endless

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La settimana passò in fretta,troppo in fretta.
Mi arrivò come previsto il ciclo e per due giorni rimasi a letto dolorante, fortunatamente qualche volta passava Teodora a portarmi una borsa dell'acqua calda e qualche libro da leggere altrimenti sarei morta dalla noia.

Il terzo giorno invece ,quando i dolori sembravano diminuire, mi alzai e mi feci un bagno rilassante , poi indossai una tuta nera e delle scarpe da ginnastica, avevo voglia di uscire e andare in giardino per prendere un po' di aria fresca.

Provai ad aprire la porta ma ovviamente era chiusa a chiave perciò dovetti aspettare che una delle cameriere entrasse per portami da mangiare e colsi l'occasione per chiederle se potevo andare in giardino
Cameriera:"riferirò a Teodora". Rispose con aria scocciata.
Andò via e chiuse la porta.

Aspettai e aspettai e aspettai ancora ma proprio quando stavo per mandare al diavolo chiunque ,la serratura scattò e al posto delle cameriere trovai due guardie.
Intimidita ma allo stesso tempo curiosa chiesi cosa volessero.
Guardia 1:" siamo qui per scortarla fino al giardino come da lei desiderato".

"Oh giusto,quasi dimenticavo, io sono una prigioniera non un essere umano".

Uscì dalla mia camera e per la prima volta non dovetti andare in camera di Draco, sembrava un sogno.
Nel tragitto dalla camera al portone vidi tutte le ragazze/cameriere intente a pulire ogni angolo della casa anche il più remoto.

"Dunque sarebbe stata questa la vita che mi sarebbe spettata se non fossi diventa la sua schiava ? Bella merda!! si bhe non che tu sia stata più fortunata tesoro"

Le guardie aprirono il portone e finalmente inalai dell'aria pulita. Oro per i miei polmoni.

Che dovevo fare? Potevo andare oltre o no? Mi voltai per cercare una risposta e la guardia numero 1 mi fece un cenno con la testa come a dire "vai è tutto tuo".

Scesi le scale e mi diressi verso il salice piangente dove mi avevano portato Draco e suo cugino dopo quella famosa cena.
I ricordi riaffiorarono veloci ma cercai di schiacciarli via, non volevo rovinare questo momento di tranquillità.

Girai intorno all'albero,toccai il tronco legnoso, le foglie ormai secche e gialle,i rami ricurvi che sembravano talmente fragili da poterli spezzare con un soffio.

Spostai lo sguardo verso la landa desolata che si estendeva davanti ai miei occhi, uguale all'ultima volta; gli alberi spogli simili a scheletri senza anima, un cielo grigio come il fumo di una sigaretta accesa ma lasciata lì sul posacenere a bruciare solitaria e un venticello freddo di quelli che ti entra nelle ossa e ti fa battere i denti.
Era inverno e si vedeva.

Rimasi lì a fissare il nulla ,a braccia conserte e gli occhi lucidi fino a quando la guardia numero uno mi urlò che era ora di rientrare.
Prima di rientrare in casa però la guardia mi fece una domanda
Guardia :" stai bene?"
Lo guardai stranita
Amelia :" si perchè?"
Guardia:" sai per quanto tempo sei rimasta in piedi a fissare il nulla ?"
Amelia:" mmmh, non so credo mezz'ora, un'ora al massimo".
L'uomo davanti a me mi fissò con aria quasi compassionevole
Guardia:" sei rimasta lì per 2 ore"


















Eccomi con un nuovissimo capitolo🔮, come state ? Io tutto bene anche se sono un po' preoccupata per questa storia del coronavirus 😟.
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia e grazie per i messaggi, vi adoro ❤

un diavolo dagli occhi di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora