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«Quindi adesso mi credi, eh? Per questo sei tornata da me?» Mi chiese con respiro affannato senza togliere gli occhi dalle mie labbra.

Di certo non ero da meno, ma il petto mi faceva tremendamente male a causa della pressione del suo braccio per bloccarmi.
Eravamo davanti a casa sua alle sette di sera, già buio pesto e nessun segno di qualcuno nei paraggi, forse fu quello che lo incoraggiò a sbattermi così forte contro il portone e premere il corpo contro il mio.

La testa mi faceva malissimo per l'impatto, così come la schiena, ma tutto ciò era secondario a quel fumo sul viso causato dal troppo freddo.
«Lasciami andare» era il mio secondo avvertimento, ma lui ovviamente non mi ascoltava, voleva soltanto che rispondessi alle sue domande, nient'altro.
«Ti sei divertita abbastanza con quello stronzo? Ti ha scopata bene? Hai avuto i soldi che ti servivano?» Più parlava più il petto gli batteva freneticamente. Iniziai ad aver paura.
Con la mano libera che stava sopra la mia testa, mi prese dal collo costringendomi ad alzare  il viso un po' di più , passò la lingua sul mio labbro inferiore e mi divincolai, ma lui non ne voleva sapere niente e nascose la testa nell''incavo del mio collo mordendomi con rabbia.
Capendo poi cosa aveva fatto, ci soffiò sopra facendomi rabbrividire per la combinazione con l'aria fredda serale.

Prese un respiro profondo tracciando linee immaginarie sulla mia guancia che finivano sull'angolo delle labbra fingendo di volermi baciare.
Chiusi gli occhi aspettando che lo facesse, ma nulla, ottenni solo qualche sfioramento veloce.

«Perché sei tornata ora, Riley?»
«Perché volevo parlarti, non essere trattata in questo modo» risposi con fatica.
Aveva ragione, non sarei dovuta tornare da lui, ma volevo che sapesse da me quello che era successo con Bryan per evitare che qualcuno si facesse male.
«Dopo tutto questo tempo, finalmente hai deciso di ascoltarmi? Cos'è cambiato?»
Allentò la presa aggrottando la fronte.
Nel tentativo di farsi un po' dietro, mi diede la possibilità di sentirlo duro contro di me e anche se era il tempo e il luogo sbagliato, mi eccitai lasciandomi sfuggire un gemito.
«Cos'è, Bryan non è così bravo a letto?» Mi derise e me lo fece risentire ancora e ancora sotto le mie suppliche di lasciarmi andare per potergli spiegare tutto.
«No, Riley, Vaffanculo. Non le voglio le tue scuse del cazzo, se sei qui vuol dire che è successo qualcosa e vuoi assicurarti che io non mi incazzi. Lo scoprirò da me, fidati. Ora, vieni in casa così scopiamo o te ne vai?»

Era poco fine come al solito e se fosse stato in sé avrei anche accettato l'invito, ma lo spintonai via e ridacchiò con sorriso furbo.
«Sei uno stronzo, Max, un totale figlio di puttana!» Urlai prendendo la mia borsa caduta precedente.
«Mi hai veramente rotto il cazzo. Fanculo tu e tuo fratello. Non voglio più stare in mezzo alle vostre stronzate» gli diedi la schiena pronta ad andarmene, ma mi afferrò la mano supplicandomi di aspettare.
«È questo che vuoi?» Mi girai al suono che ne emise senza credere ai miei occhi. Stava succedendo per davvero!



Ciao!
Sono tornata con una nuova storia che spero vi piaccia tanto
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