Le mie labbra sulle sue.

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Tengo gli occhi chiusi.
Non ricordo nulla, sento solo un grande boato alla testa.
C'è un odore nell'aria che mi da la nausea.
Aperti gli occhi mi guardo in giro e capisco subito di essere in una stanza di un ospedale.
Non riesco a muovere bene nessuna parte del corpo ma l'agitazione fa si che io mi scuota un po' su letto.

"C'è qualcuno qui?"

Guardo il soffitto totalmente bianco.
Sembra di guardare la mia mente dall'esterno in questo preciso istante.
Mi sforzo il più possibile ma nulla, ricordo solo un marciapiede e di aver parlato con Nicky.
I miei tentativi di ripercorrere quanto successo e trovare il motivo per cui sono in ospedale sono interrotti da un infermiera.
Una donna di mezza età, con capelli bruni e una faccia pulita.

"Ti sei svegliata eh?"

Guardo la mia mano destra, mi accorgo solo adesso che è avvolta ad una benda che sembra essere un po' macchiata di sangue.

"Mi scusi..Io non ricordo nulla, cosa mi è successo?"

Mi si avvicina e va per togliermi la benda, probabilmente per cambiarla.

"Sei stata al centro di una rissa, ma stai serena è tutto apposto"

Tolta la benda mi accorgo che le mie nocche sono completamente distrutte e adesso che ci faccio caso, sono abbastanza doloranti.
Intanto l'infermiera continua a disinfettare la mia mano.

"Hai solo qualche ferita e qualche ematoma lungo il petto e la pancia"

Senza pensarci su, alzo la mia maglietta.
Ha ragione, ho delle macchie nere lungo tutto il petto fino ad arrivare alla pancia.
Non riesco a gestire la mia mimica facciale e probabilmente l'infermiera nota quanto io sia inorridita.
Accenna un sorriso e mi accarezza il viso.

"Tranquilla, passeranno in pochi giorni.
Non hanno un bell'aspetto, hai ragione ma l'importante è che non sia andata peggio"

Le sorrido e intanto ha già finito di cambiare la benda alla mano.

"La ringrazio"

Mette via tutto il materiale che aveva usato e intanto mi avverte che tra poco entreranno i miei genitori.
Non tardano ad arrivare.
Mia mamma raggiunge il lato destro del lettino dove sono sdraiata e mio padre la segue.

"Tesoro, come ti senti?"

Sembra quasi che stiano parlando in coro.

"Sto bene, non ho nulla di grave, ho parlato con l'infermiera proprio cinque minuti fa"

Mia mamma mi accarezza il viso e mi sorride.
Mio padre osserva la mia mano bendata, ma resta in silenzio, non è mai stato un uomo di molte parole.
Mia mamma invece è tutto il contrario.
Entrambi i miei genitori sanno della mia omosessualità.
I tempi della piena adolescenza, sono stati piuttosto duri per me, non avevo per niente un buon rapporto con loro, ma adesso le cose sono ben diverse, abbiamo lasciato spazio all'unica cosa che serve davvero ad una famiglia.
Il dialogo.

"Non c'è bisogno di fare gesti eroici per conquistare una signorina"

Sorrido un po' in imbarazzo.

"Mamma, non ricordo nulla"

Lei sospira e mi stringe la mano sinistra con una presa decisa.

"Hai impedito che delle brutte persone le facessero chissà cosa"

Guarda mio padre e poi continua a parlare.

"Questo ti fa onore, ma non vogliamo che ti metti nei guai"

Sono piuttosto confusa ma decido di stare in silenzio.
Intanto mia mamma continua ad accarezzarmi e ad aggiustare quasi in modo maniacale il lenzuolo che mi copriva tutto il corpo.

~L'ultimo petalo bianco~  ~El ultimo pétalo blanco~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora