19. Colpo inaspettato

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Pov Andrey

Resto un po' con Lia e i ragazzi a casa. Dopo essermi rilassato e aver dormito, corro alla sede centrale ma prima vengo fermato da Chris.

"Papà dove vai?" chiede seguendomi nel corridoio verso il garage.

"A risolvere delle cose"

"Che cosa?" domanda ancora ma non gli rispondo e continuo verso la mia strada.

"Papà! Si tratta di Mike vero?"

"Si" rispondo salendo in macchina.

"Sta venendo qui?"

"Si"

"Gli spaccherai la faccia?"

"Si"

"Potresti non parlare a monosillabi gentilmente?"

"Decido io come parlare" rispondo tirandogli un occhiataccia.

"Posso venire con te?"

"No" dico deciso, non è ancora pronto a vedere l'altro mio lato.

"Eddai!!" esclama continuando a tenere aperta la portiera della macchina con il piede dentro in modo da non farmi partire.

"Non se ne parla Christian! Non sei ancora pronto"

"Papà ti prego!! La voglia che abbiamo di tirargli un bel pugno è stessa"

"Christian non vedresti solo dei pugni" lo avverto mettendo in moto.

"Voglio venire!!"

"Ti ho detto di no!!"

"Papà a quanti anni hai visto uccidere la prima persona?" domanda lasciandomi interdetto.

"Lo vuoi proprio sapere?"

"Si"

"Avevo sei anni, ma sono vissuto diversamente da te. Non ho mai provato compassione o paura, ero senza cuore"

"Ecco! Ne ho quattordici, tra un mese quindici. Hai detto tu stesso che se devo prendere il tuo posto non devo avere sentimenti fuori casa.
Poi lui lo odio con tutto me stesso per avermi portato via da te e per aver fatto del male a mamma. Quindi quale modo migliore per iniziare? Inoltre gli altri ragazzi mi prendono per il culo in allenamento, voglio dimostragli che sono più forte"

"Non è una gara Christian"

"Non mi interessa. Voglio venire con te!"

Non voglio farlo venire, ma se proprio insiste se ne prende la responsabilità.

Poi in queste settimane ho capito che abbiamo lo stesso carattere, quindi visto che è ciò che vuole se non lo faccio venire mi tiene in questo garage per tutto il giorno.

"Quando ti dico di uscire dalla stanza esci senza aprire bocca. Capito?"

"Si signore!" esclama salendo il macchina e chiudendo la portiera.

Arrivati in sede mi dirigo nel mio ufficio per provare a scoprire qualcosa con le ultime ricerche e al mio fianco si mette Chris che osserva tutto attentamente.

"Andrey è arrivato" mi informa Ivan entrando nel mio ufficio.

"Andiamo!" esclamo alzandomi dalla sedia ed entrando in ascensore.

"Chi è lui?" mi chiede Chris nell'orecchio.

"Mi sono dimenticato di presentartelo. È Ivan Ivanov, il mio braccio destro dal età di 20 anni"

"Felice di rivederti" dice Ivan stringendo la mano di Chris.

Arrivati nei sotterranei entro nella stanza dove hanno messo Mike e subito dopo mi seguono Chris con Ivan.

"Ti avevo avvertito che ci saremo rivisti" esclamo appena il suo corpo compare nel mio campo visivo.

"Mi devi molte spiegazioni" continuo strappando in un colpo secco lo scotch che gli chiudeva la bocca e lui tira un urlo.

"Inizia con il dirmi per chi lavori" dico mentre mi tolgo la giacca del completo.

"Sono solo un semplice avvocato" risponde con un ghigno in volto.

"Sai questa storia me la sono bevuta fin quando non ho saputo che lavoravi alla Gibson & Rogers"

"E che c'è di male? È un semplice ufficio"

"La storia del semplice ufficio vai a raccontarla a qualcun altro" affermo tirando su le maniche della camicia.

"Ma chi si vede!! Christian da quanto tempo, sei venuto a salutarmi?" dice sempre con quel sorrisino strano, infatti sto iniziando a valutare seriamente il suo stato mentale.

"Certo Mike sono venuto a salutarti" risponde avvicinandosi a lui per poi tiragli un pungo centrandogli in pieno il naso che inizia a sanguinare e a gonfiarsi.

"Ma per mandarti sotto terra!" continua prima di allontanarsi e mettersi davanti a me con le braccia conserte.

"Che bel quadretto di famiglia, forse anche l'ultimo" dice per poi iniziare a ridere.

"COSA CAZZO SIGNIFICA?!" gli urlo contro prendendolo dal colletto della camicia.

"Lo scoprirai presto Volkov"

*RAFFORZATE TUTTA LA SICUREZZA SU TUTTO LA SEDE E MANDATE IL RESTANTE ALLA VILLA!!* urlo agli uomini nella stanza e subito dopo gli tiro un pungo fortissimo in volto che gli fa saltare un paio di denti.

Mi allontano e telefono Kira, visto che è l'unica che sa del nascondiglio in casa e in quel momento era li con Lia.

*Entrate immediatamente nel Bunker di casa e stateci fin quando non torno!!*

*Cosa sta succedendo?*

*Per la prima volta non lo so, ma fate come vi ho detto*

*Va bene*

Metto giù la chiamata e torno dalla testa di cazzo.

"Adesso facciamo un bel gioco... ogni volta che non rispondi alla mia domanda ti taglio un arto, partendo dalle dita fino a gambe e braccia"

*Se non te la senti esci* dico in russo a Chris che però muove la testa negativamente.

"Allora, come mai lavori per loro?"

"Me l'hanno proposto. Soldi!"

Preso dalla rabbia con il coltello inizio a tagliargli lentamente tutte le dita della mano sinistra e le sue urla di dolore suonano per me come musica nella stanza.

Poi con degli elastici ben stretti fermo la fuoriuscita del sangue per evitare che muoia dissanguato prima del dovuto.

"Quando ti sono stati proposti?"

"Sai cosa ti dico caro Andrey, ti racconto tutta la storia. Tanto mi farai fuori lo stesso.
Quando ho incontrato Lia in Australia e per alcuni anni l'ho amata davvero, per questo l'ho aiutata a scappare da te. Il problema è giunto quando Sofia aveva tre anni perchè non mi dava più attenzioni c'erano solo i suoi figli, infatti volevo lasciarla. Ma un giorno mi è arrivata un offerta di lavoro da questo ufficio e al colloquio mi hanno fatto una proposta: soldi infiniti e in cambio dovevo solo stare con loro fin quando non saresti tornato.
La parte più bella viene proprio ora, perchè nel mio bellissimo stomaco c'è un microchip. Quindi la mafia americana ha appena..."

"ZAR!! CI STANNO ASSALTANDO!!"

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora