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akaashi si svegliò nel bel mezzo della notte ed alzò un braccio, iniziando a strofinare il palmo della mano sull'occhio, sbadigliando.

si mise seduto e afferrò il telefono, il quale era posato sul comodino, e lo accese, vedendo l'orario.
era quasi l'alba, mancava un'ora e si sarebbe dovuto svegliare per recarsi a scuola.
sospirò e si alzò dal letto, andando in cucina, decidendo quindi di svegliarsi completamente.
passò per il salotto e quasi svenne vedendo cinque figure dormienti, due sul divano e altre tre per terra, con delle coperte sopra di loro.

si ricordò subito dopo dei nuovi sei ospiti indesiderati e sospirò, grattandosi la nuca e procedendo verso la cucina.

mentre si preparava il caffè, si ricordò di un sesto ospite, che a quanto pare non stava nell'altra stanza.

alzò un sopracciglio e afferrò la tazza, facendo dei sorsi.

"ah", mormorò non appena si ricordò che bokuto, l'ospite mancante, aveva freddo nel salotto e aveva chiesto di dormire nella stessa stanza del bruno, facendo una faccia così carina che akaashi, il quale era appena stato svegliato dal suo sonno profondo, non potè dire di no.

posò la tazza, una volta finito il caffè, nel lavandino, e andò a prepararsi.
dopo una mezz'oretta scrisse un messaggio ad hinata, chiedendogli se anche quel giorno sarebbe dovuto passare a prenderlo, e aspettò una risposta, indossando le scarpe;
bokuto si svegliò a causa dei rumori che l'altro aveva procurato e si rigirò, vedendo la figura seduta sul letto, già vestito.
"dove vai?" il più grande si mise seduto sul sottile materasso, e osservò l'altro sobbalzare leggermente e girarsi verso la voce. akaashi sospirò piano rendendosi conto che era bokuto, e si alzò.

"devo andare a scuola. sveglia gli altri e non fate casino" rispose quindi, alzando completamente le tapparelle e girandosi verso bokuto, il quale strizzò gli occhi alla luce improvvisa, ma si riprese subito.

"mi dici la strada verso la casa della Porta di nuovo?" il più grande chiese, alzandosi anche lui e stiracchiandosi una volta in piedi.

akaashi alzò un sopracciglio e lo guardò male, "puoi chiamarlo kenma?" chiese annoiato, ma poi tornò serio, "comunque okay, te la spiego in breve."

intanto, a casa di hinata e kenma, stavano tutti dormendo profondamente, tranne l'arancione. aveva risposto al suo amico con un "si grazie amo" ed era già pronto, aprendo la porta per uscire.

sentendo gli scatti della serratura kenma si svegliò, e si girò sull'altro suo lato, trovando il viso dormiente di kuroo avanti a se.

sbuffò leggermente e buttò il viso sul cuscino, cercando di riprendere sonno, ma fallendo miseramente.

decise quindi di svegliarsi e si alzò dal letto, spostando le coperte e mettendo il piede destro a terra. fece per posare anche l'altro ma una mano gli afferrò il polso, e in un attimo kenma era di nuovo steso sul letto, con il viso sepolto nel petto di kuroo, il quale sembrava stesse ancora dormendo.

il biondo grugnì annoiato e posò una mano sul braccio dell'altro, il quale era attorno alla sua vita, e lo scosse.

"ohi." mormorò, non togliendo però il viso da dove stava. "svegliati. e fammi alzare." continuò non fermando nemmeno i movimenti.

kuroo borbottò qualcosa ma non si mosse, stringendo la presa sul più piccolo e scavando il viso tra i suoi capelli spettinati.
kenma, il quale non voleva perdere la pazienza di prima mattina, sospirò e decise di calmarsi, capendo che l'altro non si sarebbe mai svegliato.

mosse la mano, portando il palmo sulla cicatrice del bruno, sentendo il lento battito. forse un po' troppo lento.

perché era così lento?

decise di non farsi altre domande e girò il capo posandosi di guancia, e chiudendo gli occhi.

e come per magia, il sonno gli tornò in poco tempo.

kuroken ☦︎︎ michelle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora