Polvere bianca. L'inizio.

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(Pdv Nayara)

"Dove stai andando cosi di fretta?"

"In caserma"

Sono cosi in ansia e cosi di fretta che non riesco a mettere insieme delle scuse plausibili e quindi decido di dire in parte la verità a Nicky.

"Cosa? Che vai a fare li? È successo qualcosa?"

"Hanno portato via una mia amica, devo andare ci sentiamo più tardi"

"Nayara, aspetta! Ti accompagno?"

Faccio cenno di no con la mano e mi avvio verso la porta.

Non appena arrivata in centrale cerco di parlare con il primo agente che mi passa affianco ma sembra non ascoltarmi.

"Come ho già detto ti teniamo d'occhio Eleonor. Sta attenta."

L'agente le toglie le manette.
Il suo sguardo sembra essere più gelido del solito.
Rimane in silenzio mentre aspetta che le riconsegnino i documenti.
Porta le mani ai capelli, sembra impaziente.
Mi fermo e aspetto un po' prima di farle notare che sono li, prima di dirle che sono li per lei.
Incrocia il mio sguardo e sembra sgranare gli occhi.

"Che ci fai qui?"

"Non riuscivo a stare in casa e saperti qui"

La sua espressione del viso sembra irrigidita

"È tutto ok"

La prendo per mano

"Lo sai che non è cosi, ti avevo chiesto di parlarmene.
Stavi passando della droga? Cazzo, Eleonor è questo quello che fai? Ora capisco, quella casa, quella macchina.
È il tuo modo di fare.
Questa è la vita che fai? Complimenti.
Adesso non hanno delle prove e quando le avranno che farai?"

Si allontana e lascia la presa, le nostre mani si allontanano bruscamente e quasi mi pento di aver detto ciò che ho detto.

Si volta e decide di darmi le spalle, recuperando i documenti poggiati su una scrivania.

"Ti ho detto che non ne voglio parlare.
Vai a casa, non dovevi nemmeno venire.
Ti avevo detto di stare a casa e non lo hai fatto, quindi adesso lasciami da sola"

Mi guarda ancora una volta con aria indifferente, come forse non aveva mai fatto.

"Sono venuta per.."

Si volta e non mi permette di continuare la frase

"Per dirmi cosa posso o non posso fare? No, hai proprio sbagliato bambina, quel corpo che mi piace tanto non ti permette di farmi la ramanzina!"

Quelle frasi generano in me una risata nervosa.
La raggiungo ma lei continua a camminare, seguo il suo passo anche se a stento, visto la fretta di andare via e l'indifferenza nei miei confronti che sta mostrando.

"Corpo? Avevi detto che non ero una scommessa.
Non voglio farti nessuna ramanzina, non sono nessuno per farlo, cosi come tu non sei nessuno per me Eleonor"

Davvero lei non è nessuno per te Nayara? E le notti passate a pensare a lei? E il bacio? La barca? Il suo modo di fare che ti fa impazzire?
Provo a scacciare via questi pensieri inopportuni in questo momento e continuo a seguirla come se fossi un cagnolino in cerca di attenzioni.
Mi odio per questo.

Apre la portiera dell'auto e si mette al volante

"Esattamente Nayara.
A presto"

Mi volto e lascio che vada via.
Mi sento indignata dal suo comportamento e delusa da me stessa per aver permesso che in cosi poco tempo le mie emozioni prendessero il sopravvento.
Per settimane le ho lasciato occupare la mia mente e chissà, probabilmente anche una buona parte del mio cuore.
Ho persino passato notti insonni ad interrogare me stessa su quello che provo, mi sono lasciata tormentare da domande che spaventano il mio io interiore.
Stringo i pugni dalla rabbia, inizio ad incamminarmi verso casa sua.
Aumento i miei passi e non faccio nemmeno caso a ciò che mi sta attorno, riesco solo a pensare ai suoi occhi, oggi più freddi del solito.

~L'ultimo petalo bianco~  ~El ultimo pétalo blanco~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora