kenma aprì gli occhi e si ritrovò tra rocce alte, calde e infuocate.
infuocate?
girò il capo per guardarsi avanti e si parò davanti a lui una grossa montagna, che se la guardavi dal basso pareva infinita. fece un passo in avanti e notò come il pavimento fosse abbastanza molliccio; continuò a camminare e più andava avanti più poteva sentire bene urla e pianti.
un altro deja-vu gli passò per la testa, e iniziò a pensare se questo non fosse tutto un sogno.
dopo un attimo, sentì una mano sulla spalla; sobbalzò spaventato e poco prima di rilasciare un piccolo urlo, kuroo gli permette un dito sulle labbra, come segno per stargli zitto.
"sono io, sono io" disse sfoggiando un sorriso.
kenma si calmò in un attimo e prese ad osservarlo, curioso.
"sei tu?" parlò non appena il bruno spostò il dito, "e allora perché hai delle ali? e dove siamo?"
kuroo alzò un sopracciglio ma poi capì, e ridacchiò;
"oh, si, giusto. eheh." disse grattandosi la nuca, "siamo a casa mia! vieni, ti faccio un tour."
il biondo non capì subito ma non ne ebbe neanche il tempo che kuroo aprì le ali e lo prese in braccio, facendogli legare braccia e gambe intorno a lui, e iniziò a salire su per la montagna.
"allora qui c'è il primo girone" disse dopo un po' di tempo, indicando con un dito alla sua destra; kenma annuì e osservò i vari buchi presenti nel terreno, e quando kuroo lo notò sorrise, "quelle sono le celle, diciamo. piazziamo lì le anime con i peccati più leggeri"
"mio zio gerardo sta lì?" il biondo chiese assottigliando gli occhi per provare a cercarlo tra le buche buie, ovviamente fallendo miseramente.
"beh, se tuo zio era un maniaco che ad 80 anni vedeva le riviste di modelle minorenni nude, allora si" il più alto rispose, riprendendo a salire e causando una piccola risata dall'altro.
"qui c'è il secondo girone, non molto cagato. daichi è molto bravo a zittire le urla" kuroo indicò le varie buche, meno numerose rispetto al girone di prima.
"perché sono di meno qui?" kenma decise di chiedere, e iniziando a tranquillizzarsi posò la guancia sulla spalla del bruno, osservando da lì.
il più alto trattenne un sorriso quando notò la tenerezza dell'altro, ma ritornò serio quando rispose; "una delle torture più usate da daichi è la claustrofobia. non chiedermi perché si chiama come la paura."
kenma rilasciò un leggero "ohw" ricordandosi che anche lui fosse claustrofobico, ma decise di non preoccuparsi troppo, e si concentrò di nuovo sul 'tour'.
kuroo sospirò quando arrivò a destinazione, "questo è il terzo girone" disse leggermente annoiato; "qui c'è oikawa, e si diverte a lasciar scappare le anime per il girone. non lo può fare, quindi di solito qui puoi vedere volare intorno yukie o ushiji- oh, wakatoshi!" continuò a spiegare ma si fermò quando vide il nominato vagare intorno alle buche, come faceva praticamente sempre.
il ragazzo si girò nel sentire la voce e volò velocemente verso il bruno.
"hai trovato anche tu una Porta?" kuroo chiese tranquillo, volendo sapere quanti dei demoni ne avessero trovata una.
ushijima, imbarazzato, arrossì poco e abbassò il viso, "si. mi dispiace di non avervelo detto, Re." disse poi, dispiaciuto.
"sisi, tranquillo." kuroo mosse la mano in avanti un paio di volte, "sto facendo vedere a kenma i vari gironi, quindi vado" salutò poi l'altro, riprendendo a salire.
kenma, che era rimasto in silenzio tutto il tempo, era impegnato ad osservare il viso del ragazzo che lo teneva, mentre parlava, mentre saliva, mentre rideva.
lo osservava e basta.
"okay, questo è l'ultimo girone." kuroo parlò, e abbassò lo sguardo sul biondo; quest'ultimo annuì e posò gli occhi sulla cima della montagna.
era terrificante solo sentire le urla che arrivavano da lì, nonostante fossero abbastanza lontani; se metteva a fuoco, poteva vedere molte, tante buche, e intorno a loro si trovava un lungo fiume riempito di lava probabilmente, che girava intorno al girone.
"non hai caldo? di solito qui le Porte fanno sempre fatica ad arrivare." kuroo notò dopo un pò che kenma non stesse neanche sudando, anzi, stava benissimo.
il biondo, dall'altra parte, stava ancora osservando la vetta, congelato sul posto,
ma non perché era spaventato; un brivido gli passò lungo la schiena quando guardò in basso, tutta la 'strada' che avevano fatto;
lui si ricordava, si ricordava di averla già percorsa.
"tutto okay? hai paura?" kuroo parlò di nuovo, abbassando un po' la voce, preoccupato dal silenzio dell'altro. quest'ultimo invece tornò in sè, decidendo di eliminare nuovamente quelle preoccupazioni dalla testa.
quindi sorrise, guardando il bruno, "tranquillo, sto bene." disse, chiudendo gli occhi e posando la sua fronte su quella dell'altro, non dicendo niente.
kuroo ricambiò il sorriso e, lasciando l'altro senza parole per un attimo, posò le sue labbra su quelle del biondo in un veloce bacio a stampo, e subito dopo prese scendere volando verso il basso.
kenma non si tolse più il sorriso dal viso.
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kuroken ☦︎︎ michelle.
Fanfictionシ michelle, you are a monster from hell. / kenma era un adolescente normale, come gli altri, fin quando nella sua vita si presentò kuroo; o meglio, Satana.