angst.
" .. lilith?" kenma ripetè a bassa voce, guardandosi, e poi alzando lo sguardo sul bruno avanti a lui, il quale aveva assunto un'espressione spaventosamente fredda.
kenma, nell'incrociare quello sguardo, non riuscì più a trattenere le piccole lacrime, e si avvicinò al bruno, piano.
"kuroo, per favore — che sta succedendo? chi è lilith? e perché sono così?" il biondo iniziò a blaterare domande, rilasciando ogni suo dubbio in un tono interrogativo, mentre si asciugava le poche gocce sulle sue guance.
kuroo fece un passo indietro, e guardò senza dire niente il più basso, sentendosi, ad ogni domanda che faceva, sempre più arrabbiato.
"sul serio lilith? sapevo saresti tornata, ma in questo modo mi fai pena."
kenma si bloccò sul posto nel sentire le parole glaciali e strinse le mani in due pugni, abbassando lo sguardo.
"kuroo .." sussurrò, non sapendo di cosa l'altro stesse parlando, non sapendo cosa fare e cosa dire, non sapendo neanche chi era a questo punto.
"kuroo ti prego —"
"no." gli occhi del bruno si stavano scurendo sempre di più, e kenma si sentiva sempre più debole sotto quello sguardo.
perché lo stava trattando così all'improvviso?
"pensavo di essere stato chiaro con te. non ti voglio più vedere. non dopo ciò che hai fatto. scommetto che ti ha mandata lui, vero?"
il biondo sgranò gli occhi quando vide nuovamente altri ricordi passargli per la mente.
"kuroo ascoltami — " iniziò a parlare, alzando il capo, incrociando il suo sguardo stremato con quello dell'altro.
"non so di cosa stai parlando, sul serio. mi sono svegliato qui e ho iniziato a trasforma — " si fermò, sia per un singhiozzo sia per la voce dura del ragazzo avanti a lui, il quale sembrava non ascoltarlo minimamente.
e kenma, in quel vortice di emozioni, piuttosto che essere guardato in quel modo, preferiva morire.
"trasformarti? pensi che io sia scemo? lilith, scompari una volta per tutte." il bruno interruppe nuovamente l'altro, iniziando ad annoiarsi fin troppo; ma il suo mood cambiò in un attimo.
appena le ginocchia di kenma toccarono il terreno molliccio e sentì un singhiozzo, si rilassò di poco, e addolcì lo sguardo non appena lo incrociò con quello del più basso.
"kuroo ti prego." mormorò, stringendo le due ali tra di loro, "mi dispiace per qualsiasi cosa tu pensi che io abbia fatto, mi dispiace, davvero, mi dispiace — "
kuroo rimase ad ascoltare le scuse del biondo, serrando la mascella.
" — ma davvero io non so cosa sta succedendo, sul serio io sono arrivato qui come sempre, poi ad un certo punto — ho iniziato a sentire dolore, la mia pelle è cambiata e mi sono spuntate delle ali, poi ho avuto dei ricordi e sei uscito tu — " mentre l'altro continuava a blaterare frasi, fermandosi per qualche singhiozzo, il bruno si ammorbidì, mentre pian piano capì cosa stava accadendo.
si abbassò all'altezza del biondo a terra, e posò a coppa i palmi sulle sue guance bagnate, facendolo fermare dal parlare.
kenma sbattè le palpebre non capendo perché ora l'altro era cambiato all'improvviso, mentre quest'ultimo indossò un sorriso che fece rilassare all'improvviso i muscoli tesi del più basso.
"scusa." kuroo disse, legando le braccia intorno alla vita del ragazzo avanti a lui, il quale si morse il labbro e fece scorrere altre piccole lacrime sul suo viso;
"scusa, scusa." continuò a ripetere, posando la mano tra i lunghi capelli biondi, accarezzandoli lentamente,
"non volevo dirti quelle cose, non erano riferite a te. mi dispiace piccolo" mormorò di nuovo, stringendolo forte.
kenma annuì sul suo petto, rilassandosi mentre ascoltava i dolci sussurri di scuse del ragazzo che lo stava stringendo.
"hey." il bruno disse dopo un po', allontanandosi solo per alzare il volto del biondo con l'indice; "so che sei confuso. vuoi una spiegazione?"
il più basso annuì nuovamente, tirando su col naso, volendo davvero capire cosa era appena successo.
"va bene," kuroo annuì sorridendo, e prendendo tra le sue braccia l'altro, "andiamo a casa, dai."/
nel prossimo capitolo spiego tutto tranquilli daje
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kuroken ☦︎︎ michelle.
Fanfictionシ michelle, you are a monster from hell. / kenma era un adolescente normale, come gli altri, fin quando nella sua vita si presentò kuroo; o meglio, Satana.