Capitolo 9

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"Sono pronto per andare in qualunque posto stiamo andando."
Harry uscì dal bagno, strofinandosi delicatamente il polso.
"Andiamo a fare colazione qui sotto al ristorante dell'hotel."
"Oh, dobbiamo per forza?" Grugnì Harry.
"Non hai fame?"
"No, per niente, scusa. Voi ovviamente potete andare, e vengo anche io ma non mangio niente."
"Allora andiamo." Sorrise Louis, uscendo dalla porta.
Individuarono gli altri tre già seduti al tavolo e si diressero verso di loro. "Vuoi ordinare?"
"Vai tu avanti, io non prendo niente." Disse loro Harry.
"Ti senti bene amico?"
"Sì, solo che non ho fame."
"Oh, giusto."

//

I concerti successivi andarono bene, ad Harry piacquero tantissimo. Questo fino a quando non individuò un altro cartellone. Questa volta ancor peggiore.
Harry si fece strada verso Louis mentre Liam cantava la sua parte. Gli fece segno di mettere giù il microfono mentre si mordeva il labbro tremante.
"C'è un'altro cartellone."
"Porca puttana. Stai bene?"
"I-Io..."
Louis accarezzò il braccio di Harry, facendo segno al cameraman di tenere la telecamera lontana da quest'ultimo.
"Te la senti comunque di cantare la tua parte?"
"S-Sì starò bene."
Harry iniziò a cantare, la voce che gli si strozzava in gola mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Louis attaccò, iniziando a cantare la parte di Harry mentre quest'ultimo finse di bere, nascondendo il volto.
"V-vado via un minuto dal palco." Mormorò Harry a Niall.
"Stai bene amico?"
Harry annuì prima di precipitarsi fuori.
Louis gli lanciò uno sguardo preoccupato, esaminando la folla alla ricerca del cartellone. Presto lo individuò, il disappunto che gli si formava in volto.
'perché Harry non si è ancora ucciso?' Louis indietreggiò verso gli altri tre, indicando loro il cartellone.
Niall si fece avanti, iniziando a cantare la propria parte mentre gli altri si accigliavano.
"Dovremmo dire qualcosa."
"Oh certo che dirò qualcosa cazzo. Sono fottutamente malati."
"Però dopo questa canzone? E Louis per favore non diventare troppo sai..."
"Gliene dirò quattro, cazzo."
"Um, possiamo fare un po' di silenzio qui, Louis ha qualcosa di importante da dire."
"Giusto, non per sembrare un insegnante o altro ma ho una cosa importante da aggiungere. Tu, in quarta fila penso, sì tu con il cartellone. Che diavolo c'è di sbagliato in te!?"
La folla iniziò ad agitarsi, girandosi per guardare a chi Louis stesse parlando, un mormorio che attraversava l'arena.
"Come fate a pensare che vada bene dire una cosa del genere? Riceviamo tutti odio, ce lo aspettiamo, ma Harry ne sta ricevendo troppo e portarlo ad un concerto vi fa cadere davvero in basso. Non sapete cosa cazzo passi per la testa di una persona quando è da sola quindi per favore pensate prima di fare qualsiasi cosa. Non è difficile pensare e basta. Harry è probabilmente la persona più gentile che io abbia mai incontrato e chiunque lo conosca sa che non farebbe mai qualcosa apposta per ferire qualcuno. Non merita alcun tipo di odio quindi per favore, lasciatelo stare."
"Lo merita, il brutto frocio!" Urlarono di rimando, Louis che serrava la mascella.
"Portatela fuori. Ora. Non voglio che rovini il concerto più di quanto abbia già fatto." Ringhiò. "Mi dispiace per quanto successo, e mi scusi se abbiamo rovinato il concerto. Ora facciamo una veloce pausa di cinque minuti se va bene e poi andremo avanti e recupereremo il tempo perduto."
"Io sto qui e parlo con loro sì? O canto o qualcosa del genere?" Si offrì Zayn.
"Grazie."
"Stiamo anche noi qui, Harry probabilmente preferisce se ci sei solo tu." Disse Liam.
"Va bene, vado a controllarlo." Louis spense il microfono, mettendolo giù prima di correre via dal palco.
"Harry? Dove sei?"
Louis udì un basso lamento in risposta e seguì il suono.
"Harry, amore. Vieni qui." Louis lo abbracciò forte mentre Harry singhiozzava.
"Mi spiace aver rovinato il concerto."
"Tu non l'hai rovinato per niente, l'ha fatto quella ragazza. L'abbiamo fatta scortare fuori Haz."
"Mi prenderanno tutti in giro per essere andato via dal palco, è stata una cosa stupida."
"Calmati, è tutto a posto. Sono preoccupati per te, sì, ma non pensano che tu sia stupido."
"Ok." Mormorò, asciugandosi gli occhi con la manica. "Posso sciacquarmi la faccia con acqua fredda così non sembra che abbia pianto?"
"Certo, e per favore ignora quel cartellone. So che non faresti una cosa del genere in ogni caso, ma comunque."
"Una cosa del genere cosa?"
"Ucciderti."
"Oh."

//

"Um, scusatemi tutti. Sto bene, avevo solo bisogno di un po' d'aria. Um, continuiamo." Fece un mezzo sorriso.
Liam gli rivolse i pollici in sù con uno sguardo interrogativo, Harry rispose a sua volta con i pollici in sù.
Finirono il concerto, ringraziando le fan prima di scendere dal palco.
"Stai bene amico? Quel cartellone era proprio da stronzi." Si accigliò Liam. "Sì, sì sto bene."
"Sei ancora d'accordo di uscire fuori a mangiare?"
"Um io ritorno all'hotel se non vi dispiace, voi però andate comunque."
"Sei sicuro? Non dobbiamo per forza restarci tanto."
"No va bene, sono comunque stanco quindi torno indietro."
"Va bene, chiamaci se hai bisogno di qualcosa."
Harry annuì, salutando tutti prima di ritornare all'hotel.
Appena entrò in camera scoppiò in lacrime. Era così difficile nascondere a tutti la propria infelicità per tutto il tempo.
Non appena aveva visto quel cartellone era quasi scoppiato in lacrime e per il resto della serata aveva bramato disperatamente la sua lametta. Si chiuse a chiave in bagno, afferrandola prima di farla scivolare contro il polso.
Tutto quello che voleva al momento era un abbraccio da qualcuno a cui importasse di lui, che gli dicesse che sarebbe andato tutto bene, ma nessuno lo avrebbe fatto perché Harry si rifiutava di far sapere a chiunque come si sentisse davvero.
"Tu...stupido...fottuto...idiota..." Ringhiò a denti stretti, trascinando la lama sul polso sempre più forte tra una parola e l'altra.
Una volta che ebbe smesso di ferirsi il braccio, si alzò lentamente, sciacquando sia il braccio che la lama, avvolgendo una benda attorno al braccio prima di osservarsi allo specchio.
Fece una smorfia alla vista che si presentava di fronte a lui, i suoi occhi erano rossi e gonfi e vi erano delle borse viola al di sotto. Aveva la pelle pallida e le labbra screpolate. Sembrava un mostro.
Si trascinò fuori dal bagno, cambiandosi e mettendosi il pigiama prima di rannicchiarsi a letto. Afferrò uno dei cuscini di scorta, abbracciandolo stretto e affondandoci la faccia.
In pochi minuti Harry si addormentò. Quando Louis tornò in camera non potè fare a meno di ammirare Harry che sembrava adorabile, ma triste. Le sue labbra erano leggermente separate e la sua faccia era rossa come se avesse pianto. Aveva quasi tutto il viso affondato nel cuscino, le mani che lo stringevano delicatamente.
Louis si fece una doccia veloce prima di cambiarsi e scivolare nel letto vicino a lui.

I'm Fine || Larry Stylinson - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora