~L'ultimo petalo bianco~ ~El ultimo pétalo blanco~

Sorella.

(Pdv Nayara)

Ancora una volta mi ritrovo da sola ad osservare il mio volto allo specchio.
Complimenti Nayara, sei riuscita ancora una volta a mostrare il peggio di te.
Tu e la fottuta droga.
Non riesco a smettere di pensare che lei mi abbia visto in quelle condizioni ma c'è un altro pensiero che adesso sembra offuscare la mia mente, Yuna ha una ragazza e chissà da quanto tempo poi.
Chissà da quanto tempo ormai un'altra la bacia al posto mio, la osserva al posto mio e le sorride al posto mio.
Mi sento nauseata da tutto questo e anche se mi costa ammetterlo mi sento anche arrabbiata e delusa.
L'ho amata e cercata per tanto tempo per poi scoprire che cosa? Che lei ha già un'altra?
Osservo ancora la mia immagine riflessa e attraverso con l'indice i lineamenti del mio viso.
Chissà se questa Isabel un po' mi somiglia.
Prima che possa rendermi conto di ciò che sto facendo, per l'ennesima volta una bustina piena di roba bianca è già tra le mie mani.
Certo, Yuna non vuole mica una drogata instabile nella sua vita, probabilmente Isabel la rende felice e tu no, sei patetica Nayara.
Cerco di far zittire la vocina dentro la mia testa che non è affatto la mia coscienza, non è affatto il mio subconscio, credo che sia soltanto la parte di me che più mi odia, sempre pronta a denigrarmi e a farmi sentire inutile.
È la parte più oscura di me stessa che si manifesta giorno dopo giorno, quest'ultima mi ha tormentato per anni e sta zitta solo quando sono insieme a lei, ogni volta che i suoi occhi incrociano i miei tutto tace ed io mi sento amata, sento di poter fare ogni cosa, persino amare me stessa.
Ecco l'effetto che mi fa Yuna.
Probabilmente lei non lo sa ma io la considero la mia cura.
Per quanto questa situazione mi infastidisca e per quanto io non tolleri che probabilmente quando non siamo insieme lei stia con questa certa Isabel, non posso fare a meno di lei, non posso rinunciare ancora una volta a qualcosa che mi fa stare cosi bene.
Cosa dovrei fare adesso? Lasciare che viva la sua vita? Tornare a bramare ogni notte un suo bacio? E se fingessi di voler essere sua amica, per quanto davvero potrà andare avanti? Dopotutto quando la osservo i miei occhi parlano con i suoi e le urlano ogni istante che la amo.
Consapevole ormai che se anche decidessi di oppormi non potrei fare nulla piego il viso verso il tavolo dove ho precedentemente steso l'ennesima striscia bianca ma prima che potessi fare qualcosa il campanello della mia porta mi costringe a rimandare il tutto.

"Yuna!?"

Dannazione, non è affatto Yuna.

"Papà, che ci fai qui? Sparisci"

"Ho bisogno di parlarti Nayara, non cacciarmi come la scorsa volta"

Come immaginavo si appresta a fare il contrario di ciò che dico e si avvia verso il mio appartamento lasciandomi ad osservare il vuoto per dei minuti.
Non appena sta per raggiungere quella che è la cucina, mi rendo conto di aver lasciato quella striscia di cocaina sul tavolo.
Dannazione Nayara.
Dannazione.

"Spostiamoci e parliamo da un'altra parte se proprio dobbiamo farlo"

Mi osserva portando un dito alla bocca

"È cocaina Nayara?

"Ma che ti salta in mente!
È solo.."

Non finisco la frase, cosa potrei inventare? Mi sembra ovvio che sia cocaina.
Di certo non ho mai visto nessuno stendere dello zucchero a velo su un tavolo, suvvia.
Avanza e mi si avvicina alzando il mio viso e mettendo una mano sotto il mio mento, sembra che mi stia studiando e allo stesso tempo giudicando più di quanto io non lo faccia già.

"Fai uso di questa merda? Nayara..Perché lo fai?
Cosa ti manca adesso? Hai tutto ciò che hai sempre desiderato.
Mi ricordo che da bambina non facevi altro che cantare tutto il giorno.
Poi evidentemente hai seguito le orme di tua madre ed ecco il risultato"

Queste ultime parole fanno scattare qualcosa in me che non riesco a controllare e posso dire per certo che la mia mente abbia sfiorato per un secondo l'idea di mio padre steso per terra, un corpo senza vita.
Il ricordo di ciò che è stato per me durante la mia infanzia però scaccia via questa idea malsana ma di certo non basta per contenere tutta la rabbia che sento.