Capitolo 11

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"È già il mio turno? Louis sbirciò attraverso la porta.
"Abbi pazienza Louis."
"Mi sto annoiandooo." Si lamentò.
"Oh entra allora. Siediti lì e non infastidire."
"Sono un angelo."
"Oh sì, sono certa che tu lo sia."
"Lo sono, non è vero Harry? Lo giuro."
"Assolutamente."
"Harry guarda me." Gli inclinò la testa, mettendogli della cipria in viso.
"Posso restare qui?" Chiese Harry appena finì di truccarlo.
"Valgono le stesse regole, non infastidire."
"Ok... non voglio salire sul palco." Ammise piano.
"Perchè no? È a causa dei cartelloni?" Louis gli lanciò un'occhiata preoccupata.
"Um più o meno. Sì è per quello."
"Che cartelloni?" Chiese Lou.
"Um, ci sono stati dei cartelloni orribili indirizzati ad Harry."
"Cosa dicevano?"
"In uno lo chiamavano frocio o una roba del genere e l'altro gli diceva di uccidersi."
"Oh Harry povera anima. Non te lo meriti. Mi dispiace."
"Va bene." Mormorò. "Fa solo male il fatto che le persone li portino ai concerti."
"Immagino."
"Haz, andrà tutto bene. Cosa ne dici di chiedere alla sicurezza di controllare tutti i cartelloni e cose del genere? E chiunque con un cartellone come quello non può entrare."
"Ok. Sì."

//

Harry si controllò i polsi un'altra volta, assicurandosi che non si vedesse nessun taglio prima di correre sul palco seguendo il resto dei ragazzi. Corse fino al bordo di esso, cantando nel microfono. Scoppiò in un sorriso mentre le fan urlavano verso di lui. "Ti vogliamo bene Harry!"
"Vi voglio bene anche io. Grazie." Rispose mimando con le labbra.

//

"Non c'erano cartelloni e hanno detto che mi amavano." Harry sorrise a Louis.
"Visto Haz. Ti amano, sono solo alcuni idioti."
"Non è più successo dall'ultimo tour."
Louis sorrise, abbracciando Harry. Per quanto Louis fosse felice che Harry fosse felice, era triste il fatto che non sorridesse dall'ultimo tour.

//

"Domani abbiamo un firma-copie." Annunciò Liam, entrando nel tour bus.
"Merda." Mormorò Harry.
"Stai bene?"
"Sì sì sto bene. È solo che non facciamo un meet and greet da anni e diventa un po' opprimente e non voglio avere un'attacco d'ansia."
"Se diventa troppo fallo solo sapere ad uno di noi, sì? Puoi avere una pausa."
"Ok. Grazie." Harry annuì. "Penso che vado a dormire."
"In realtà, anche io." Concordò Louis. "Sono distrutto."
Harry raccolse le sue cose, andando in bagno. Si lavò velocemente e si cambiò prima di sbloccare la porta.
"Oh, scusami." Mormorò velocemente Harry, girandosi. Louis si stava cambiando quando egli entrò. "Non importa." Alzò le spalle Louis. "Niente che tu non abbia già visto."
"Posso entrare?"
"Certo. Basta che non mi fissi." Ammiccò Louis.
"Non è nei miei piani." Rise Harry, sedendosi sul proprio letto. "Dove andremo nel Nord Est?"
"Non lo so, perchè?"
"Voglio vedere mia mamma."Ammise. "Mi manca e ho bisogno di parlarle."
"Vuoi che chieda a Liam?"
"Sì per favore."
Louis sparì fuori dalla stanza per un secondo prima di tornare.
"Ha detto la prossima settimana, pensa. C'è qualcosa di cui mi vuoi parlare nel frattempo?"
"Non penso, scusa. È solo il tipo di cose per cui ho bisogno il consiglio di mia mamma."
"Va bene. Notte amico."
"Notte." Louis spense la luce prima di arrampicarsi nel proprio letto.

//

Harry rovistò dentro la sua valigia, trovando finalmente un paio di jeans e una maglia a maniche corte.
"Non puoi metterti quello Harry! Si muore di caldo fuori."
"Starò bene. Non ho comunque voglia di cambiarmi ora."
"Peggio per te." Alzò le spalle Liam.

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"Porca puttana." Harry osservò da dietro il muro, le fan che urlavano alla vista di lui. "Ce ne sono a migliaia."
"Ti va bene uscire?" Chiese Liam.
"Sì, sì penso che andrà tutto bene. Ma posso mettermi in mezzo a voi quando usciamo fuori?"
"Certo, andiamo." Annuì.
Harry sorrise e salutò le fan che urlavano, facendo un respiro profondo prima di sedersi al tavolo.
Stava filando tutto liscio prima che una fan si avvicinasse a loro. Quando fu di fronte ad Harry gli fece un piccolo, pietoso sorriso. "Stai bene? Cioè, veramente bene?"
"S-sto bene, sì." Balbettò. "Tu stai bene, amore?"
"Sto bene. Sono solo preoccupata per te. Perché hai le maniche lunghe con questo caldo?"
"Mi piace la maglia." Guardò in direzione degli altri per assicurarsi che non stessero ascoltando.
"Guarda, andrà tutto bene. So quello che stai facendo."
"C-cosa?"
"So che ti stai tagliando Harry." Mormorò lei. "Lo facevo anch'io. Andrà meglio."
"N-non lo dirai a nessuno vero?"
"No, no certo che no. Lo prometto."
"Grazie." Lei si abbassò, abbracciandolo prima di andare avanti.
"Di cosa si trattava?"
"Stava solo dicendo quando le piacesse l'album." Rispose Harry, distratto. Se lei sapeva, chi altri sapevano?
"Oh, giusto." Zayn alzò le sopracciglia.
"Oi." Louis gli diede un calcetto da sotto il tavolo. "Ti serve una pausa?"
"No, no sto bene. Scusami."
"Va bene, sei solo molto silenzioso tutto d'un tratto. Nessuno ti ha detto niente, vero?"
"No, sono stati tutti davvero gentili."

//

"Harry, dove sei?" Louis lo chiamò con voce cantilenante.
"Qui fuori!" Rispose Harry, era seduto sul lato del bus, fumando una sigaretta. Da quando quella fan aveva ammesso di sapere che si stesse tagliando, era diventato ancora più paranoico e stressato.
"Oh fanculoooo." Gemette. "Perché stai fumando ancora?"
"Louis. Ti prego non farlo."
"Da dove l'hai presa, tra l'altro?"
"Negozio. Ho chiesto a Paul di prendermele."
"E ha acconsentito?"
"Beh cosa pensi, le ho, no? Non voleva ma non poteva esattamente dire di no. Comunque, devi dirmi qualcosa?"
"Ah sì, stanno arrivando quelli del management. Devono parlarci di qualcosa."
"A che ora? E hanno detto qualcosa riguardo a ciò di cui ci vogliono parlare?
"Penso che saranno qui tra più o meno mezz'ora e no non hanno detto niente."
"Oh."

I'm Fine || Larry Stylinson - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora