Capitolo 21

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Sibilla si trascinò per l'ennesima volta in mezzo al fango; era intorpidita, il vento che soffiava rendeva ancora più gelidi i vestiti fradici che indossava e il carico mentale era tale da non riuscire più a sopportare nulla.

Non c'era ancora nessuna bella novità e Sibilla si era sobbarcata di quanti più impegni possibili per tenere la mente occupata.

Ad agosto aveva girato in collaborazione con tantissime altre donne un video musicale di un famoso cantante internazionale per una canzone che si era fatta come manifesto femminista. Donne da tutto il mondo avevano preso parte al progetto e Sibilla era stata la prima scelta dei produttori per rappresentare l'Italia; il cantante e tutte coloro che avevano preso parte alla partecipazione nella realizzazione del video, avevano spontaneamente fatto beneficenza a progetti e associazioni nel proprio Paese e il successo era stato veramente tantissimo.

Aveva fatto numerose uscite pubbliche con Giuseppe, stando a contatto con tanta gente, parlando con chi la fermava, ascoltando tutti coloro che avevano qualcosa da dirle e ricevendo tanti complimenti nel frattempo. Fu un percorso del tutto naturale: lei gli chiese di poterlo affiancare le prime uscite e quelle successive fu direttamente lui a chiederglielo. Giuseppe era tutto meno che uno sciocco sprovveduto e aveva compreso la sua strategia, la supportava, la promuoveva silentemente.
Non erano mancate di certo le interviste, le opinioni espresse e immediatamente dopo il gran chiacchiericcio e gli elogi per la sua presenza al summit di Roma insieme a Giuseppe, aveva firmato il contratto per entrare nel cast di un film sulla Seconda Guerra Mondiale con una sceneggiatura che – se lo immaginava vividamente – faceva leccare i baffi a Riccardo, il portavoce di Giuseppe. Trattava della storia di due donne omosessuali durante il secondo conflitto mondiale e di come, le persone come loro, vennero trattate tra discriminazioni, violenze e deportazioni nei campi di concentramento. Sibilla impersonava la protagonista e Margaret Knight, altra attrice talentuosa, la co-protagonista; la regia e i vari reparti potevano annoverare tra i nomi più celebri e apprezzati dalla critica.

Le riprese erano iniziate a inizio dicembre in zone specifiche della città di Praga, poi interruppero le riprese per le vacanze di Natale e ricominciarono subito dopo, girando le scene più complesse e di «azione» tra Germania e Poloni.
A partire dalla metà della seconda settimana di febbraio, invece, Sibilla si era proposta con gioia come collaboratrice e «docente» di un progetto teatrale rivolto ai giovani, voluto e finanziato dalla sua regione natale.

Si era riempita di tanti pensieri, così da sorvolare una triste verità a cui non voleva ancora del tutto arrendersi, e le preoccupazioni di Giuseppe sul piano internazionale – che non erano da poco – si andavano a sommare con tutto il resto, in particolar modo l'epidemia del nuovo virus scoppiata in Oriente.

In quel momento però la frustrazione le stava montando su come un fiume in piena, a volte le capitava. Strisciò nel fango, ancora e ancora, con la telecamera praticamente a un palmo dal volto: la scena era forse tra le più complesse, con quei cenci addosso a doversi trascinare su Margaret supina a terra, che si fingeva morta, con un mucchio di sangue finto che le imbrattava le vesti, la pancia e il volto.

In quelle circostanze, col carico mentale e psicologico che si portava dietro da tempo immemore e, soprattutto, essendo scesa bene nella parte con una sensibile consapevolezza storica e sociologica, non le risultò per nulla complesso piangere e singhiozzare.

Però la testa le doleva, era la settima volta che giravano la scena per aver più materiale da scegliere e inserire nella fase di montaggio.

Si avvicinò a Margaret, le carezzò il volto e le lasciò un bacio casto sulle labbra: sentiva la gola stringerle, dolerle all'inverosimile. Passò con la punta del naso sullo zigomo di lei e poi la alzò un poco, circondandola con le braccia e stringendole la testa sul petto a simulare un abbraccio.

In quei giorni felici arrivati con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora