Mi trascina all'interno della casa.
Appena entrata mi si presenta davanti un immenso soggiorno grande quanto tutto l'appartamento che avevo affittato a Milano. C'è un divano fatto a L che riesce ad ospitare sicuramente venti persone se non anche di più, un tavolino in vetro e una televisione a schermo piatto minimo di ottanta pollici fissata sul muro.
Le pareti sono di un elegante grigio che si sposa a meraviglia con il colore chiaro del divano. Il tutto è abbellito da quadri astratti e piante abbastanza grandi.Dal lato opposto c'è un elegante sala da pranzo con un tavolo molto grande.
Non posso guardare altro perchè iniziamo salire le scale, anche esse favolose fatte di marmo bianco con delle vene di grigio e oro, che richiamavano il colore delle pareti e del corrimano dorato.
Mi ritrovo poi, in un corridoio con moltissime porte di un elegante legno bianco ed entriamo in una di queste.
Una stanza da letto magnifica si apre davanti a me, un letto ben rifatto che dona l'idea di essere molto comodo, due comodini posti al suo lato con delle splendide abat jour in vetro nero.
"Visto come guardi in giro denoto che la casa sia di tuo gradimento" dice come un vero gentiluomo, peccato che di gentiluomo non ha niente.
Si, è bellissima ma non capisco da dove sia uscita tutta questa sua galanteria, visto il suo modo di fare irruente usato fino a cinque minuti fa, penso nella mia mente.
Mi guarda negli occhi iniettati di sangue, evidentemente non è stato solo un pensiero... poi tutt'a un tratto mi prende il mento stringendolo forte con la mano e alzandolo verso l'alto un modo da farmi incontrare il suo sguardo.
"Ragazzina volevo essere un po' gentile con te ma visto che non lo apprezzi tornerò ai miei modi IRRUENTI" dice l'ultima parola alzando il tono della voce facendomi sobbalzare.
"Questa è la nostra camera. E prima che tu me lo chieda, si dormiremo insieme. Se non ti va bene puoi dormire comodamente sul pavimento" avverte guardandomi con un sorrisetto malefico.
"Non ci dormo con te brutto russo bastardo" dico prendendo tutto il coraggio che avevo.
Avrei voglia anche di sputargli addosso ma mi trattengo sapendo che mi avrebbe potuto mandare in quel orribile posto.
"NON PERMETTERTI MAI PIÙ A RIVOLGERTI A ME IN QUEL MODO !! STAI QUI E DORMI CON ME CHE TU LO VOGLIA O NO !! Mi sa che ho sbagliato a non risbatterti nelle celle, almeno avresti imparato a portare rispetto"
Ecco l'ha detto, in quel momento tutto il mio coraggio svanisce e le gambe mi iniziano a tremare, quel luogo è talmente orribile che solo sentirlo nominare mi mette timore.
"Adesso non rispondi più? Il russo bastardo ti ha mangiato la lingua per caso?" esclama ridacchiando.
"Vai a fare una doccia e cambiati i vestiti. Nella prima porta c'è il bagno, nella seconda la cabina armadio. Ti voglio tra un ora nella sala da pranzo e non tardare! Odio chi arriva in ritardo" ordina prima di uscire dalla stanza lasciandomi sola.
Resto bloccata sul posto per un paio di minuti guardandomi intorno, poi decido di fare come aveva detto.
Entro nel bagno e rimango a bocca aperta da tanta bellezza.
Le pareti bianche si abbinano perfettamente con i mobili di legno scuro, poi c'è una vasca idromassaggio e una doccia, abbastanza grandi da ospitare due persone contemporaneamente.
Non avrei mai creduto di riuscire a essere circondata da tutto questo lusso dopo che fui portata in quella stalla.
Apro l'acqua della doccia per farla riscaldare mentre mi spoglio dei pochi vestiti che indosso.
Il getto delicato che scende sulle mie spalle mi permette di rilassarmi per la prima volta da giorni.
Lavo il corpo e i capelli delicatamente, godendomi questo piacevole momento, non accorgendomi però del tempo che passava.
Fortunatamente il mio sguardo cade dopo un po' di tempo sul orologio del pannello elettronico della doccia che mi avverte di essere dentro da quaranta minuti... oh cazzo.
Esco velocemente indossando l'accappatoio e asciugo in poco tempo i capelli, menomale che li porto corti o non ce l'avrei mai fatta.
Alzo lo sguardo incontrando lo specchio, ho un viso orribile... pallido, occhiaie accentuate sotto gli occhi e un piccolo livido al centro della guancia sinistra sicuramente dovuto a uno degli schiaffi ricevuti.
Lascio il bagno ed entro nella cabina armadio che è grande quanto tutta camera mia. Cerco qualche vestito femminile ma trovo solo leggings e alcune magliette molto corte, decido allora di indossare i leggings neri per poi prendere una sua maglia bianca che mi arrivava poco sopra il ginocchio.
Mi incammino verso la sala da pranzo e lo trovo seduto su una delle sedie concentrato sul telefono.
È molto affascinate, sicuramente se ci fossimo incontrati in un altra situazione sarebbe diventata una mia crush, almeno fin quando non avrei scoperto il suo "lavoro"
Aspetta un attimo... a cosa sto pensando? Non posso lasciarmi trascinare dalla sua bellezza.
"Vedo con mia grande sorpresa che per la prima volta esegui ciò che ti dico senza fiatare. Siediti qui affianco a me"
Faccio quanto richiesto e appena mi siedo un paio di cameriere ci servirono da mangiare. Prendo la prima forchettata dopo di lui ma faccio fatica a mandare giù, sono troppo stanca e spaventata al pensiero di dormire con lui tra poche ore per riuscire a mangiare.
"Mi scusi ma non riesco a magiare, non ho molta fame" dico con un filo di voce incrociando i suoi occhi.
"Perchè non ti piace?"
"No no, anzi è molto buono solo che adesso non ho voglia"
"Ti faccio scegliere. Mangi adesso o stai a digiuno fin quando non lo decido io?" chiede in modo serio ma con quel sorrisetto che non riuscivo a sopportare.
"Non posso scegliere molto facilmente visto che nessuna delle due opzioni mi sta bene. La prima perchè non è quello che voglio fare, la seconda perchè rischierei di morire di fame se lei dovesse scegliere quando mangerò dinuovo" dico prima di alzarmi dal tavolo e uscire dalla sala ma la sua mano mi afferra con forza il braccio spingendomi contro il muro e si posiziona davanti a me impedendomi di liberarmi.
"Hai capito che non avevi la terza scelta? Adesso ti siedi a quel tavolo e mangi come ordinato. Stai attenta che non mi conosci ancora!"
"Non sono un cane a cui dai i tuoi stupidi ordini, russo bast-" non riesco a finire di parlare perchè con una mano afferra uno dei miei seni da sotto la maglietta stringendolo forte e facendomi provare un fortissimo dolore, ma anche uno strano brivido mai sentito.
"Mi sta eccitando tantissimo vederti con la mia maglietta, mi fa capire ancora di più che sei m-i-a" dice sussurrandomi nell'orecchio scandendo per bene l'ultima parola.
Capisce il disagio che stavo provando e lo fa aumentare ancora di più quando prende il mio polso e appoggia la mia mano sul suo membro duro.
Divento tutta rossa e cerco di divincolarmi dalla sua presa ma è tutto invano.
"Bene Lia, adesso io e te ci divertiamo, ti devo dare un po' di educazione"
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Tra amore e odio
Mystery / ThrillerLui è l'uomo più potente al mondo, senza sentimenti e privo di cuore, alla ricerca di un giocattolino con il quale passare il proprio tempo. Lei è una semplice ragazza con il sogno di una vita tranquilla. Ma non sa che le aspetta tutt'altro perchè i...