Capitolo 28

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"Uno... due... tre..." il rumore dell'acciaio che batteva rievocava scenari antichi e affascinanti e la voce di Andrej lo accompagnava, quasi tenendo il tempo "Parata in spazzata dritta... Ottimo!"

Sibilla, per ravvivare i vari preparatori atletici e i coordinatori di scena in avanscoperta, fece scivolare l'acciaio della sua lama verso sinistra, quindi l'elsa della sua spada fece attrito con la lama di Andrej – il suo maestro d'arme – e la spazzò via, facendogliela scivolare di mano per la sorpresa.

La spada gli cadde a terra e Sibilla si parò davanti, alzando il mento scherzosamente, ma senza puntargli l'arma addosso: non lo avrebbe mai fatto al suo maestro, nemmeno dopo così tanti mesi di allenamento e confidenza.

Dalle panchine lì vicino si alzarono delle tifoserie e delle esultanze poco consone alla scherma medievale, ma esilaranti oltre l'inverosimile.

"Ottimo colpo!" le disse Andrej, battendo le mani e irridendosi un poco.

"Sibilla se mi fai una cosa del genere sul set..." il regista sembrò cercare le parole giuste, torturandosi le mani e muovendo distrattamente il capo "Non lo so cosa faccio! Già ti adoro!".

Scoppiarono tutti a ridere, soprattutto lei.

Era metà luglio, c'era un caldo asfissiante a Roma e alcuni membri della produzione del film della Disney che l'avevano voluta come protagonista, l'avevano raggiunta per osservare come stavano proseguendo gli allenamenti.

Quando le avevano proposto il ruolo, Sibilla aveva dato di matto, accettando immediatamente: girare un film dove avrebbe interpretato una donna guerriera, forte, coraggiosa e spericolata si avvicinava moltissimo ad un vero e proprio sogno.

Si stava allenando da fine marzo, tutti i giorni per molte ore al giorno, spaziando dalla scherma medievale, al tiro con l'arco, fino a rispolverare un po' di equitazione imparata per altri film. Si rendeva conto di aver chiesto uno sforzo disumano al suo corpo dopo l'ultimo film girato, ma ce l'aveva fatta lo stesso e mai in vita sua aveva avuto una tale forma fisica. Tra ginnastica e acrobazie varie il suo corpo reagiva perfettamente e più si allenava, più si sentiva in salute ed energica.

A fine maggio aveva passato una settimana in Provenza per girare qualche scena di una commedia esilarante di produzione franco-americana, comparendo per venti minuti di girato totale al fianco di Étienne Leterrier e Judith Goldwyn, divertendosi come una matta e scoppiando più volte a ridere durante le scene come mai le era capitato in tutta la sua carriera. Fu la sua prima volta in un film comico e oltre ad aver accettato quel piccolo incarico per mera curiosità, lo fece anche per spaziare in un genere mai affrontato – almeno nel cinema – e per tirarsi ancor più su il morale.

Poteva ritenersi serena, ad esclusione dei continui attacchi politici a Giuseppe, che stava lavorando come un matto su più fronti, sempre in prima linea, sempre mettendoci la faccia con grandissima dignità, professionalità e competenza. A prescindere dal fatto che era suo marito e che lo amava, Sibilla era certa che l'Italia non avesse mai avuto un Presidente del genere prima.

La sessione d'allenamento terminò tra considerazioni e bilanci vari, ma tutto sembrava proseguire per il meglio e Sibilla era soddisfatta dei progressi che aveva fatto negli ultimi mesi.

Quella sera stessa tornò a casa, si lavò e attese Giuseppe per l'ora di cena, sempre più tiratardi che mai e di certo le tante ore di luce estive non aiutavano a farlo rincasare in fretta.

Cenarono tranquillamente, disquisendo su alcune questioni politiche che avevano scatenato un dibattito interessante a livello nazionale, poi Giuseppe sembrò illuminarsi per un momento, deglutì in fretta e parlò:

In quei giorni felici arrivati con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora