Amicizia.

148 14 5
                                    

(Pdv Yuna)

Apro rapidamente i miei occhi, un po' disturbata dal continuo ticchettio proveniente dal vetro del lato guidatore.
Osservo l'interno dell'auto per poi rivolgere lo sguardo sul suo viso piuttosto assonnato, stropiccia gli occhi e mi sorride, è davvero carina.
Prima che io possa dire qualcosa, il rumore proveniente dal finestrino attira l'attenzione di entrambe.

"Credo che il tuo amico rivoglia la sua auto"

Cerco di sistemarmi il più possibile.
Passo le mani sulla faccia giusto per svegliarmi.

"Hai forse gettato via il cellulare? Ti chiamo da ore!"

Mi lancia un occhiataccia e dopo rivolge la sua attenzione su Nayara.

"Oh..Sei in ottima compagnia"

"È un'amica.
Non servono le presentazioni, la conosci già, certo che la conosci.
È una mia amica, niente di importante.
Come mai mi cercavi?"

Prima che Albert possa dire qualcosa, Nayara gli porge la mano e si presenta.

"Ciao Albert, piacere Nayara"

Mi rivolge un occhiataccia anche lei e accentua con un certo tono la presentazione.

"Un amica poco importante di Yuna"

Mi osserva e mette su una faccia piuttosto seria, Albert dal canto suo si lascia scappare una piccola risata
Mi sento abbastanza in imbarazzo, quindi decido di tagliar corto e andare al dunque con Albert.

"Bene, Albert perché mi cercavi?"

Mi osserva e si rivolge ancora una volta a Nayara.

"Puoi scusarci un attimo? Dobbiamo parlare, torniamo subito"

Ci allontaniamo sul marciapiede poco distante dall'auto.
La osservo da lontano mentre cerco di rimanere al passo con Albert.
Se ne sta appoggiata al fianco dell'auto con le braccia conserte e di tanto in tanto rivolge lo sguardo all'ambiente circostante.
Sembra essere ancora in dormiveglia, certo abbiamo avuto un risveglio piuttosto brusco, per non parlare del fatto che entrambe abbiamo riposato in macchina.
Il ricordo della serata precedente torna alla mia mente di colpo e quasi come se fosse possibile mi chiedo perché tutto non si sia fermato nel momento esatto in cui ha amorevolmente accolto il mio corpo tra le sue braccia facendosi carico delle mie lacrime, mettendo a tacere tutto il caos che sento di essere, senza dire una parola.
Un piccolo sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra non appena realizzo quanto successo.
Ho dormito tra le sue braccia.
Mi sono addormentata cullata dolcemente dalle sue carezze sul  viso e dai baci leggeri che ogni tanto mi lasciava sul viso per controllare se effettivamente io stessi dormendo.
Posso ancora sentire la delicatezza con la quale muoveva il busto per evitare di svegliarmi (ignorando il fatto che io non stessi proprio dormendo del tutto) posso ancora sentire le sue labbra morbide posarsi su ogni centimetro del mio volto e di conseguenza posso sentire le sue mani accarezzarmi come se fossi qualcosa da toccare con cura, da tenere nascosto e protetto.
La sua mano sinistra è rimasta stretta alla mia per tutta la notte, nessuna delle due azzardava a lasciare quella dell'altra anzi di tanto in tanto la presa di entrambe si faceva sempre più stretta, come a voler ribadire senza nemmeno sentire il bisogno di aggiungere altre parole, che quel contatto è mancato a tutt'e due e.

"Puoi prestarmi attenzione o devi ancora osservarla dalla testa ai piedi?"

"Oh Albert non sarai mica geloso?"

"Sei un idiota! Ti avevo detto che avevo intenzione di provarci e tu la porti fuori con la mia auto?"

Mi fingo indifferente e estraggo dalla tasca dei jeans il mio pacchetto di sigarette.
È davvero questo il motivo per cui sembra essere cosi infastidito e anche un po' preoccupato oserei dire?

~L'ultimo petalo bianco~  ~El ultimo pétalo blanco~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora