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hinata sbattè le palpebre più volte, osservando lo schema sul tavolo.
"non ho ancora completamente realizzato che voi siete demoni." disse ad un tratto, non staccando gli occhi dal disegno.
yukie ridacchiò e si alzò dalla sedia posando i palmi sul tavolo, abbassandosi per avvicinarsi, e ghignò osservando l'arancione.
"infatti stiamo programmando di divorare le vostre anime." disse, cercando di sembrare il più spaventosa possibile.
solo in quel momento hinata distolse lo sguardo per guardare la ragazza e alzò un sopracciglio, "non vi fa schifo?" chiese confuso.
yaku alzò gli occhi al cielo e prese la mora dal polso, spingendola sulla sedia per farla risedere composta, e guardò l'altro ragazzo.
"non è che ci fa schifo, è che non si può fare e basta." rispose poi al posto dell'altra, lanciandole un'occhiata rimproveratoria.
"yukie dovrebbe proprio smetterla di parlare con gli umani di cose di questo tipo." bokuto commentò e gli altri iniziarono a ridere, ricordando quando ad un girone lei prese a raccontare a tutte le anime cose non vere sul conto dei demoni, solo per spaventarli.
daichi lanciò un'occhiata alla mora e poi sospirò, "penso che dovrebbe smettere di parlare in generale." disse poi; e appena vide la mano della ragazza avvicinarsi al sul volto per uno schiaffo, sparò un proiettile dal suo dito; aspettandosi la mossa, yukie in un attimo sdeviò il piccolo oggetto.
akaashi, il quale aveva osservato in silenzio quello che poteva essere un omicidio, decise di parlare.
"okay-" iniziò, attirando l'attenzione degli altri, "—quindi tutti noi abbiamo delle auree e voi le percepite?" il bruno chiese alzando lo sguardo dal foglio con quella sottospecie di 'mappa', per incatenarlo con kuroo.
"circa" quest'ultimo rispose e sospirò, posando i palmi sul tavolo e alzandosi dalla sedia. "io vado a dormire." disse poi, dirigendosi direttamente nella stanza.
akaashi si stiracchiò e si alzò anche lui, "noi andiamo a casa" disse riferendosi ai sei che dormivano da lui, guardandoli e girandosi verso la porta.
kenma annuì e senza dire niente iniziò a sparecchiare la tavola velocemente, sentendo anche lui il sonno prevalere; salutò i suoi amici alla porta e hinata che stava andando in camera sua e finì di mettere i piatti nel lavandino, sbadigliando.
alzò lo sguardo sull'orologio, erano le undici passate di sera, e domani aveva un cliente di prima mattina.
sbuffò annoiato e camminò verso la sua stanza, togliendosi nel processo i pantaloni per restare solo in maglietta, e quando entrò nella stanza li gettò da qualche parte.
posò lo sguardo sul ragazzo steso a pancia in giù sul letto e sospirò, decidendo di non cambiarsi e buttandosi sul materasso, girandosi di spalle al bruno.
chiuse gli occhi prendendo sonno, ed era già quasi addormentato quando sentì due braccia legarsi intorno alla sua vita; aprì leggermente gli occhi assonnato ma non disse niente mentre kuroo iniziò a lasciargli sul collo una fila di piccoli baci umidi, fermandosi al collare della maglietta, e salendo di nuovo.
"che stai face-" kenma decise di chiedere in un sussurro, non volendo rovinare quel silenzio tranquillizzante, ma le parole gli morirono in bocca quando inalò il solito dolce profumo, che gli fece chiudere gli occhi.
"condivido il mio odore con la mia Porta." quelle furono le ultime parole che il biondo sentì, prima di cadere in un sonno profondo.

kuroken ☦︎︎ michelle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora