1.
La notte era tiepida.
Il cielo, fra poche stelle ruotava, imbastendo inquietudine e inganni.
Un silenzio irreale, plasmava un uragano di buio in arrivo, che sembrava inseguire la corsa di un cavaliere fra i monti.
E la nuvola nera scendeva già verso il lago, spegnendo lo specchio ridente di luce.
Poi il cavallo sgroppò, entrando nel folto di un piccolo bosco.
E l'inquieto, ventoso terrore nero, non riuscì a superare le chiome energiche e paffute degli alberi, che lo dispersero. Spegnendolo improvvisamente.
Trottarono, cavallo e cavaliere, sull'erba soffice, riprendendo fiato. Rallentarono al piccolo trotto, attraversando una prateria in tenue discesa.
Davanti a loro un'enorme, viva colonia di spettacolari alberi. Alleati in un espanso aroma, che sapeva di malìa.
L'uomo avvicinandosi, con un amplissimo movimento, aprì il mantello e tolse il cappuccio.
Per un momento si fermò, davanti al poderoso esercito di svettanti chiome allineate, rimase immobile davanti a tanta meraviglia.
Con la mano sul cuore, abbassò il capo, in segno di rispetto.
E l'immensa foresta s'inchinò a lui.
"Noo..!"
Ringhiò la voce da brivido della ragazzina, dentro una casa su una collina.
Due donne, una giovane l'altra anziana, l'inseguivano caute attorno al tavolo.
I capelli dorati, occhi azzurri, ma sfumati di uno strano turchese, lei, quasi 14 anni, un bel viso deciso, si esprimeva con il vibrante timbro di voce di un orco'.
Ma era molto avvenente, i lineamenti alteri e nobili, le labbra tenere, delicatamente disegnate, sensuali, formate per baci e mistero.
Le ciglia lunghe sbattevano sulle iridi furibonde, mentre a bassa voce, ruminava minacce.
Guardando attorno nella stanza, seguiva il movimento di qualcosa che nessuno vedeva.
"Spiriti!!" Disse la donna più giovane, fuggendo di colpo.
Corse verso una piccola scala di legno, uscì all'esterno e si precipitò nel prato a chiamare gli uomini, raccolti a chiacchierare, nella notte serena e calda.
Khon la vide, trafelata, corrergli incontro lungo il prato.
Si alzò, sorridendo lievemente, preparandosi, ad assorbire l'impatto del corpo affascinante, intrigante di Ziziya..
Traballò, poi strinse le braccia attorno alle belle spalle di lei, scoperte nella corsa.
"Ancora spiriti?" Le chiese baciandole i capelli.
Lei sussurrò, nascondendosi sul torace di lui "Vengo a dormire da te, vero?"
"Ma che strano!" Dissero gli uomini attorno, "gli spiriti arrivano tutti da lei, bella fortuna hai, Khon".
Una sagoma, più scura di un corvo, scivolò davanti alla porta della casa.
In allarme, tutti si alzarono piano e si divisero, per arrivare alle spalle dell'ombra.
Che lentamente si girò.
Scostò con calma il cappuccio.
Le iridi fosforescenti, color arancio, impressionanti nel buio, immobilizzarono il gruppo, già con le mani sul coltello.

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Ta-hèr
RomansaTa-hèr è fondamentalmente una storia d'amore, e di lotta fra bene e male, ma in un mondo di fantasia, che si rigenera, dopo un collasso di parte dell'universo. Non è affatto fantascenza. Ma un mondo naturale, tipo il nostro, che però, in parte, si p...