Capitolo 14

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Harry spinse il cibo nel piatto mentre sua mamma parlava con i ragazzi, ascoltò la loro conversazione, contribuendo ogni tanto.
"Perché non mangi?" Louis alzò un sopracciglio verso Harry.
"È solo che non ho fame. Scusa."
"Harry." Anne si accigliò. Harry alzò lo sguardo verso di lei.
"Sì?"
"Mangia."
"Non ho fame."
"Harry se non mangi qualcosa te lo ficco in gola." Lo minacciò lei.
"Va bene scusa." Infilzò una patatina fritta con la forchetta prima di mettersela in bocca. "Meglio?" Deglutì, una sensazione di nausea che gli saliva nello stomaco.
"Ancora."
"Mamma." Grugnì. "È imbarazzante."
"Mangia e starò zitta."
"Bene."

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"Ci vediamo tra pochi giorni." Harry abbracciò forte sua mamma. "Ti voglio bene."
"Ti voglio bene anche io caro. Ricordati che basta una chiamata se hai bisogno di parlarmi."
Harry annuì.
"Ciao ragazzi. Ci vediamo presto forse?"
"Sì certo. Arrivederci signora Twist."
"Per l'ultima volta Louis, chiamami Anne."
"Ciao Anne." Rise Louis.

//

"Vado a fare una doccia." Harry entrò in bagno. Da quando era stato obbligato da sua mamma a mangiare si era sentito male. Aveva bisogno di vomitare.
Azionò il getto della doccia, inginocchiandosi di fronte al water e spingendosi due dita in gola.

Si riaccasciò contro il muro, strizzando gli occhi. Una volta che l'ondata di nausea cessò si rialzò in piedi, spogliandosi prima di entrare nella doccia.
Quando iniziò a lavarsi guardò in basso verso il proprio stomaco. Nonostante non stesse mangiando, era sempre grasso. Chiuse di nuovo gli occhi, pregandosi di ignorare l'urgenza che sentiva. Senza neanche pensare, afferrò il proprio beauty-case, estraendone la lametta.
Si morse il labbro, portandosela lentamente al polso. "Cazzo, datti una calmata." Borbottò tra sè e sè, sciacquando via il sangue, sussultando per il dolore.
"Harry sbrigati! Devo fare la pipì!" Niall picchiò contro la porta.
"Uh-ok resisti." Si fasciò il braccio prima di indossare un maglione e dei leggings. "Scusa." Fece un mezzo sorriso mentre uscì dal bagno.
"No, non esiste che tu vinca."  Disse Louis con sicurezza mentre Liam discuteva con lui. Stavano giocando a FIFA mentre Zayn, Niall e Harry guardavano.
"Santo cielo!" Niall saltò in aria quando il cellulare di Harry squillò forte.
"Scusate, è Gem." Disse loro prima di rispondere. "Hey Gem."
"Harry, stai bene!? La mamma mi ha parlato di-"
"Gem zitta, sei in viva voce. Aspetta." Harry alzò nervosamente la voce per zittirla. Si alzò e andò in bagno, chiudendo la porta dietro di sè. "Va bene, continua."
I ragazzi si accigliarono a quello, Harry stava bene? Cosa stava nascondendo loro?
"No, sì sto bene. Onestamente, starò bene. Non preoccuparti per me... lo so che sono il tuo fratellino ma-no certo che non l'ho fatto. Perché è fottutamente patetico."
"Di cosa sta parlando?" Liam sembrava preoccupato.
"Non lo so, pensi che stia bene?" Louis si morse il labbro.
"Sono certo che non sia niente." Borbottò Zayn.
"Ok, ok mi dispiace. Sì, lo so. Grazie. Ti voglio bene anche io Gem, ciao." Harry terminò la chiamata con sua sorella, ritornando indietro nella zona principale. "Um, perchè mi state fissando tutti?"
"Cosa ci stai nascondendo?"
"Cosa intendi dire?"
"Lo sai cosa intendo dire. Cosa stava per dire Gemma quando l'hai zittita? Perchè ti stava chiedendo se stessi bene?"
"Non è niente. Non preoccupatevi, sta esagerando."
"Se non è niente perchè non ce lo dici." Liam alzò le sopracciglia.
"Cazzo. Non ne voglio parlare ok?" Scattò Harry. "Se ne avessi voluto parlare l'avrei fatto."
"Stai bene però, giusto Haz?" Chiese Louis con apprensione.
"Uh, io-uh. Sì sto bene. Va bene? Onestamente non è niente di serio."
"Va bene, ok. Mi dispiace aver insistito."
"È tutto a posto." Harry sbuffò, risedendosi sul divano. "È solo che non mi sento a mio agio a parlarne ecco tutto."
"Va bene amico, riusciamo a capire." Niall gli appoggiò una mano sulla spalla. Harry sorrise di rimando ma il sorriso non raggiunse propriamente gli occhi.

//

Oggi non era stata per niente una bella giornata, per tutto il giorno Harry voleva piangere, i suoi livelli di ansia erano incredibilmente alti e il disprezzo per sé stesso era doloroso.
"Che ore sono?" Mormorò.
"Uhh, 9:30? Sì, 9:30."
"Penso che andrò a fare una passeggiata."
"Da solo? Non per essere divertente ma si sta facendo buio fuori." Sottolineò Liam.
"Penso di riuscire a gestirlo grazie papà." Harry ribatté in tono sarcastico. "Voglio vedere il tramonto comunque."
"Va bene, va bene scusa."
"Quando ritorna Lou?"
"Non prima di domani, resta da Eleanor la notte."
Egoista com'era, Harry aveva bisogno di Louis quel giorno e il fatto che non fosse lì rendeva solo Harry 100 volte peggio.
Harry afferrò il proprio pacchetto di sigarette insieme all'accendino e al cellulare, infilandoli nelle tasche dei pantaloni prima di dirigersi fuori dalla porta. Si tirò su il cappuccio, aspettando di essere sul sentiero appartato che aveva imparato a conoscere così bene prima di accendere una sigaretta.
Inspirò prima di espirare con un singhiozzo, sorprendendosi.
Accelerò il passo mentre le lacrime continuavano a scorrere, volendo raggiungere la radura per potersi sedere.
Girò l'angolo, facendo uscire un'altro singhiozzo prima di aspirare velocemente dalla sigaretta per fermarlo. Si fermò mentre due figure interruppero la loro chiacchierata, alzando lo sguardo verso di lui.
"Haz?" Disse uno di loro, Harry immediatamente riconobbe la voce come quella di Louis.
"C-ciao." La sua voce si ruppe. "Cosa ci fate qui?"
"El mi ha mostrato questo posto. Cosa c'è che non va?"
"Niente. Sto bene. Scusa me ne vado." Si voltò, iniziando ad andarsene.
"Aspetta." Sussurrò a Eleanor. "Harry, vieni a sederti."
"No, non voglio interrompervi, va tutto bene posso andare altrove."
"Harry Edward Styles, metti giù il culo adesso." Harry si sedette timidamente sull'erba, prendendo un'altro tiro dalla sigaretta. "Dimmi cosa ti ha fatto arrabbiare così tanto."
"Non lo so." Borbottò così che Eleanor non potesse sentire. "La mia ansia è davvero grave, ma non riguarda solo quello, non so. Solo che non sto avendo una bella giornata."
"Vieni qui." Louis lo tirò in un abbraccio.
"Mi dispiace aver interrotto." Si scusò ancora lui.
"Non importa Harry. Ok? Importa solo che tu stia bene."
"Andrò a cercare un altro posto altrove. Grazie."
"È ok, puoi restare qui, dovevamo comunque tornare in hotel. Stai bene da solo?"
"Sì."
"Ci vediamo domani allora, e chiamami se hai bisogno di qualcosa." Harry annuì, sapendo benissimo che non avrebbe voluto disturbare Louis.
"E non restare fuori troppo tardi, si sta facendo buio."
"Sì papà." Si lamentò, cosa avevano oggi le persone che gli dicevano di non stare fuori fino a tardi?
"E smetti di fumare!"
Scosse la testa, salutandoli, mentre la coppia se ne andò mano nella mano.

I'm Fine || Larry Stylinson - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora