Capitolo 30

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"Eccoci qua, signora Monteverdi" disse la dottoressa, con un tono estremamente cordiale e quasi comico, mettendosi i guanti di lattice "potrebbe sdraiarsi e tirare su il maglioncino?".

Sibilla fece esattamente come richiesto, sentendo un brivido di freddo non appena tirò su l'indumento; voltò il capo e guardò Giuseppe, che le sorrise buffamente, con quelle fossette profondissime; se ne stava seduto sulla sua sediola, accanto al lettino, come uno scolaretto spaesato ed emozionato.

"Allora, signora Monteverdi, su internet stamattina ho letto la bella notizia da Hollywood della candidatura agli oscar: è felice?" le chiese mentre sistemava i vari dispositivi per l'ecografia e Sibilla si ritrovò a ridacchiare per un istante. Le stava molto simpatica quella dottoressa, sembrava un personaggio uscito da un film pseudo comico e la cosa la metteva a suo agio con una nota di divertimento, senza contare l'accento emiliano – sebbene fossero a Roma – che la fece sentire «a casa» oltre gli Appennini.

"Sì, lo sono. Dopo tutto quello che abbiamo passato per quel film..." si fermò un istante a guardare Giuseppe "posso dire di essere felice. Poi è ancora tutto da decidere, le sfidanti quest'anno sono veramente ineccepibili"

"Ho visto tutti i film con le attrici in gara" iniziò, mettendole il freddo gel sul ventre lievemente gonfio, poi la guardò prima di procedere con l'ecografia "Mi creda, lei è in assoluto la migliore. Quello che ha fatto al suo corpo, come è riuscita a scendere nella parte..." soffiò, sorridendo "Non ho dubbio alcuno"

"Vedremo fra poco più di un mese".

La dottoressa appoggiò la sonda e iniziò a muoverla lentamente; Sibilla sentì battere il cuore in gola e le domande da fare erano così tante che solo la mano di Giuseppe che stringeva la sua la dissuasero dal porle una dopo l'altra.

Osservò le immagini in bianco e nero proiettate sullo schermo, vedendo delle strane figure e senza capirci assolutamente nulla; continuò per qualche momento, forse più di un minuto abbondante, quindi iniziò con le prime considerazioni:

"Mh... bene, bene... molto bene"

"È tutto a posto, dottoressa?" chiese Giuseppe, anticipando Sibilla di qualche istante; era indubbiamente più in ansia lui di lei e la cosa quasi la divertì, oltre ad intenerirla.

"Sembra andare tutto benissimo, Presidente" si concentrò sullo schermo "Oh, sì! Va tutto molto bene, è perfetto".

Sibilla e Giuseppe si guardarono, stringendosi ancora le mani e respirando di sollievo; l'inizio della gravidanza era stato solo l'inizio di un percorso che, potenzialmente, poteva avere quale problema. Sentire delle buone notizie era quanto di più rassicurante potessero sperare.

"Possiamo scoprire il sesso del nascituro, ormai siamo già dentro le settimane per capirlo. Volete?"

"Sì" risposero all'unisono.

"Molto bene: Signora Monteverdi lei avrebbe una preferenza?" chiese la dottoressa, in vena di scherzo, e Sibilla la ringraziò mentalmente per quello.

"Non ho una preferenza, ma forse maschio" rispose prontamente "Hanno una vita estremamente più semplice, meno tediosa e discriminata. Lei mi può capire".

La dottoressa la guardò e le fece con la mano un gesto d'approvazione molto sicuro, alzando eloquentemente le sopracciglia:

"E lei, Presidente? Cosa preferirebbe?"

"Femmina" alzò un attimo lo sguardo, pensando a chissà cosa "Sì, non c'è proprio termine di paragone: femmina! Noi maschi siamo troppo..."

Nell'attesa che Giuseppe terminasse di elaborare la sua brillantissima analisi – forse con un velo di esitazione – Sibilla e la dottoressa si guardarono come due vecchie complici, afferrando lo stesso sarcasmo che solo la posizione di Sibilla poteva dargli voce:

In quei giorni felici arrivati con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora