17. Faccia a faccia

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Pov Lia

Mi sveglio dopo non so quanto tempo per le carezze di Andrey sul mio volto.

"Ben svegliata piccola"  sussurra al mio orecchio.

Tiro un po' su la testa facendo appoggiare il mento sul suo petto e incontro i suoi occhi.

"Tra quanto arriviamo?" chiedo giocando con i suoi capelli.

"Mancano circa 4 ore"

"Devi lavorare?"

"No, tutto tuo!" dice lasciandomi un leggero bacio sulla punta del naso.

"Cosa facciamo? Non voglio annoiarmi"

"Secondo round" risponde con un sorriso malizioso sul volto.

"Scemo!" esclamo tirandogli uno schiaffetto sulla spalla.

Lui come risposta mi afferra dalle cosce e ribalta la situazione mettendomi sotto di lui.

"Prova a ridirlo?!" esclama in modo duro ma capisco dai suoi occhi che sta scherzando.

"Sei un russo scemo"

"Sicura?" domanda per poi iniziarmi a fare il solletico.

"B-basta And-rey" supplico ridendo alcuni minuti dopo.

"Ritira quello che hai detto allora!"

"Va bene, non sei scemo" rispondo e fortunatamente ferma questa tortura.

Appena si sposta un po' da me allentando la presa sul mio corpo mi alzo velocemente e corro verso la porta, ma vengo subito fermata dalle sue mani che arpionano i miei fianchi e mi carica sulle sue spalle.

"Lasciami!" ordino ridendo e dandogli delle pacche sul sedere.

"Mai!" risponde tirandomi anche lui uno schiaffo sul culo per poi lanciarmi sul letto e subito dopo avventarsi sulle mie labbra in un bacio possessivo.

Lascio immaginare quello che è successo subito dopo durante tutto il volo sul letto, in bagno e sui sedili in cabina...

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Appena scesi dal jet siamo andati alla farmacia più vicina a prendere le pillole perchè di altri piccoli Andrey non se ne parla.
Poi subito dopo siamo andati a casa mia.

"Resta qui, tengo il telefono in tasca con il vivavoce così senti tutto" dico prima di scendere dalla macchina.

"No. Entro con te, voglio parlare con la testa di cazzo" ordina aprendo anche lui la sua portiera.

"Andrey dai! Fammi risolvere da sola la situazione, perchè so che gli spacchi la faccia"

"Giuro che mi trattengo" dice stringendo il volante.

"Non ti credo... Facciamo così, adesso vado da sola, tra un paio di minuti se proprio vuoi vieni, ma prima fammici parlare"

"Va bene. Ma se dice qualcosa che non mi sta bene scendo e gli spacco quella faccia da cazzo che si ritrova!"

"Andrey!! Prima cosa non spacchi nessuna faccia, secondo in casa ci sono i gemelli. Quindi promettimi di trattenerti"

"Ok, ok, mi trattengo ma solo per te piccola" dice per poi darmi un bacio.

Scendo dalla macchina, faccio partire la chiamata ad Andrey e apro la porta di casa con le chiavi.

"Ragazzi, sono tornata!" urlo entrando per farmi sentire ma nessuno mi risponde.

"Mike? Piccoli? Dove siete?"

"Amore arrivo! Aspettami in salotto" sento urlare dal piano superiore.

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora