cari amici miei, i motivi potevano essere solo due: o le si era spezzata un'unghia, oppure le cose si stavano mettendo veramente male.
Rinsavii dopo il mio stato di catarsi, spensi la sigaretta, e le chiesi: "Devo mandare la fattura per la riparazione della mia finestra a Dan?"

"Se riesci a trovarlo. Non abbiamo idea di dove si nasconda", mi rispose.

"Hai invece un'idea del perché l'abbia fatto?"

"Hai presente il tizio che hai ucciso prima?"

Certo che ce l'avevo presente. L'avevo ammazzato solo un'ora fa, sarebbe stato preoccupante il contrario.

"Sì."

"Era il suo braccio destro."

E questa volta, quella a imprecare fui io.


The enforcer - Sventure di un insolito sicarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora