Capitolo 13

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"Forza." Afferrò la borsetta, facendosela scivolare sulla spalla. "Quanti soldi hai con te?"
"Um, solo 20 sterline."
"Oh, pezzo di merda. Hai la carta di credito?"
Lui scosse la testa.
"Porca puttana." Borbottò lei. "Mi devi un giro per negozi, ora dovrò pagare con i miei soldi."
"Scusa." Mormorò lui di rimando.
"Fai bene a scusarti. Quando saremo lì dovrai tenermi la mano. Ci saranno un sacco di persone che scattano foto."
"Ok. Sì." Dio, già la odiava.

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Camminarono dentro il centro commerciale mano nella mano, Grace che di tanto si piegava indietro e gli sussurrava insulti prima di ridacchiare come se avesse detto qualcosa di divertente.
"Oh mio dio, è Harry Styles!" Sentì qualcuno sussurrare eccitato dietro di lui. Si voltò, facendo loro un sorriso.
"Ciao."
"O mio dio! Possiamo farci una foto con te?" Strillò la giovane ragazza.
"Sì, certo amore." Si abbassò, sorridendo mentre lei scattava la foto. "Scusa se sembro maleducata ma chi è questa?"
"Hm? Oh, questa è Grace. La mia ragazza." Mormorò lui, sempre sorridendo leggermente.
"Ragazza? Da quando?"
"Uh, in realtà ieri. È un'amica di un'amico e ci siamo piaciuti fin da subito." Mentì lui.
"Oh, che bello. Sono felice per te. Um, è meglio se andiamo, grazie per esserti fermato e aver fatto le foto con noi."
"Quando vuoi amore." Sorrise lui.
Appena loro ne andarono si girò verso di lei.
"Um, io ritorno al tour bus."
"No non ci torni."
"Liam ha bisogno di me. Gli ho promesso che sarei tornato alle 5 e manca un quarto d'ora."
"Va bene, vai." Si abbassò e gli diede un bacio sulle labbra. "Non vorremmo che il tuo andartene via di corsa rovini la nostra reputazione, giusto?"
"Grazie." Uscì velocemente dal centro commerciale, sospirando con sollievo.
Appena aprì la porta, tutti si girarono a guardarlo e fu velocemente bombardato di domande. Sbuffò, spingendoli da parte e lasciandosi cadere sul letto, affondando la faccia nel cuscino.
"È davvero andata così male?" Liam si sedette alla fine del letto di Harry.
"Vaffanculo." Grugnì lui.
"Qualcosa è andato storto?"
"È una stronza presuntuosa."
"Cosa ha fatto?"
Harry ignorò la sua domanda. "Non voglio avere una finta fidanzata, e non voglio che sia lei."
"Possiamo parlarne con il management?"
"Non gliene frega niente. In più, abbiamo già incontrato delle fan al centro commerciale e ho detto loro che fosse da ieri la mia ragazza. Se 'ci lasciassimo' sarebbe sospettoso."
"Magari resta con lei un po' di mesi e poi dì qualcosa al management."
"Sì." Borbottò lui.

//

I seguenti giorni furono passati uscendo con Grace ogni qualvolta Harry avesse del tempo libero. Aveva imparato a tenere la bocca chiusa quando era con lei dato che tutto quello che faceva era lamentarsi o fare commenti offensivi.
Più tempo stava con lei, più sprofondava nel suo guscio. Ci era già dentro di suo, ma lei lo rendeva ancora più insicuro, riguardo a cose che nemmeno aveva notato.
Entrò nel bus sull'orlo delle lacrime dopo un'altra giornata con Grace, confuso quando tutti i ragazzi gli stavano sorridendo.
"Cosa? Ho qualcosa in faccia?" Biascicò.
"No, c'è qualcuno qui che ti vuole vedere."
Anne uscì dalla camera da letto.
Harry ansimò, correndo ad abbracciarla forte. "Mamma." Sussurrò contro la sua spalla mentre cercava di non piangere. "Mi sei mancata."
"Mi sei mancato anche tu caro, che ne dici se andiamo in camera tua e parliamo?" Si allontanò, guardandolo negli occhi. "Oh tesoro, cosa c'è che non va?" Quel commento bastò per farlo iniziare a singhiozzare. "Dai. Facciamo una chiacchierata e puoi dirmi cosa passa per questa tua bellissima testolina." Lo guidò in camera da letto, facendolo sedere sul letto. "Cosa succede?"
"Tutto." Seppellì ancora la testa nella spalla di lei mentre singhiozzava forte.
"E cos'è tutto?"
"Sono così stressato e l'ansia è peggiorata e mi hanno diagnosticato la depressione." Abbassò la voce mentre le lacrime gli scorrevano in viso. "Non è giusto." Harry e sua mamma erano sempre stati vicini e si sentiva in grado di dirle quasi tutto. "Oh il mio bambino." Mormorò lei tra i suoi capelli, tenendoselo vicino. "Va bene. I ragazzi lo sanno?"
"Sanno solo che soffro d'ansia."
"Penso che dovresti parlargliene."
Harry scosse la testa. "No. Non posso. Non posso."
"Ok, non ti obbligo a farlo."

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Dopo che Harry si calmò parlarono per un po' prima che lui le facesse nervosamente una domanda.
"Mi ameresti comunque se fossi gay?" Giochicchiò con il bordo della propria maglia.
"Che razza di domanda è? Certo che lo farei. Lo sai che ti sosterrei in ogni caso." Disse dolcemente.
"Mamma, sono gay, o bi. Non lo so ma non sono etero."
"Ti voglio bene." Lo rassicurò lei, tirandolo in un'altro abbraccio. "Ricordati che se hai bisogno di parlarmi basta che mi chiami."
"Grazie."
"Quindi, questa tua ragazza?"
"In realtà non mi piace. È una ragazza che il management mi sta obbligando a frequentare a causa delle voci sui Larry."
"Pensavo che Eleanor servisse a quello?"
"Infatti. Ma ci sono ancora delle voci quindi mi hanno fatto avere una falsa fidanzata"
"Ti piace qualcuno allora?" Gli diede un colpetto lei.
"Sì."
"Beh allora dimmi."
Harry arrossì profondamente. "Promettimi che non ne farai nulla di eccezionale a riguardo. O che non lo dirai a nessuno."
"Lo prometto."
"Mi piace Louis." Si morse il labbro, giocherellando con le proprie mani.
"Ti piace? Diglielo!"
"Mamma, stai zitta!"
"Scusa Haz, ma perché non glielo hai detto?"
"Mi chiedo perché." Sbuffò. "Forse perché è etero ed ha una ragazza e non gli sono mai piaciuto in un milione di anni."
"Eleanor non è una finta fidanzata?"
"Sì ma a lui piace lei."
Harry alzò lo sguardo quando qualcuno bussò alla porta.
"Scusate se interrompo, resti per cena?" Liam fece capolino dalla porta.
"Se vi va bene, amore." Sorrise calorosamente lei.
"Certamente. Stai bene Harry?"
Harry annuì con un piccolo sorriso.
"Resti qui stanotte?"
"Non posso Harry, ma verrai a trovarmi tra pochi giorni vero?"
"Certo. Abbiamo ancora questa settimana libera quindi verrò a trovarti e forse resterò per una notte."
"Sarebbe carino."

I'm Fine || Larry Stylinson - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora