(Pdv Yuna)
"Allora perché hai questa faccia?"
Osservo l'ambiente circostante e mi prendo dei minuti per mettere bene a fuoco la figura di Albert che sta davanti a me seduto comodamente su una poltrona.
Nonostante lui sappia quanto io detesti parlare di prima mattina, è suo solito ormai da parecchi anni irrompere al mattino in casa pieno di energie."Quale faccia?"
"La tua Yuna.
Hai delle occhiaie"Prendo il cellulare sul tavolo e specchio il mio viso sul display.
Ha ragione ho davvero un volto pessimo."Nayara è nervosa da giorni per la storia della foto.
La notte non fa altro che alzarsi per girovagare per casa in cerca di non so che cosa.
Tra l'altro in questi giorni è irascibile"Albert si alza in piedi e sorridendo mette una mano sulla mia spalla.
"Non ci sono dubbi socia.
Il motivo del suo nervosismo è semplice.
È incinta"Io so bene cosa davvero tormenta Nayara.
È inchiodata mentalmente ad un effimera idea che solo quella roba bianca possa davvero darle pace.
È schiava, vittima di un bisogno che probabilmente anche lei disdegna, consapevole degli effetti negativi ma al contempo comunque incapace di opporsi.Puntualmente non ho fatto altro che trovarla rannichiata in un angolo di qualche stanza, seduta con le mani in mano ad osservare il vuoto con le lacrime che scendendevano sul suo volto.
Ho avuto modo di affrontare forse la parte più intima di Nayara, perché questa sofferenza che la attanaglia non può controllarla e lei lo sa, lei si sente impotente.
I suoi grandi occhi color nocciola sembrano ormai aver abbandonato quella luce presente fino a qualche giorno prima.Ho passato ogni notte ad osservarla, a sperare che si addormentasse senza stare male.
Non ho chiuso occhio per la paura di un'ennesima crisi d'astinenza.I suoi occhi trovano pace solo all'alba.
Solo quando ormai il suo corpo è vittima della stanchezza e i suoi muscoli cedono ormai stremati, tra le mie braccia.Prima che tutto ciò accada, mi osserva e mi chiede singhiozzando se la odio o se provo disgusto nel guardarla ridursi in questo stato.
Mi limito a sorriderle e a darle piccoli baci sul viso fino a quando non sono davvero sicura che si sia addormentata.
La verità è che le parole che vorrei dirle non le ascolterebbe nemmeno a causa dell'elevata stanchezza o comunque le dimenticherebbe la mattina seguente perché l'unica cosa che riesce a pensare al mattino e per tutto il giorno che segue è la droga.
Quindi rimango in silenzio ad osservare i tratti del suo viso.
Osservo minuziosamente ogni particolare, come se da un momento all'altro potessi dimenticare tutto.
Le accarezzo i capelli e le lascio leggeri baci sul volto, sicura ormai di non svegliarla di certo.
Quel silenzio che mi accompagna poi per tutta la notte è tutt'altro che benevolo.
È vortice infinito di pensieri poco chiari, di supposizioni e domande senza risposta.
Di speranze gettate nel silenzio di una stanza troppo grande ma comunque troppo opprimente per un anima irrequieta come quella di Nayara.
Essenza tormentata e fragile, sempre in cerca di un motivo per cui davvero valga la pena vivere.
Anima protetta falsamente dell'involucro comunemente chiamato corpo.E se avessi sottovalutato tutto questo?
*FLASHBACK.
QUALCHE NOTTE PRIMA*"Ti odio.
Cazzo, Yuna ti odio"Le tengo le braccia mentre si dimena e mi urla in faccia parole che sono sicura non pensa.
"Nayara!"
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~L'ultimo petalo bianco~ ~El ultimo pétalo blanco~
Romance~I miei occhi non fanno altro che chiederle di spogliarmi dei vestiti che indosso e delle paure che porto~. •Che strana cosa il caso• Yuna è una ragazza di 20 anni che è appena stata mollata. Un incontro casuale però sarà la linea di confine tra la...