akaashi sbadigliò, sbattendo le palpebre un paio di volte, per abituarsi alla luce del sole.
provò ad alzarsi ma una presa ferrea lo fermò; sospirò ricordandosi della presenza di bokuto dietro di lui e decise di girarsi, per provare a svegliarlo;
anche se sapeva bene che non ci sarebbe mai riuscito.
si voltò quindi e, una volta faccia a faccia con il ragazzo dormiente, alzò una mano e la posò sulla sua guancia, schiaffeggiandolo piano un po' di volte.
"oi, bo. sveglia" sussurrò, ripetendo il procedimento un altro paio di volte; ma come aveva immaginato, non ottenne niente.
sospirò affranto e si rilassò sul cuscino, osservando come la luce del sole si riflettesse sul viso tranquillo dell'altro.
sorrise, e spostò la sua mano sui suoi capelli, giocando con le ciocche più lunghe e, facendogli un po' di grattini, si avvicinò e posò il mento sulla sua spalla, chiudendo gli occhi.
fece scendere la mano sulla sua nuca e poi sulla sua schiena, arrossendo leggermente quando percepì con i polpastrelli i vari graffi causati da lui stesso, quella notte.
il più alto mormorò qualcosa sentendo il calore provenire dal corpo dell'altro, e strinse la presa intorno alla sua vita, scavando il suo viso nell'incavo del collo del bruno, facendolo sorridere nuovamente.
nonostante questo, akaashi voleva riuscire nella sua missione e in più, voleva preparare dei cornetti per tutti gli altri; però, con il coglione attorcigliato attorno a se, non poteva fare molto.
quindi, capendo che con le buone non ci sarebbe mai riuscito, si staccò leggermente, solo per pensare un secondo;
annuì appena decise il piano e, in un attimo, una manata rossa era piazzata sulla schiena di bokuto, il quale aprì gli occhi in un attimo e rilasciò un urletto sofferente.
nel farlo, sciolse la presa intorno ad akaashi, che sorrise vittorioso e si mise seduto, stiracchiandosi, finalmente libero.
bokuto portò una mano sulla sua schiena, grattandosi la zona sofferente e incontrando per la strada un po' di pellicine, dovute ai vari graffi.
"oi." dopo un po' parlò, guardando male il bruno; quest'ultimo si girò, cercando di sembrare il meno spaventato possibile.
"se la mia schiena è ridotta così è solo colpa tua." disse poi, mettendosi anche lui seduto; akaashi ridacchiò nervoso e alzò le spalle, per poi subito dopo scappare dalle lenzuola e correre in cucina.
si alzò le maniche della lunga maglietta, e prese l'impasto per i cornetti, iniziando a prepararli come i suoi piani.
certo, i suoi piani non prevedevano un bokuto molesto che si era appiccicato dietro di lui, alla sua schiena, e lo seguiva per tutta la cucina mentre cucinava, ma non dava fastidio ad akaashi, quindi perché preoccuparsi?
STAI LEGGENDO
kuroken ☦︎︎ michelle.
Fanfictionシ michelle, you are a monster from hell. / kenma era un adolescente normale, come gli altri, fin quando nella sua vita si presentò kuroo; o meglio, Satana.